Klimt nel segno di Hoffman al museo Correr di Venezia

Non c’è stagione migliore della primavera per dedicare a Klimt, a un secolo dalla sua clamorosa partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1910, la mostra dal titolo Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione,  una variegata rassegna della produzione artistica viennese dell’epoca e dei suoi svariati intrecci.

Non casuale la scelta della città lagunare per l’esposizione dedicata a Klimt fu, infatti, Venezia la meta del suo primo viaggio all’estero, che intraprese nel 1899, e dall’impressione che gli lasciarono i rivestimenti musivi della cosiddetta “basilica d’oro” veneziana e della basilica bizantina tardo-antica di San Vitale a Ravenna che trasse ispirazione per suo “periodo d’oro”. L’esposizione già presentata a Vienna offre a Venezia un nuovo taglio focalizzato sulla figura di Klimt e delle sue più fortunate relazioni professionali.

In questa mostra viene offerta la possibilità di conoscere il percorso giovanile di Klimt,  la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico, dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese, istanza di quel modernismo europeo che ebbe tra i suoi protagonisti di spicco personaggi come George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann.

Il tutto grazie ad un ciclo eccezionale di dipinti, a rari e preziosi disegni, mobili e raffinati gioielli, ma anche elaborate ricostruzioni e interessanti documenti storici.

La prima sezione è dedicata agli esordi della Secessione, di cui faceva parte anche il fratello di Klimt, Ernst, presente con le sue opere così come Franz Matsch. La seconda sezione è un’autentica messa in visione di una serie d'importanti apparati, tra cui foto, documenti e biografie.

Nella terza e quarta sezione vengono messi in luce due aspetti dell’arte secessionista: la figura e il paesaggio. Vi si trovano opere quali La Medusa di von Stuck e Lady davanti al camino di Klimt.

La sezione quinta e ottava mettono in evidenza la collaborazione con Josef Hoffmann, architetto e interior-designer, che Klimt conosce mentre a Vienna stavano sbocciando i primi germogli della Sacra Primavera, e di come  fossero capaci di condividere incarichi, clienti, amici. Ma viene valorizzata, soprattutto, la spasmodica tensione verso il Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale, che nel Fregio di Beethoven (1901-1902) e nelle decorazioni di Palazzo Stoclet a Bruxelles ha trovato uno dei punti più alti della sua utopica realizzazione.

La mostra racconta, anche, la fertile liaison di Toorop, Stöhr, Khnopff,  Pionieri del Moderno, per i quali architettura, pittura e arti applicate si mescolarono fino a diventare arti tra loro inscindibili, dando vita a più di un movimento e più di uno stile, come dimostra la settima sezione: “Kurvilinear o Stilemi curvilinei. Tra simbolismo e secessione”.

Non dimentichiamo che accanto ai cicli già citati, nelle sale del Correr saranno riunite insieme la Giuditta I(1901) e l’opera Salomè, Giuditta II(1909), acquistata alla Biennale del 1910 per la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, presenti entrambe nella sesta sezione “Il trionfo dell’oro”.

Come dichiara il direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia Gabriella Belli: «Un grande ritorno per un grande inizio della nostra Fondazione, che proprio nel progetto dedicato a Klimt vede non solo realizzarsi l’opportunità di una importante collaborazione internazionale, ma anche la restituzione “culturale” di una presenza, come quella di Klimt, che fu determinante per lo sviluppo delle arti in Italia nei primi due decenni del secolo scorso.

Inoltre a testimonianza di quanto fosse forte l’influenza di Klimt sulla cultura figurativa italiana dell’epoca, verranno esposti nelle sale di Ca’ Pesaro anche questo fino allotto luglio, come completamento e corredo della mostra al Correr, due grandi cicli decorativi che bene raccontano di questa visionaria affinità elettiva: Le mille e una notte di Vittorio Zecchin e La Primavera di Galileo Chini, di altrettanta straordinaria bellezza, concessa in prestito dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma.

Serenella Dorigo

"Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione"
Dal 24 marzo all'8 luglio 2012
Museo Correr, piazza San Marco, Venezia.
Orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 19.
Ingresso: intero 16 euro (assieme ai Musei Civici), ridotto 8 euro

Per ulteriori info:

www.correr.visitmuve.it

www.mostraklimt.it

T: per informazioni e prenotazioni 0419636808

 













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