Mittelfest, Segrè e Cirri raccontano lo spreco di acqua e cibo che ci circonda
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- Pubblicato Giovedì, 23 Luglio 2015 10:25
- Scritto da Timothy Dissegna
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Cividale del Friuli (Ud) – Ogni giorno beviamo, usiamo, buttiamo acqua, l'elemento base per sopravvivere per miliardi di esseri viventi. Ma noi non ce ne rendiamo conto: su questo scenario di spreco immenso si sono concentrati mercoledì 22 sera, presso il chiostro della chiesa di San Francesco, l'agroeconomista e professore dell'Università di Bologna, Andrea Segrè, e il conduttore di Caterpillar su Rai Radio2, Massimo Cirri, nell'incontro “Wasterbusters” all'interno del Mittelfest.
Accompagnata dalle vignette disegnate appposta da Altan, la conversazione tra i due personaggi ha ripercorso il filone “acqua, cibo e altri sprechi” centrale nell'anno dell'Expo e nella campagna europea di sensibilizzazione “Un anno contro lo spreco”, portata avanti proprio dal docente triestino insieme alla celebre voce radiofonica. Una sera scandita tra risate e momenti di riflessione, in un viaggio nel mondo dello spreco e del suo contrario.
Segrè non è un maniaco del cibo sano, lo precisa spesso, adora i supermercati ma non per questo riempie il carrello con offerte a più non posso. Da quando ha iniziato a studiare il comportamento degli italiani quando vanno a fare la spesa, infatti, ha capito che bisogna iniziare a fare ciò consapevolmente, capendo cosa si compra e senza limitarsi allo scaffale ad altezza viso dell'italiano medio (“Chissà che alimentazione deve avere Brunetta!” ironizza Cirri, “E anche Fassino” per parcundicio conclude Segrè).
Trovare una soluzione allo spreco di cibo è una questione economica, oltre che morale: solo in Italia, infatti, quello ancora buono gettato nella spazzatura vale ben 8 miliardi di euro (fonte Osservatorio Waste Watcher), mentre in Italia secondo l'ISTAT ci sono più di 10 milioni di italiani che vivono e mangiano in condizioni di povertà: “Ormai grassi e magri vivono vicini” spiega il docente, cancellando l'idea che certi problemi ci siano solo in certe zone del mondo.
Sempre guardando in casa nostra, si tocca il vero paradosso: 6 milioni di nostri connazionali sono obesi o in sovrappeso, 5 affrontano la vita sotto la soglia di povertà. Quello che manca, concordano i due ospiti che ormai da sei anni parlano al pubblico di questi temi, è una vera educazione alimentare: nel nostro Paese c'era fino al 1963, quando fu tolta da Economia domestica, all'epoca riservata alle ragazze future donne di casa. Poi sono arrivati i fast food, i format televisivi di cucina, i piatti microscopi e costosissimi: un universo che Segrè guarda con un certo sospetto, arrivando pure al battibecchio con un fantomatico “cuoco di Modena” che regna in questo tipo di cucina.
Le immagini create da Altan, con cui il professore e il suo gruppo di lavoro pranzano ad Aquileia per raccontargli il loro lavoro, fanno da sfondo animato alle discussioni, dando forma e colorando le contraddizioni e i vizi della nostra società quando si parla di mangiare. Un qualcosa che non pensa tanto al “sfamare il pianeta”, com'è invece il tema dell'Expo, quanto a una sicurezza morbosa per gli alimenti, tanto che lasciamo lì il prodotto leggermente ammaccato sullo scaffale del supermercato, o buttiamo via lo yogurt se scade quel giorno stesso, senzza nemmeno aprirlo.
Con ironia dissacrante e senza il peso della retorica, Segrè e Cirri hanno raccontato il panorma che tutti noi viviamo ma, spesso, invisibile ai nostri occhi. Per cambiare qualcosa basterebbe iniziare ad educare fin dalla scuola al valore del cibo, la necessità di non sprecarlo: un messaggio che potrebbe risolvere tanti problemi, senza spot commerciali ma con la buona volontà di tutti noi.