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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Erri De Luca e Gianmaria Testa al Mittelfest tra poesia e musica per raccontare l'emozioni

Erri De Luca e Gianmaria Testa al Mittelfest tra poesia e musica per raccontare l'emozioni

Cividale del Friuli (Ud) – Le storie di persone lontane nello spazio e nel tempo si incrociano, scorrono senza toccarsi, sfilano accanto senza sapere di essere così vicine: le stesse che giovedì 23 lugli alle 18, nella chiesa di San Francesco, hanno trovato forma nelle parole e note di Erri De Luca e Gianmaria Testa, ospiti del Mittelfest con il loro “Acqua e altre correnti”, prodotto da Fuorivia.

I due si sono conosciuti ancora prima di incontrarsi: il primo attraverso i brani del cantante piemontese, l'altro grazie ai romanzi e racconti dell'autore napoletano. Poi l'ammirazione reciproca è diventata un'amicizia sincera, che traspare dal palco su cui siedono, raccontando storie di gente e luoghi che hanno vissuto in quella gigantesca polveriera sociale che fu il Novecento.

Le parole per il romanziere, la chitarra e le poesie in musica per il cantautore: basta questo per raccontare la vita di persone uniche, di posti eccezionali, di simboli che la natura ci ha dato e che ritornano immancabili nella vita di tutti noi. Come le montagne, “madri” per De Luca della stessa vita, ossia quell'acqua al centro del Mittelfest 2015 che crea i fiumi. Ma loro stesse “nate” dall'acqua dei mari, dallo scontro di placche che hanno dato slancio fin dagli abissi a questi giganti.

È un omaggio lungo, profondo e poetico quello che lo scrittore dedica ai monti, lui che è nato all'ombra di uno frutto per antonomasia del fondo della Terra: il Vesuvio. Devastante, responsabile di immani tragedie, le quali però oggi hanno dato al golfo di Napoli l'incredibile bellezza che centinaia di poeti hanno celebrato.

Secondo sempre De Luca, le montagne non dividono: in cima gli scalatori si scambiano un saluto, si sentono liberi, e inoltre queste permettono la fuga, ai giusti e ai criminali, grazie ai mille passaggi che nascondono. Ci pensa Testa a riportare tutto ciò in musica, grazie alla sua voce (un po' acciaccata, lui si scusa se si mangia le parole perché sta facendo una cura) e alla chitarra, emozionando ed emozionandosi per il calore del pubblico.

Nei discorsi dei due amici i legami sono infiniti, soprattutto con il viaggio: come quello che unisce i migranti del “primo secolo delle migrazioni”, ossia i poveri italiani che se ne andavano in America, e quelli del “secondo”, gente che viaggia nel modo peggiore possibile al costo più alto esistente. E, se si pensa, già l'uomo stesso è un legame incredibile: formato in prevalenza da acqua, questa è composta da due elementi che uniscono la Terra (ossigeno) e le stelle (idrogeno), quasi come un elemento di nobiltà.

La parte più struggente arriva però alla fine, quando lo scrittore racconta della sua esperienza come camionista di aiuti umanitari nell'ex Jugoslavia, durante la guerra. Arrivando a Sarajevo, conobbe un poeta locale amato dai propri concittadini, che durante l'inverno, per saldarsi, dovette bruciare la sua grande libreria: sopravvisse solo la poesia, lasciata per ultima, come a indicare il calore che questa trasmette al cuore umano.

Profondo e delicato, l'incontro tratto da “Che storia è questa” di Erri De Luca e Gianmaria Testa ha toccato nel profondo le anime degli spettatori: come moniti scolpiti sulla pietra, le parole del poeta hanno danzato sulle note del cantante, in una danza che muove i piedi, forse le uniche parti innocenti e pure del nostro corpo, con la leggerezza dei versi. Nuotando nel mare della parola, che bagna i nostri pensieri e ci fa sentire il brivido di un'apnea dei sensi.   

Mittelfest, Segrè e Cirri raccontano lo spreco di acqua e cibo che ci circonda

Mittelfest, Segrè e Cirri raccontano lo spreco di acqua e cibo che ci circonda

Cividale del Friuli (Ud) – Ogni giorno beviamo, usiamo, buttiamo acqua, l'elemento base per sopravvivere per miliardi di esseri viventi. Ma noi non ce ne rendiamo conto: su questo scenario di spreco immenso si sono concentrati mercoledì 22 sera, presso il chiostro della chiesa di San Francesco, l'agroeconomista e professore dell'Università di Bologna, Andrea Segrè, e il conduttore di Caterpillar su Rai Radio2, Massimo Cirri, nell'incontro “Wasterbusters” all'interno del Mittelfest.

Accompagnata dalle vignette disegnate appposta da Altan, la conversazione tra i due personaggi ha ripercorso il filone “acqua, cibo e altri sprechi” centrale nell'anno dell'Expo e nella campagna europea di sensibilizzazione “Un anno contro lo spreco”, portata avanti proprio dal docente triestino insieme alla celebre voce radiofonica. Una sera scandita tra risate e momenti di riflessione, in un viaggio nel mondo dello spreco e del suo contrario.

Segrè non è un maniaco del cibo sano, lo precisa spesso, adora i supermercati ma non per questo riempie il carrello con offerte a più non posso. Da quando ha iniziato a studiare il comportamento degli italiani quando vanno a fare la spesa, infatti, ha capito che bisogna iniziare a fare ciò consapevolmente, capendo cosa si compra e senza limitarsi allo scaffale ad altezza viso dell'italiano medio (“Chissà che alimentazione deve avere Brunetta!” ironizza Cirri, “E anche Fassino” per parcundicio conclude Segrè).

Trovare una soluzione allo spreco di cibo è una questione economica, oltre che morale: solo in Italia, infatti, quello ancora buono gettato nella spazzatura vale ben 8 miliardi di euro (fonte Osservatorio Waste Watcher), mentre in Italia secondo l'ISTAT ci sono più di 10 milioni di italiani che vivono e mangiano in condizioni di povertà: “Ormai grassi e magri vivono vicini” spiega il docente, cancellando l'idea che certi problemi ci siano solo in certe zone del mondo.

Sempre guardando in casa nostra, si tocca il vero paradosso: 6 milioni di nostri connazionali sono obesi o in sovrappeso, 5 affrontano la vita sotto la soglia di povertà. Quello che manca, concordano i due ospiti che ormai da sei anni parlano al pubblico di questi temi, è una vera educazione alimentare: nel nostro Paese c'era fino al 1963, quando fu tolta da Economia domestica, all'epoca riservata alle ragazze future donne di casa. Poi sono arrivati i fast food, i format televisivi di cucina, i piatti microscopi e costosissimi: un universo che Segrè guarda con un certo sospetto, arrivando pure al battibecchio con un fantomatico “cuoco di Modena” che regna in questo tipo di cucina.

Le immagini create da Altan, con cui il professore e il suo gruppo di lavoro pranzano ad Aquileia per raccontargli il loro lavoro, fanno da sfondo animato alle discussioni, dando forma e colorando le contraddizioni e i vizi della nostra società quando si parla di mangiare. Un qualcosa che non pensa tanto al “sfamare il pianeta”, com'è invece il tema dell'Expo, quanto a una sicurezza morbosa per gli alimenti, tanto che lasciamo lì il prodotto leggermente ammaccato sullo scaffale del supermercato, o buttiamo via lo yogurt se scade quel giorno stesso, senzza nemmeno aprirlo.

Con ironia dissacrante e senza il peso della retorica, Segrè e Cirri hanno raccontato il panorma che tutti noi viviamo ma, spesso, invisibile ai nostri occhi. Per cambiare qualcosa basterebbe iniziare ad educare fin dalla scuola al valore del cibo, la necessità di non sprecarlo: un messaggio che potrebbe risolvere tanti problemi, senza spot commerciali ma con la buona volontà di tutti noi.

Anche un'esploratrice del FVG presente all'incontro con il presidente Mattarella per il Jamboree

Anche un'esploratrice del FVG presente all'incontro con il presidente Mattarella per il Jamboree

Roma - Gli scout dell’AGESCI e del CNGEI sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 20 luglio. Sono i ragazzi in partenza per il Jamboree, l’incontro mondiale dello scautismo, con 147 nazion e circa 33.000 partecipanti.

Per il Friuli Venezia Giulia era presente da Mattarella l'esploratrice Martina Possenelli di Trieste.

Il contingente degli scout italiani AGESCI e CNGEI sarà formato da mille partecipanti.

Secondo l’intuizione del fondatore dello scautismo Baden Powell, ogni quattro anni, a partire dal 1920, rappresentanti degli scout di tutto il mondo si riuniscono in questo evento di fraternità internazionale.

Il 23° Jamboree si svolgerà nelle date 28 luglio – 8 agosto in Giappone. Kirara-hama è un’area che è stata strappata al mare a Yamaguchi City, quasi 930 km a sud di Tokyo.

Il motto dell’incontro è: “WA: a Spirit of Unity - uno Spirito d’Unità”. È scritto in carattere Kanji (WA) ed ha al suo interno più significati: unità, armonia, cooperazione, amicizia e pace. WA rappresenta il Giappone e la sua cultura.

Il Presidente della Repubblica ha detto alla delegazione del contingente italiano degli scout al Jamboree: “il Jamboree  è un contributo ad una esigenza decisiva per l'umanità, quella di sapere vivere insieme, di trovare le ragioni che fanno stare insieme, non quelle che dividono e contrappongono. E questo d'altronde è lo spirito dello scoutismo, questo è lo spirito e l'obiettivo di questo Jamboree e della necessità che tutti avvertiamo, la avvertiamo nel nostro Paese dove c'è un'esigenza di ritrovare le ragioni vere e piene della convivenza insieme, del sentirsi concittadini dello stesso Paese, della stessa comunità"

"Vi ringrazio per quel che fate nel nostro Paese - ha proseguito il presidente - per questa offerta e questo coinvolgimento di tante energie, dai Lupetti in su, fino agli Scout, con questa capacità di ricercare percorsi da svolgere insieme. Vi ringrazio anche per l’esperienza che farete in Giappone, per il contributo che in sede internazionale darete con la vostra presenza alla riflessione comune della vita pacifica, conveniente per tutti e doverosa nel nostro mondo".

Matteo Spanò, Presidente della Federazione Italiana dello Scautismo ha salutato il Presidente con queste parole: “Al Jamboree vivremo una esperienza di internazionalità, di fratellanza: vorremmo essere ambasciatori italiani di pace per poter tornare a casa nostra più ricchi e pronti a contaminare con speranza le nostre comunità e le nostre città”.

Qui il video:



 


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