Inaugurata al Teatro Verdi di Trieste la mostra di Damioli

 

Nel foyer del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”, resterà in mostra fino al 15 maggio l’esposizione di Aldo Damioli, con dieci opere sul tema “Venezia New York” realizzate appositamente per questo appuntamento presentazione avvenuta con la cerimonia d’inaugurazione mercoledì 11 aprile.

Ad introdurci  nel percorso dell’esposizione  di Damioli ci siamo fatti guidare  dal professore Vidali, il quale ha dato una lettura critica ed interpretativa delle opere stesse e dell’autore.

Ci ha infatti detto: “Damioli è un autore che proviene da quell’area culturale dove concettualità e pittura sono stati i pilastri del dibattito contemporaneo, in quanto sintesi delle due correnti che l’hanno preceduta. Quella concettuale storicamente fondata sulle frange più estremistiche degli anni Sessanta e quella del ritorno alla matrice pittorica a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta.

In questo suo lavoro pluriennale, lo stile di Damioli si è caratterizzato con forza grazie all’adozione delle categorie dello spaesamento e dell’ironia, fino a parlare di paesaggi ibridati, che mescolala potenza dello stile alla realtà del paesaggio: non Venezia, non New York, ma un corpo misto che ingloba sia Venezia e sia New York.

Il potere di osservazione di quest’incredibile pittore di paesaggi sembra aggiungere ulteriori significati al puro dato iconografico. Egli vede come attraverso un microscopio, sente con l’aiuto di un cornetto acustico e la sua memoria è simile a quella di un album fotografico che raccoglie, quanto si è visto e sentito.

Da un punto di vista puramente narrativo, Damioli è avvicinabile al vedutismo veneto. Cioè a una pittura settecentesca che trova in Canaletto e Guardi i suoi cantori massimi. Infatti, in questi autori il chiaroscuro, il gioco istintivo di luce e ombra, il linearismo prospettico sono di fondamentale importanza, dato che nei loro quadri il mutare del cielo domina sovrano.

Le opere di Damioli agiscono con la consapevolezza di poter incidere dentro il luogo metaforico del linguaggio e proprio per questo infondere sostanza mitica al fluire fugace della vita contemporanea>>. Come sempre, in conclusione, il nostro sguardo e le nostre sensazioni ci fanno scegliere l’opera che ci risveglia emozioni e per questo ci piace.

L’evento, curato da Roberto Vidali, e presentato da Antonio Cattaruzza, è stato realizzato dall’Associazione Juliet.  Orario di visita: due ore prima di ogni spettacolo. Per ulteriori info: 040 6722223.

Serenella Dorigo


 

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