Safarà, quattro giovedì nel segno di letteratura, musica e aperitivo
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- Pubblicato Giovedì, 14 Marzo 2013 10:32
- Scritto da redazione fvgnotizie
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Pordenone - A Pordenone un mese all’insegna della narrativa, della musica e di un buon bicchiere di vino. Safarà Editore organizza una presentazione per ogni giovedì sera, dal 14 marzo al 4 aprile. Sono invitati all’Osteria Mingot di Rorai Grande (via Maggiore, 101) tutti coloro che vogliano passare un’ora piacevole in compagnia di un buon libro.
Le serate incominceranno allo scoccare delle ore 20, con il primo brano della band musicale, al quale seguiranno le letture del romanzo da parte di un attore e poi ancora musica e letture. I partecipanti troveranno un buffet a tema
e avranno in omaggio l’e-book. Il programma del mese è il seguente: il 14 marzo presentazione del noir cupo e lirico di Massimiliano Galli, Il Dramma di Niov, movimentato dalle note pop-folk dei Gonzalo e dalle letture di Paola Piovesana; il 21 marzo presentazione di Paris Kebab, romanzo sul terrorismo islamico di Marco Trucco, sui suoni jazz del pianoforte di Samuele Stefanoni, letture di Caterina Coral; il 28 marzo presentazione del giallo per adulti e per ragazzi Le avventure di Sir TJ, della giornalista ticinese Manuela Mazzi, accompagnato dal pop acustico degli Erf & Sunset D. e dalle letture di Andrea Moschioni; il 4 aprile Il fazendeiro di Simone Savoldelli, ambientato in una San Paolo brulicante di crimini, la cui presentazione sarà accompagnata dalle sonorità intime e dalle melodie a largo respiro del pianoforte di Davide Menegotto, letture di Andrea Moschioni.
Per ogni informazione sui romanzi consultare il sito www.safaraeditore.com.
Musicisti: chi sono:
Davide Menegotto: Si avvicina al pianoforte nel 1997, all’età di 10 anni, e dopo la gavetta da autodidatta inizia a
prendere lezioni di musica classica. Si affianca poi al minimalismo musicale e ad una ricerca personale di sonorità intime e di melodie dal largo respiro. Uno sviluppo continuo che spesso sfocia in improvvisazione. Un pianoforte che preferisce abbandonare il virtuosismo, per arrivare ai sensi e non solo all’orecchio.
Gonzalo (Michele Petrovich, Enrico Lisotto, Nicola Furlanetto, Carlo Moras, Davide Menegotto): nascono
nell’estate del 2010 come quartetto acustico, composto da due chitarristi, un violinista/pianista e una voce. I
brani della band spaziano dal pop al folk con un’attitudine rock unita a sonorità dal gusto classico.
Samuele Stefanoni: inizia all’età di 5 anni lo studio del pianoforte percorrendo gli studi classici sotto la guida di
Gianni Della Libera. L’interesse verso il jazz e in particolare verso l’improvvisazione lo portano a compiere ulteriori
studi sotto la guida prima di Arno Barzan e in seguito di Bruno Cesselli. Frequenta il Gorizia Jazz Workshop
(2005), il Barry Harris Workshop (2013) accompagnando lo studio dello strumento a numerose esibizioni dal vivo
con formazioni locali. È prevalentemente orientato al jazz e al funk.
Erf & Sunset D. (Davide Tramontin, Francesco Costanzo): sono un duo acustico che proporrà alcuni pezzi
inediti con la chitarra, producendo un’atmosfera pericolosamente in bilico tra il falò sulla spiaggia e il concerto in
oratorio. Le loro influenze spaziano dal pop anni Sessanta al grunge, transitando per una psichedelia all’acqua di
rose, il tutto rielaborato con deferenza e ingenuità.
Fiera della moto con Mega Moto Expert e The Groove Factory
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- Pubblicato Giovedì, 14 Marzo 2013 08:40
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Una serata tra musica e motori. Questa la nuova proposta di Mega Moto Expert in collaborazione con la scuola di musica The Groove Factory, che venerdì 15 marzo alle 19.30 inaugura la “Fiera della moto usata”, nello stand di Mega Moto Expert al Città Fiera (lato Iper). A salire sul palco, per rappresentare la scuola di musica, saranno gli Insanity Fair, la band rock-metal originaria di Gorizia, composta da cinque ragazzi poco più che ventenni.
Gli Insanity Fair, detentori del primo premio del The Groove Factory Contest, sono: Giordana Gismano alla voce, Alfredo Macuz alla batteria, Mario Manganelli alla chitarra, Andrea Ambrosino alle tastiere e Davide Papa al basso. Il gruppo si esibisce in concerto proprio per l'inagurazione della mostra mercato, che durerà fino a domenica 17 marzo. Un'occasione per ascoltare della buona musica, insieme agli allievi e gli insegnanti della scuola di musica e per ammirare le moto usate. La fiera è l'ideale per chi è a caccia di una due ruote di seconda mano, per chi vuole saperne di più del settore e per chi vuole piazzare la propria moto. Durante la serata ci saranno una serie di sorprese e omaggi per i visitatori. The Groove Factory, ad esempio, propone sconti e lezioni di prova per tutti gli aspiranti musicisti.
Informazioni per la mostra mercato: 0432/544308 – www.megamotoexpert.it
Umberto Saba nei ricordi personali dello psicoanalista Silvio Cusin. Nostra intervista
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- Pubblicato Lunedì, 11 Marzo 2013 22:46
- Scritto da Roberto Calogiuri
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Trieste - A 130 anni dalla nascita di Umberto Saba, avvenuta il 9 marzo 1883, la sua città natale ha commemorato il poeta con due iniziative organizzate dal Comune: il mattino presso la nota libreria antiquaria di via San Nicolò – fondata da Saba - con la lettura di alcune poesie e nel pomeriggio al Ridotto del Teatro Verdi con l’intervento dello scrittore Claudio Magris.
Tuttavia, data la familiarità di Saba con la psicanalisi e la sua frequentazione con il lettino analitico di Edoardo Weiss, vale la pena restituire tra le fonti finora trascurate colui che del poeta conserva un commosso ricordo umano e, in qualità di psicoanalista di matrice junghiana, ne ha dedotto anche un quadro clinico pubblicato in un suo scritto.
Silvio Cusin, classe 1922, è filosofo e psicanalista. Si è formato nella divisione neurologica di Trieste. Si è occupato della selezione dei dirigenti alla Pirelli di Milano, di ricerca motivazionale per la Progredi – braccio operativo di Mediobanca – assieme a Gaetano Kanizsa. Ha diretto il Servizio di Psicologia presso gli Ospedali riuniti di Trieste.
È uno dei fondatori e sostenitori del Museo ebraico di Trieste. È imminente l’uscita di un suo saggio cabalistico dal titolo “Sessualità e conoscenza”. Lo abbiamo incontrato in occasione dell'anniversario di Umberto Saba.
Dottor Cusin, qual è l’ultimo ricordo che ha di Saba?
L’ultima volta che lo vidi fu quando tornai a Trieste da Milano, erano gli anni ’50. Andai a trovare i miei amici e colleghi della divisione neurologica e seppi che Saba era ricoverato lì. Andai a salutarlo. Ancora oggi rimpiango di non avergli fatto un test Rorschach (indagine della personalità attraverso la proposta di macchie simmetriche di inchiostro n.d.r.). Avrebbe svelato molte cose… Gli avrei carpito qualche segreto…
Era sempre stato un uomo inquieto, insoddisfatto. E questa pressione negativa cessava solo quando scriveva. In quel momento era solo, seduto sul letto. Si lamentava della vita e si dispiaceva del proprio stato. Gli si leggeva in viso e nell’atteggiamento del corpo una grande stanchezza e una profonda infelicità. Lo vedevo fortemente depresso. Ma si ricordava bene di me.
Come e quando ha conosciuto Umberto Saba?
Avevo dodici anni e avevo visto esposto nella vetrina della libreria di Saba un libro di Giuseppe Caprin, “Alpi Giulie”, che mi piaceva molto. Era il giorno del mio compleanno ed entrai per comprarlo con la moneta che i miei genitori mi avevano regalato. Costava 7 lire ma io confessai che ne avevo solo 5. Allor Saba mi fece lo sconto perché – disse – si vedeva che “iero un bravo putel”.
Fin da allora dimostrò scarso attaccamento al denaro, cosa che rimproverava ad alcuni suoi familiari, come la madre e la zia… e a molti suoi correligionari che tentavano di procacciarsi i clienti con moine e lusinghe appiccicose. Saba è sempre stato molto critico, e molto distruttivo, nel descrivere alcune abitudini della vita nel Ghetto.
E poi lei continuò a frequentare la libreria?
Divenni un cliente abituale della libreria che, com’è noto, era anche un luogo di incontro e di scambio di idee. I miei interessi erano filosofici e cabalistici, lontani da quelli di Saba che spesso criticava i miei gusti culturali e mi intimava di smetterla con “questi stupidezi de la Bibbia e de la Cabala”. Una volta mi mostrò una riproduzione della sedia e la pipa di Van Gogh dicendomi che quello “era molto di più”…
Quali sono le caratteristiche della personalità di Saba che la colpirono?
Da quanto ricordo aveva una personalità contrastante e contraddittoria. Era lunatico. Per esempio un giorno Leopardi era “quel gobbo maligno malefico pessimista” e qualche giorno dopo declamava estasiato a Bruno Pincherle “e chiaro nella valle il fiume appare” lodandolo come uno dei più bei versi della letteratura italiana. E poi era scontroso e scorbutico, sempre insoddisfatto e negativo, spesso affilato in alcuni giudizi sugli amici che non oso riportare: pareri irripetibili ma sempre ironici e spiritosi. Aveva un modo di parlare sempre tranchant, netto, risoluto.
Da cosa ritiene che sia dovuta la sua nevrosi?
Penso che la sua nevrosi non abbia una causa specifica, diversa da una tipologia che è piuttosto comune: un padre inesistente che aveva disprezzato la madre e una madre che per un periodo lo aveva abbandonato. Una nevrosi di tipo edipico. Questo può essere il motivo di quell’atteggiamento sempre infelice che mi ha colpito più di qualunque altra cosa.
Dottor Cusin, non abbiamo parlato dell’aspetto sessuale…
Bi-sessuale per la precisione… Saba ebbe la capacità di amare sia uomini che donne e senza che vivesse la cosa come un contrasto. Di questo ne sono certo. La sua peculiarità fu di sapere amare in due modi senza avvertire alcun dissidio etico o religioso. In questo caso, nella sua personalità non esistevano contraddizioni. Non si tratta di omosessualità. Non fu questa la causa del suo malessere…
[Roberto Calogiuri]
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