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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Muore bimba di tre anni azzannata da un cane a San Martino al Tagliamento

Muore bimba di tre anni azzannata da un cane a San Martino al Tagliamento

Pordenone - È morta all'ospedale di Pordenone una bambina di due anni e mezzo, Astrid Guarini, aggredita e azzannata da un pastore tedesco nel cortile dell'abitazione di una parente a San Martino al Tagliamento. Il fatto è avvenuto nel primo pomeriggio del 25 maggio.

Sul posto era giunto il 118 con l'elisoccorso che aveva trasportato la bimba in ospedale. La piccola era giunta al Santa Maria degli Angeli di Pordenone in condizioni disperate; i medici inizialmente erano riusciti a far fronte a un arresto cardiaco avvenuto durante il trasporto.

Il cane è stato posto sotto sequestro e affidato alla proprietaria, una zia materna a cui la piccola assieme alla mamma era andata a fare visita nel pomeriggio. Le indagini sono condotte dalla compagnia carabinieri di Pordenone, coordinate dal maggiore Marco Campaldini.

Gli inquirenti dovranno stabilire eventuali responsabilità nella mancata custodia dell'animale e verificare la sussistenza dell'ipotesi di reato di omicidio colposo.

Da quanto si è appreso, la piccina nel momento dell'aggressione da parte del pastore tedesco, si trovava assieme a una cuginetta, nel giardino di casa.

È stata quest'ultima a urlare e ad attirare l'attenzione dei parenti che sono accorsi, hanno bloccato l'animale e lo hanno rinchiuso in una gabbia, chiamando immediatamente i soccorsi.

Il cane era stato addestrato alla guardia, come è scritto peraltro su un cartello affisso al cancello della casa, che mette in guardia gli estranei proprio per presenza di animali addestrati alla difesa.

L'animale, tuttavia, sembra non abbia dato mai segnali di aggressività ingiustificata.
 

 

Reclutamento di "Foreign fighters" jihadisti in Friuli Venezia Giulia: due decreti di espulsione

Reclutamento di

Pordenone - I Carabinieri del Ros hanno eseguito il 21 maggio a Pordenone due decreti di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo, emessi dal Ministro dell'Interno.

Il primo è stato eseguito nei confronti di Arslan Osmanoski, nell'ambito delle indagini su Ismar Mesinovic, il foreign fighter bosniaco residente nel bellunese e morto in Siria nel gennaio 2014.

Le indagini, che si protraggono da svariati mesi, hanno permesso di portare alla luce alcuni passaggi attraverso i quali in Friuli Venezia Giulia ed in generale nel Nord Est d'Italia avviene il reclutamento di Jihadisti da inviare nelle zone di guerra.

Osmanoski è stato individuato come presunto braccio destro di uno dei principali indagati. Il 30 ottobre scorso la sua abitazione era stata perquisita dai Carabinieri che avevano sequestrato materiale propagandistico, tra cui sermoni dell'Imam Ebu Muhammed, musulmano bosniaco legato a movimenti salafiti di ideologia "Takfir" della moschea Sahaba di Vienna, sospettato di collegamenti con l'attentato terroristico contro la stazione di Polizia di Bugojno (Bosnia Herzegovina) nel dicembre 2010, e prediche dell'Imam Nusret Imamovic, di recente segnalato in Siria per sostenere l'organizzazione qaedista "Al Nusra". Osmanoski, secondo gli elementi raccolti dal Ros, avrebbe improntato il suo stile di vita secondo i dettami salafiti, che imponeva anche ai suoi familiari.

Osmanoski, secondo gli elementi raccolti dal Ros, avrebbe improntato il suo stile di vita secondo i dettami salafiti, che imponeva anche ai suoi familiari.
 
Un secondo decreto di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo è stato emesso nei confronti di Anass Abu Jaffar, cittadino marocchino, anch'esso considerato vicino al foreign fighter Ismar Mesinovic.
 
Jaffar, già residente a Belluno, aveva commentato su Facebook atti tra cui la strage di Charlie Hebdo.

Il provvedimento non è stato eseguito poiché Jaffar sarebbe già all'estero.

Nel giugno 2013 Jaffar -aveva pubblicato alcuni commenti in uno dei suoi profili Facebook, in cui elogiava il "martire" Giuliano Delnevo, lo studente genovese convertito all'Islam e morto in Siria combattendo contro il regime di Assad. Allo stesso modo, Jaffar aveva pubblicato commenti simili dopo la morte di Mesinovic, affermando di condividere le sue scelte.
 
Aveva inoltre commentato gli eventi terroristici del 9 gennaio a Parigi, dimostrando un "marcato antioccidentalismo, antiamericanismo ed antisemitismo" con frasi come "Je ne suis pas Charlie".
 

Maltempo: pioggia e grandine nel Pordenonese e in provincia di Udine. Allagamenti e alberi caduti

Maltempo: pioggia e grandine nel Pordenonese e in provincia di Udine. Allagamenti e alberi caduti

FVG - Nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 maggio il brusco cambiamento delle condizioni meteo ha provocato violenti temporali che si sono abbattuti nel Pordenonese e in provincia di Udine.

A Pordenone in zona ovest è caduta anche la grandine. Inoltre la pioggia forte ha causato allagamenti e ha invaso scantinati e garage. Si sono verificate interruzioni di corrente.

Vigili del fuoco e Protezione civile sono stati impegnati in numerosi interventi fino alle prime ore del mattino di giovedì.

Anche in provincia di Udine Vigili del fuoco e Protezione civile sono intervenuti per liberare le strade da alberi e cartelloni stradali caduti. Si stanno inoltre verificando i danni causati dalla grandine nelle campagne.

L'Arpa regionale segnala anche per giovedì cielo da nuvoloso a coperto con piogge moderate. La fase di instabilità, secondo le previsioni, dovrebbe protrarsi fino a metà della prossima settimana.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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