Lavori al Tiare shopping: sequestro di beni per 26 milioni di euro per evasione fiscale
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- Pubblicato Giovedì, 05 Marzo 2015 16:01
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Villesse (Go) - La Guardia di Finanza di Gorizia ha sequestrato beni per 26 milioni di euro a carico dei consiglieri di amministrazione di due società bresciane incaricate di costruire il mega store "Tiare Shopping" a Villesse (Go), uno dei centri commerciali più grandi d'Europa, lavori di fatto eseguiti da piccole imprese locali, per mancato versamento di Iva e Irpef.
Tra i reati contestati c'è la bancarotta fraudolenta patrimoniale. Sono indagate 12 persone. Le Fiamme Gialle si sono attivate su indicazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia: i finanzieri hanno eseguito 15 perquisizioni nelle dimore di sindaci, amministratori e revisori dei conti e anche presso le sedi legali e amministrative di due società del bresciano, incaricate per la costruzione del centro commerciale.
Le indagini, finalizzate ad accertare la regolarità gestionale, fiscale, contabile ed amministrativa delle società bresciane, sono iniziate nell’aprile del 2014.
La somma evasa ammonta a 26 milioni di euro, la stessa cifra per la quale l'autorità giudiziaria ha chiesto al tribunale competente il sequestro preventivo per beni equivalenti.
Ad allertare la Guardia di Finanza sono state le proteste dei lavoratori e imprenditori locali che lamentavano il mancato pagamento, da parte delle aziende committenti, dei lavori svolti relativi alla costruzione del centro.
L'ipotesi di reato è quella di bancarotta fraudolenta patrimoniale, false comunicazioni sociali e ricorso abusivo al credito.
L'intera area commerciale è costata 100 milioni di euro e ospita circa 150 negozi. Il parco è grande 90.000 metri quadri, con 4200 posti auto, 150 negozi e decine di migliaia di visitatori ogni mese.
Rilancio dell'economia isontina: istituito un Tavolo di confronto per il sostegno del lavoro
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- Pubblicato Giovedì, 26 Febbraio 2015 10:28
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Gorizia - Viene istituito un Tavolo di confronto permanente con la Regione per mettere a punto strumenti mirati a sostegno del lavoro e del rilancio dell'economia, in una delle aree del Friuli Venezia Giulia che sta subendo maggiormente le conseguenze della crisi, quella dell'Isontino.
La decisione è stata confermata dall'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti, al termine dell'incontro che si è svolto il 25 febbraio nella sede della Regione a Gorizia con i rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati e delle categorie economiche.
Alla riunione erano presenti il presidente della Provincia Enrico Gherghetta, con l'assessore alle Politiche del lavoro Ilaria Cecot e il consigliere regionale Alessio Gratton, presidente della Commissione Industria commercio e artigianato.
"È stata una riunione importante - ha detto al termine Loredana Panariti -, che ha permesso di ascoltare e approfondire il tema dell'emergenza lavoro, che nell'Isontino e' particolarmente grave, e nello stesso tempo quello di come rafforzare la competitivita' e l'attrattivita' del territorio".
L'assessore ha anche insistito sulla necessità di promuovere un Patto territoriale fra tutti i soggetti, dalle istituzioni alle parti sociali e alle associazioni dei datori di lavoro.
"Il rilancio dell'Isontino - ha detto - passa infatti attraverso la capacità di massimizzare le sinergie fra i diversi attori".
Nel corso della riunione Panariti ha illustrato gli strumenti che la Regione ha preparato in questi anni per affrontare la crisi occupazionale e per aggiornare le politiche del lavoro, puntando su un incremento dell'efficienza dei servizi per l'impiego e su una definizione puntuale dei fabbisogni delle imprese e delle competenze di chi cerca un'occupazione, in modo da mettere a punto percorsi di inserimento individuali nel mercato del lavoro.
Sul versante delle attività produttive, la presenza alla riunione dei responsabili della direzione regionale ha consentito di approfondire la nuova legge Rilancimpresa, che prevede fra l'altro la definizione di specifiche "aree di crisi diffusa", che sono state concepite proprio per costruire risposte specifiche e mirate per territori con problemi particolari come l'Isontino.
(Foto Montenero - ARC)
Presentata a Monfalcone la nave da crociera "Britannia", la più grande mai realizzata da Fincantieri
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- Pubblicato Lunedì, 23 Febbraio 2015 19:59
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Monfalcone (Go) - La nave "Britannia" è stata presentata il 22 febbraio nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone. È la più grande nave passeggeri mai costruita dall'impresa navale. Commissionata dalla P&O Cruises, ha 144mila tonnellate di stazza lorda, è lunga 330 metri e larga 38.
Conta 1.837 cabine (75% dotate di balcone) e può ospitare oltre 5.700 persone, compreso l'equipaggio. Britannia recepisce tutti i più recenti regolamenti in materia di grandi navi da crociera, tra cui il sistema di sicurezza del “Safe return to port”.
Dal 1990 ad oggi Fincantieri ha costruito 68 navi da crociera, altre 16 unità sono in costruzione o di prossima realizzazione negli stabilimenti del gruppo.
Alla cerimonia è intervenuto Enrico Morando, viceministro dell’Economia e delle Finanze; per l’armatore erano presenti Micky Arison (Chairman di Carnival Corporation), David Dingle (Executive Chairman di Carnival Corporation) e David Noyes (Chief Executive Officer di P&O Cruises).
Per Fincantieri, oltre al presidente Vincenzo Petrone, era presente l’amministratore delegato Giuseppe Bono, che ha colto l’occasione per una riflessione in chiave polemica sui problemi del lavoro e dello sviluppo economico in Italia.
“Abbiamo circa venti milioni di occupati di cui quattro milioni solo nella pubblica amministrazione. Per questi ultimi ce ne sono altri quattro milioni che producono carte per loro. Dunque, quelli che producono ricchezza si riducono a dodici milioni”.
Per l’amministratore di Fincantieri la burocrazia in Italia rappresenta “un freno per lo sviluppo”. "Non chiediamo aiuti al governo – ha concluso Bono - ma che vengano rimossi gli ostacoli che impediscono lo sviluppo".
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