Si “Gioca con i sensi” e poi ci si “Ammazzacaffè” al Salone degli Incanti
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- Pubblicato Venerdì, 16 Ottobre 2015 10:02
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Trieste - Al Salone degli Incanti di Trieste, nell'ambito dell'iniziativa “Il gusto di una città -Trieste capitale del caffè” un nuovo appuntamento con “Giocare con i sensi”, il titolo del ciclo dei laboratori alla scoperta delle basi dell'analisi sensoriale e la loro concreta applicazione nel mondo del caffè, proposti al Salone degli Incanti nell'ambito dell'esposizione “Il Gusto di una città – Trieste Capitale del Caffè” da Trieste Coffee Cluster, Agenzia per lo Sviluppo del Distretto Industriale del Caffè di Trieste, e curati da Alberto Polojac, titolare della triestina Imperator srl, che da tre generazioni importa e selezioni i migliori caffè da tutto il mondo, vi condurrà attraverso le basi dell'analisi sensoriale e la sua concreta applicazione nel mondo del caffè.
Gli organi di senso sono gli strumenti che l'essere umano possiede per poter entrare in relazione con il mondo dandogli forme, colori, nomi e appunto... sensazioni.
Nell'industria alimentare i sensi sono però anche strumento di misurazione e analisi per poter prendere decisioni importanti e il più possibile oggettive.
E sono sempre i sensi a intervenire nel giudizio che un consumatore formula mentre assaggia un cibo o una bevanda.
Anche il caffè, ovviamente, si “assapora” con tutti i sensi, che vengono sollecitati dalle varie sfumature di aroma e gusto. Prossimo appuntamento con Il tatto venerdì 16 ottobre alle 18.30 I laboratori, della durata di 40 minuti ciascuno, sono a ingresso gratuito previa prenotazione via email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Le prenotazioni, fino a un massimo di 30 persone per appuntamento, verranno accolte sino a esaurimento disponibilità, entro le ore 18.00 del giorno precedente (15 ottobre) il laboratorio.
Alla sera. alle 21, appuntamento con Ammazzacaffè. Miti, tipi e riti dai libri Bar Sport e Bar sport 2000 di Stefano Benni con Lorenzo Acquaviva e Franco Trisciuzzi. Piccole e grandi manie, vizi privati e pubbliche virtù, tic, mode, magnifiche e ben dotate ossessioni, descritte dalla comicità dissacrante, ironica e fantasiosa di Stefano Benni, specchio deformante che mette in luce una realtà spesso tragica e alienata quanto grottesca. Un fustigatore dei costumi contemporaneo che descrive una galleria di personaggi e situazioni surreali e stralunati ormai entrati nell'immaginario collettivo. Una commedia umana, un catalogo di (anti)eroi espressione di una Italietta a volte goffa, a volte volgare, spesso feroce ma anche ingenua e confusa. Il sottofondo di questo teatro metropolitano é il blues che ci aiuta a percepire una realtà spesso difficilmente interpretabile e a restituire un senso al caos, al vuoto, al disincanto, lasciandoci ostinatamente speranzosi.