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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

I giornalisti Malagutti, Biondani e Sisti saranno a Trieste per Link 2016 sul caso "Panama Papers"

I giornalisti Malagutti, Biondani e Sisti saranno a Trieste per Link 2016 sul caso

Trieste - Il "caso" Panama Papers ha scoperchiato nomi e meccanismi dell’industria dell’off shore e di 21 Paradisi Fiscali, dove proliferano oltre 200mila società trust e Fondazioni con decine di migliaia di clienti in tutto il mondo.

Il metodo di inchiesta ha visto l’azione coordinata di oltre 400 reporter internazionali, riuniti in un gruppo di giornalismo “investigativo” che ha lavorato per molti mesi ricercando, collegando, verificando e sistematizzando i nomi e i dati contenuti in 11,5 milioni di file pervenuti in prima battuta al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung.

Panama Papers, con il racconto degli ultimi mesi di lavoro del pressnet che sta facendo tremare  - e cadere - i governi europei, sarà al centro di Link 2016, Premio Luchetta Incontra, il festival dell’attualità e del buon giornalismo in programma a Trieste dal 22 al 25 aprile.

Sarà un backstage d’autore, quello che Link proporrà al suo pubblico domenica 24 aprile, alle 20, nella Fincantieri Newsroom di Piazza della Borsa: per la prima volta intorno a Panama Papers si confronteranno, in un appassionante incontro con la platea triestina, i tre giornalisti che hanno firmato le “carte” italiane dell’inchiesta per il settimanale L’Espresso, unico partner italiano dell'Icij, l’International consortium of investigative journalists.

Vittorio Malagutti, caporedattore all’Espresso, Paolo Biondani, firma d’inchiesta e di cronaca giudiziaria per lo stesso settimanale e Leo Sisti, che dopo vari decenni all’Espresso è rimasto collaboratore di riferimento ed è direttore esecutivo di Investigative Reporting Project Italy, saranno protagonisti a Link dell’incontro su Panama Papers.

"L’occasione per una vera e propria lezione di giornalismo investigativo – spiega la curatrice di Link Francesca Fresa -  è un gate privilegiato per entrare nella notizia in un format che ha probabilmente tracciato il futuro del giornalismo d’inchiesta nel mondo globalizzato. Abbiamo accolto con entusiasmo l’opportunità di questo incontro, in aggiunta al cartellone già presentato dell’edizione 2016 del festival: attualità e buon giornalismo sono il leitmotiv di Link e sintetizzano perfettamente il lavoro alla base dei Panama Papers, e il suo effetto dirompente in Europa e nel mondo".

"In Italia abbiamo cominciato a lavorare sui Panama Papers a inizio 2016 – spiega Vittorio Malagutti – con un pool ristretto di cui, insieme a me e Paolo Biondani, sono stati riferimento Leo Sisti, che è anche collegamento italiano con l'Icij, e i giornalisti Stefano Vergine e Gloria Riva. Lavorare in rete significava confrontarsi quotidianamente con centinaia di colleghi impegnati contestualmente in tutto il mondo: anche in Uruguay, Brasile, in Giappone e in Asia, persino in Russia, malgrado l’altissimo rischio personale della mission in quel Paese. Certo, su Putin, personaggio globale, hanno lavorato colleghi di molte redazioni nel mondo, ma il collega russo ha fornito il lavoro di base rispetto a nomi e collegamenti che potevano risultare meno significativi per chi non lavora sul campo, a Mosca. E pare che il regime gli abbia già fatto arrivare i "complimenti" per l’inchiesta: le prime intimidazioni sono state puntualmente recapitate. A noi, per il momento sono arrivate letteracce dagli avvocati e l’eco infastidita di nomi eccellenti coinvolti nell’inchiesta, a cominciare da Montezemolo".  

Già, ma come si è davvero lavorato su Panama Papers e quali conseguenze porterà lo tsunami mediatico?

"Investigare sui nomi italiani significava soprattutto contestualizzarli - osserva ancora Malagutti -  l’elenco non aveva solo ‘protagonisti’ eccellenti, c’erano soprattutto nomi sui quali approfondire i collegamenti e la rete che aveva portato verso l’offshore. Un vero lavoro investigativo, di cui abbiamo dato preciso alert: inviando a tutti una mail  in cui segnalavamo che il loro nome era comparso in un’inchiesta su società off shore, chiedendo dunque spiegazioni e dettagli per il servizio al quale stavamo lavorando".

Le reazioni? "C’è chi non ha mai risposto, come Montezemolo, chi ci ha fatto scrivere dagli avvocati, come Barbara D’Urso, chi ha mandato spiegazioni surreali, chi ha ammesso e minimizzato. Da venerdì saremo in edicola sull’espresso con nuovi nomi: una volta che la magistratura e l’Agenzia delle Entrate avranno acquisito gli elenchi, scatterà la verifica, caso per caso, fra lecito e illecito: fra chi ha dichiarato, inserendo la sua società nello scudo fiscale o nella voluntary disclosure, e chi ha omesso. In Inghilterra la vedo dura per Cameron: l'imbarazzo è anche politico, si era caratterizzato per una battaglia fortissima di trasparenza dei paradisi fiscali associati alle British Virgin Island. Essendo Cameron un grande sostenitore Ue, il rischio è che il 23 giugno l’elettorato inglese possa spingere per l’uscita dall’Unione. In Italia non sono coinvolti politici di rilievo: certo mi aspetto a breve una importante intervista a Carlo Verdone in cui la sua immagine possa rigenerarsi. Chissà, magari è stato solo mal consigliato...".

Promosso nell’ambito della 13ª edizione del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta, istituito dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, Link 2016, organizzato da Prandicom, vede quest’anno il pieno sostegno di Fincantieri assieme al contributo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune e della Camera di Commercio di Trieste.

Hanno collaborato all’edizione 2016 l’Ordine dei Giornalisti FVG e la FNSI, media partner Radiounorai, RaiNews 24, Rai TGR, Rai FVG e Il Piccolo.

www.premioluchetta.it

Il fotografo Rotelli nuovamente ospite allo Spazio Espositivo EContemporary di Trieste

Il fotografo Rotelli nuovamente ospite allo Spazio Espositivo EContemporary di Trieste

Trieste - È un immenso piacere avere nuovamente in galleria il famoso fotografo Euro Rotelli con un estratto di un progetto fotografico che approda a Trieste e quasi contemporaneamente all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen.

Rotelli in “The Body The Soul” mette in risalto  l’unica arte che sublima il corpo e che si esplica nel tempo e nello spazio dove è il corpo a muoversi sprigionando in maniera dirompente un’anima intrisa d’arte. Il progetto, durato quasi tre anni, ha coinvolto i primi ballerini delle più importanti compagnie di danza del mondo. I danzatori sono stati fotografati nei loro teatri o studi di danza.

Euro Rottelli in un’intervista ha detto “Queste figure leggiadre mi hanno totalmente affascinato e coinvolto nel loro incantevole mondo, tanto da sentire in modo imperioso l’esigenza di trasmettere a mia volta queste emozioni, rivelare l’aura e l’anima di queste creature”.

Le fotografie di “The Body The Soul” sono il risultato di una serie di rielaborazioni di scatti su pellicola Polaroid, che non viene più prodotta da qualche anno, in cui l’autore ha sperimentato originali procedimenti di sviluppo e di stampa senza alcun intervento al computer. Una serie di scatti che colpiscono non solo per le movenze colte, ma soprattutto per la particolare resa cromatica.

Il progetto già da qualche anno è diventato una mostra itinerante che si è fatta ammirare con successo presso prestigiose sedi quali: Madrid (Circulo de Bellas Artes), Lubiana (Galerija Fotografija), Parigi (Paris Photo), Roma (One Piece Art Gallery), Milano (MIA Fair), Zagabria (Museo MIMARA in occasione del Festival della danza e in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura), Passiarano (Villa Manin), GelsenKirchen (Musik Theater).

Inoltre nel corso della serata inaugurale Euro Rotelli presenterà il libro d'arte pubblicato per questa mostra che oltre ad una selezione delle più belle fotografie sono inseriti testi di Paul Seaquist, poeta, scrittore e ora manager di danza, la critica di Vittoria Ottolenghi e di altri autorevoli esperti del mondo dell'arte e della danza, i backstage delle riprese fotografiche con i nomi e i ruoli degli artisti, nonché i luoghi dove sono state effettuate le riprese.

 

 

 

 

Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata”: pubblicato il bando della XXIX Edizione

Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata”: il bando della XXIX Edizione

Pordenone - “Ciò che qui si trova rispetto ad altri luoghi - ovvero la dimensione incontaminata, la misura di un tempo che non è più il nostro, di un tempo ottocentesco - è l’esatto corrispondente di una poesia che si tutela nella sua difficoltà a essere compresa, nella sua difficoltà ad essere conosciuta. (…) E risalendo all’indietro, si arriva a questo poeta di Barcis, che ha rappresentato con un sentimento purissimo i suoi luoghi e ne ha coltivato una nostalgia infinita, che è tutta nelle sue parole, come una vera e propria malattia, così come il suo nome evoca…”

Con queste parole Vittorio Sgarbi ha salutato anni fa il Premio “Giuseppe Malattia della Vallata”, mettendo in luce con grande precisione quel tempo lento, antico, quell’ampio respiro della natura, che accolgono all’arrivo a Barcis e che, insieme al ricordo della figura del poeta e intellettuale, sono anche suggestioni fondamentali del Premio stesso.

Domenica 17 luglio 2016 a Barcis si svolgerà la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata”, giunto quest’anno alla XXIX° edizione. La poesia contribuisce a rendere la cultura quale parte viva del territorio e valorizza le espressioni poetiche del patrimonio linguistico regionale e nazionale.

Il mezzo espressivo della poesia contemporanea concorre inoltre a riportare alla luce le tradizioni letterarie e la memoria antropologica delle minoranze italiane. Un modo per legare passato e presente attraverso il filo rosso del linguaggio universale della poesia.

La manifestazione è nata nel 1988, in occasione dei quarant’anni dalla morte di Giuseppe Malattia della Vallata avvenuta nel 1948, per ricordare la poliedrica figura di uno dei personaggi illustri del Friuli occidentale; letterato e cantore appassionato della Valcellina, impegnato a riscattare socialmente e civilmente le popolazioni della montagna.

Si tratta di un iniziativa culturale che nel corso degli anni è cresciuta sia quantitativamente che qualitativamente, coinvolgendo un sempre maggior numero di appassionati di poesia e il pubblico in generale. Una manifestazione che è entrata di diritto tra gli appuntamenti di rilievo regionale e grazie alla quale Barcis è diventata “luogo di poesia”. Nel corso degli anni il Premio Malattia ha saputo coniugare la valenza culturale al turismo e alla promozione del nostro territorio.

Il premio si articola in due sezioni: poesia in lingua italiana; poesia in idiomi delle minoranze etnolinguistiche italiane (albanese, catalano, grecanico, tedesco, occitanico, croato, franco-provenzale, friulano, ladino, sardo e sloveno) e nelle parlate locali.

I partecipanti devono presentare un massimo di tre poesie non superiori a cinquanta versi ciascuna, inedite e mai premiate in altri concorsi. Nel caso si tratti di un’opera di poesia in lingua minoritaria, al testo originale va affiancata la traduzione in italiano.

I plichi contenenti i testi a concorso devono essere trasmessi alla segreteria del premio (Casella Postale 211 U.P. Pordenone - 33170 Pordenone) entro il 6 maggio 2016 (vale il timbro postale). Ai vincitori andrà un premio di 800 euro, ai secondi classificati di 500 euro, ai terzi di 300 euro. Ai premiati che saranno ospitati a Barcis andranno anche un diploma e una targa.

La giuria del premio è composta da Pierluigi Cappello, Aldo Colonnello, Rosanna Paroni Bertoja, Giacomo Vit ed è presieduta dal professor Tommaso Scappaticci con segretario Roberto Malattia.

L’evento è realizzato dal Comune di Barcis con la collaborazione della Provincia di Pordenone, della Comunità Montana del Friuli Occidentale, della Pro Barcis, della famiglia Malattia e gode da molti anni dell’importante sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone.

La Segreteria del Premio è composta da Lorena Gasparini, Daniela Paulon, Cristina Roman ed è presieduta da Maurizio Salvador.

Informazioni sul Premio sono disponibili consultando il sito www.premiogiuseppemalattia.it, oppure contattando la Pro Barcis (tel. 0427 76300) o il Comune di Barcis (0427 76014 – 0427 76187).

La scorsa edizione del Premio letterario nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata” ha fatto registrare 515 partecipanti confermando l’importanza che l’iniziativa culturale ha raggiunto negli anni.
   
Nel dettaglio i partecipanti sono stati  411 nella sezione della poesia in lingua italiana e 104 nelle lingue delle minoranze etnolinguistiche italiane e nelle parlate locali.

Per quanto riguarda la provenienza, la regione più rappresentata è stata il Friuli Venezia Giulia con 91 partecipanti, seguita dal Veneto 88, Lombardia 67, Emilia-Romagna 41, Lazio 36, Toscana 31, Campania 23, Sicilia 22, Piemonte 22, Puglia 20 e a seguire tutte le altre regioni. Sono arrivate poesie anche dall’Australia.

Qui il bando:

 

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