Omicidio di Basiliano e stalking: interrogazione della senatrice Bonfrisco al ministro della Giustizia
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- Pubblicato Martedì, 11 Dicembre 2012 12:30
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Udine - Mentre resta in carcere Vincenzo Manduca, l'uomo che venerdì 7 dicembre ha ucciso la sua ex fidanzata a Basiliano, continuano l'indignazione e le critiche per un delitto che forse poteva essere evitato.
"Nel rispetto dell'immenso dolore che ha colpito la famiglia della giovane madre Lisa Puzzoli, sembra veramente paradossale il quadro in cui è stato compiuto questo ennesimo assassinio annunciato nei confronti di una donna". Così ha affermato, in una nota diffusa ieri 10 dicembre, l'assessore regionale alle pari opportunità, Angela Brandi.
"Pur non essendo questo il momento adatto per le polemiche - prosegue Brandi - ritengo che rappresenti un diritto per tutta la comunità avere delle risposte ufficiali sul perché non sono state prese determinate decisioni che avrebbero forse evitato questo tragico epilogo. Non credo sia necessario ricordare che esistono delle normative ben precise contro gli atti persecutori: dal 2008 infatti è stato riconosciuto il reato di "stalking" e con esso è stata fornita un'arma in più agli organi giudiziari per poter intervenire, soprattutto in quelle situazioni in cui sono le donne a dover pagare il prezzo delle ingiustizie e delle vessazioni".
"Ora - ha scritto ancora Angela Brandi - stringendoci tutti attorno ai parenti e agli amici di Lisa, dobbiamo chiedere agli organi competenti maggior fermezza, per non lasciare sole tutte quelle donne le quali stanno subendo quotidianamente quei soprusi e quei comportamenti che, come sempre più spesso accade - conclude - possono degenerare nel peggiore dei delitti".
La senatrice del Pdl Anna Cinzia Bonfrisco, componente dell'Ufficio di Presidenza del Senato, ha parole ancora più pesanti circa l'accaduto: "È semplicemente agghiacciante leggere quante mancanze delle istituzioni preposte alla difesa dei cittadini, soprattutto se deboli come Lisa e la sua bimba, si sono verificate in questa vicenda. Ancor di più lo sono le dichiarazioni del procuratore capo Biancardi che, sono certa, in una provincia come Udine sarà oberato da migliaia di provvedimenti contro la criminalità organizzata, poichè tutti sanno che Basiliano somiglia a Scampia. Ricordo al magistrato che ai cittadini è consentita esclusivamente la difesa della loro proprietà. ma che spetta allo Stato, e solo allo Stato, la difesa della persona".
"Annuncio - ha detto - insieme a molte altre colleghe, un'interrogazione urgentissima al Ministro della Giustizia affinché venga disposta immediatamente un'indagine del Ministero per appurare la verità, se cioè Lisa sia morta per mano di un uomo armato di coltello, che forse poteva invece essere disarmato da un magistrato, armato della legge".
"Ai genitori e alla famiglia di Lisa esprimo la mia vicinanza, partecipe del loro straziante dolore per una morte annunciata - conclude - Condivido la loro rabbia e la loro disperazione".
Da parte sua il Procuratore capo di Udine Antonio Biancardi risponde così alle critiche sull'efficacia dell'azione della magistratura dopo le cinque denunce sporte da Lisa Puzzoli contro l'ex fidanzato, Vincenzo Manduca, diventato il suo assassino: "Agghiacciante è quanto successo. C'è una ragazza di 22 anni uccisa da un giovane di 27 anni".
"Tra i due c'era una gran conflittualità - ha spiegato il Procuratore - in particolare per la bambina. Tutte le denunce sono state immediatamente prese in carico, affidate ai sostituti che a loro volta hanno subito delegato le indagini del caso. Bisogna ricordarsi che i pubblici ministeri non hanno potere di disporre misure cautelari. Dobbiamo avere delle prove per chiederle ai giudici. Ci sono dei tempi tecnici che non si possono ignorare".
"Siamo sensibili a questo tipo di reati. Cerchiamo di reprimerli con rigore. Spiace essere additati come corresponsabili di questa uccisione. Cerchiamo di fare il massimo per evitare fatti di questo genere. Speriamo che non si ripetano", ha concluso Biancardi, ricordando che in questo caso, con le aggravanti della premeditazione e dell'uccisione della vittima del reato di stalking, in linea teorica Manduca rischia anche l'ergastolo.
San Daniele, rapinatori in una villa picchiano giovane di 22 anni
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- Pubblicato Lunedì, 10 Dicembre 2012 14:21
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San Daniele (Udine) - Aggressione con tentata rapina all'interno di una villa nel tardo pomeriggio di ieri, 9 dicembre, a San Daniele del Friuli. I due malviventi hanno agito mentre all'interno dell'edificio c'era la figlia di una coppia del luogo, di 22 anni, che è stata malmenata e legata a una sedia, nel tentativo di estorcerle il luogo nel quale la famiglia custodiva il denaro.
La ragazza, nonostante le minacce, avrebbe escogitato uno stratagemma, raccontando ai due di aver azionato un sistema di allarme, costringendoli alla fuga.
Contraffazione di prodotti d'alta moda: a Udine 12 denunce e sequestro di 16.000 abiti e accessori
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- Pubblicato Lunedì, 10 Dicembre 2012 12:25
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Udine - Oltre 16 mila capi di abbigliamento e accessori contraffatti di noti produttori, tra i quali Burberry, Gucci, Cruciani, Luis Vuitton e Chanel sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Udine in seguito ad una specifica attività investigativa. Presso alcuni esercizi commerciali della Provincia, oggetto di indagini mirate, sono stati rinvenuti migliaia di capi di abbigliamento e accessori contraffatti.
La Guardia di Finanza, nel suo comunicato, fa sapere che durante l’operazione, in un contesto alquanto singolare nell’ambito geografico di riferimento, Il Nucleo di Polizia Tributaria ha individuato un laboratorio sartoriale, gestito da un cittadino italiano presso il quale i finanzieri friulani hanno sottoposto a sequestro 70 metri di tessuto in rotoli che serviva per confezionare capi del noto brand londinese “Burberry” (camice, cravatte).
Alla conclusione dell’operazione, che ha interessato l’area dei comuni di Udine, Codroipo, Pradamano, Palmanova, Buja, Tavagnacco e Lignano Sabbiadoro, sono stati sequestrati 16.600 prodotti contraffatti (capi di abbigliamento, borse, cinture e bracciali); inoltre sono stati denunciati 12 soggetti per i reati di contraffazione e alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali per le violazioni in materia di protezione del diritto d’autore.
In gran parte si tratta di articoli contraffatti di estremo pregio destinati anche alla vendita nell’ambito di ordinari esercizi commerciali, destinati a soggetti ignari della non originalità del prodotto.
In alcuni casi è stato accertato che la provenienza dei prodotti illeciti era la limitrofa regione veneta ed in qualche occasione l’hinterland fiorentino, dove sono “scattati” i controlli delle Fiamme Gialle allo scopo di intercettare ogni anello della filiera.
L'operazione si inserisce nella costante azione di repressione alle attività illecite di contraffazione che, dall’inizio dell’anno, specie nell'aerea turistica balneare lignanese, in aggiunta a quello dell’operazione del Nucleo pt appena conclusa, ha portato al sequestro di ulteriori 13 mila prodotti contraffatti commercializzati in contesti abusivi, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 39 soggetti, nella quasi totalità cittadini extracomunitari.
Ciò a dimostrazione che il mondo della contraffazione rappresenta un vero e proprio sistema industriale e commerciale, con i sui centri di produzione, i suoi canali di vendita ed i suoi consumatori, che mina l’immagine del Paese Italia in ambito internazionale ed incide pesantemente sulla realtà economica e sociale collettiva.
Gli effetti del mercato del falso sono molteplici: danni economici alle imprese connessi alle mancate vendite, alla riduzione del fatturato, alla perdita di immagine e di credibilità, alle rilevanti spese sostenute per la tutela dei diritti di privativa industriale, a scapito degli investimenti produttivi; danni e pericoli per la salute e sicurezza del consumatore finale.
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