Sgominata una banda di trafficanti di cocaina e hashish. Spacciavano a Trieste
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- Pubblicato Martedì, 07 Ottobre 2014 19:01
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Nove persone arrestate, quaranta perquisizioni, oltre un chilo e mezzo di cocaina e 750 grammi di hashish recuperati, nonché più di 27.000 euro in contanti sottoposti a sequestro: è questo il brillante risultato di una complessa e articolata attività di indagine effettuata dalla Polizia di Stato di Trieste e dalla Polizia slovena di Capodistria, coordinata dalle rispettive Procure, che è stata illustrata il 7 ottobre alla stampa in Questura a Trieste.
Nello scorso mese di maggio, a seguito del sequestro di circa 200 grammi di cocaina effettuati a carico di Andrea Tonini, incensurato triestino, la Polizia di Stato di Trieste dava avvio a un’attività di indagine volta a individuare il canale di approvvigionamento della sostanza stupefacente. In tale contesto gli inquirenti sono riusciti inizialmente a individuare in città un gruppo di soggetti di etnia albanese, particolarmente attivo nello smercio di cocaina .
I numerosi e costanti servizi di appostamento e pedinamento hanno portato al ritrovamento un primo deposito di cocaina utilizzato dagli albanesi, i quali avevano adottato un particolare sistema per nascondere la droga. Nei pressi dell’ospedale Maggiore, infatti, la Polizia ha trovato una Vespa, risultata poi rubata, utilizzata per detenere la sostanza stupefacente e presso la quale gli spacciatori andavano a prelevare le dosi da cedere ai vari acquirenti.
I poliziotti hanno seguito costantemente i movimenti degli albanesi nei pressi del motociclo riuscendo, quindi, a individuare diversi incontri con i loro clienti. La Polizia ha potuto mettere a segno diversi sequestri di sostanza stupefacente a carico degli acquirenti, ottenendo così numerosi elementi di prova.
D'accordo con l'autorità giudiziaria, gli agenti hanno atteso prima di arrestare i fornitori e i clienti, con lo scopo di chiudere il cerchio dell'attività di spaccio. Alcuni clienti infatti, dopo essersi approvvigionati di consistenti quantitativi di cocaina, li rivendevano a loro volta.
Sempre attraverso i servizi di pedinamento, la Polizia di Stato di Trieste è riuscita a individuare, in un appartamento ubicato in via Vignola 4, il domicilio degli spacciatori.
Nel prosieguo delle indagini si è delineato in modo più preciso il modus operandi dei soggetti coinvolti e la composizione del gruppo criminale, di cui risultava far parte anche il cittadino italiano Francesco Scovino, di anni 28, nato a Mesagne (BR) ma residente a Trieste, il quale, con la collaborazione del cittadino albanese Ibrahim Rezi, di anni 26, dirigeva l’attività di smercio della droga e si occupava di effettuare le consegne.
In considerazione del fatto che Scovino e Rezi risultavano domiciliati ad Ancarano, in territorio sloven, è stata avviata un’attività congiunta di indagine con il Settore di Polizia Criminale di Capodistria.
Nel frattempo, sempre grazie alla costante attività sul campo, il personale impiegato nelle indagini è risalito a un ulteriore deposito della cocaina, individuato nella zona boschiva del Ferdinandeo. Osservando in questo caso le mosse di Spartak Mucollari, cittadino albanese di 28 anni, la Polizia aveva sequestrato 3 involucri del peso rispettivo di 160, 82 e 68 grammi di cocaina, nascosti in un vaso di vetro nascosto sotto terra.
Un ulteriore nascondiglio della droga è stato poi individuato in via Buonarroti, dove era parcheggiata un’autovettura di un complice che aveva fornito il mezzo per essere utilizzato come deposito della cocaina e all’interno del quale sono stati trovati altri 110 grammi.
Sempre in merito ai nascondigli utilizzati dai trafficanti, la Polizia slovena ha individuato e sequestrato 700 grammi di cocaina nascosti in una zona boschiva nei pressi di Ancarano.
L’intera operazione, che ha visto impegnato per diversi mesi personale della Questura di Trieste e della Polizia di Capodistria in lunghe pressanti e impegnative indagini, si è conclusa nella serata del 6 ottobre con l'arresto dei componenti della banda.
Fermato a Fernetti carico illegale di cuccioli di razza dall'Europa dell'Est
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- Pubblicato Giovedì, 02 Ottobre 2014 16:47
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - La Guardia di Finanza di Trieste il 2 ottobre ha sequestrato 10 cuccioli di razza illecitamente trasportati da un cittadino di nazionalità rumena, bloccato al valico di Fernetti. Militari della Compagnia di Prosecco hanno fermato un'autovettura di colore scuro con targa rumena, proveniente dalla Slovenia, trovando all'interno dei cuccioli trasportati in totale spregio alle norme regolanti la loro introduzione nel territorio dello Stato.
I cagnolini, 6 di razza maltese e 4 cavalier king charles, destinati al mercato veneto, sono stati trovati all'interno del vano portabagagli e sul sedile posteriore del mezzo, sistemati in due cassette ed in una scatola di cartone.
Dai successivi controlli eseguiti con la collaborazione del veterinario del Servizio Sanitario Regionale è stato accertato che i cuccioli hanno un'età inferiore alle 12 settimane di vita e sono sprovvisti di microchip, passaporto europeo e vaccinazione antirabbica. Al 48enne trasportatore rumeno G.V. è stato notificato un verbale per violazione delle norme di diritto comunitario sulla protezione e il trasporto di animali da compagnia. È stato sequestrato il veicolo.
I cagnolini, tutti in buone condizioni di salute, sono stati affidati al canile sanitario triestino di via Orsera per le necessarie cure veterinarie. La Guardia di Finanza di Trieste che, nel corso di distinte operazioni, ha complessivamente sequestrato circa 1.000 cuccioli di cane di varie razze e segnalato alla competente autorità giudiziaria 28 soggetti, di cui 10 sottoposti ad arresto, avendo riscontrato anche casi di uccisione e maltrattamento di animali da parte di vere e proprie associazioni criminali.
Viaggiano soprattutto di notte, spesso con passaporti falsi o falsificati, rinchiusi in scatoloni, nascosti nei bagagliai di autovetture, celati in furgoni o TIR, mimetizzati all’interno di insospettabili borsoni, in treno, in aereo. Arrivano così i cuccioli importati illegalmente in Italia, dopo un viaggio che può durare anche 10-11 ore. Nel nostro Paese sono messi in vendita in negozi e allevamenti, esposti in fiere itineranti, venduti persino presso i caselli autostradali e su internet.
Un cucciolo straniero vale economicamente fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano. Un cane di razza di origine est europea può essere venduto a 200 euro, ma diventato italiano verrà venduto per un prezzo compreso addirittura tra i 500 e i 1500 Euro.
I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere “fabbriche di cuccioli”, strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere. Una volta raggiunti i 30–40 giorni di età, i piccoli sono caricati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Paese.
In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario. Il precoce distacco dalla madre causa poi ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute. Privi delle difese immunitarie, i cuccioli possono contrarre malattie mortali, come il cimurro e la parvovirosi. Un cucciolo su tre muore, spesso dopo essere stato acquistato in negozio.
Muore Lorenzo Pozza amministratore delegato della Insiel. Cordoglio della Giunta regionale
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- Pubblicato Mercoledì, 01 Ottobre 2014 21:52
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - A causa di un malore improvviso è morto a Trieste il presidente ed amministratore delegato di Insiel Lorenzo Pozza. La notizia è giunta al Consiglio regionale nel pomeriggio del 1° ottobre. L'Aula, su invito del presidente Franco Iacop, ha interrotto i lavori ed ha rispettato un minuto di silenzio.
La presidente della Regione Debora Serracchiani e l'intera Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia hanno espresso il loro cordoglio ed hanno fatto pervenire le più profonde condoglianze alla famiglia.
"Ho appreso con profonda tristezza la notizia della morte improvvisa del presidente e ad di Insiel spa Lorenzo Pozza", ha dichiarato l'assessore regionale Paolo Panontin.
"In questi mesi di lavoro comune avevo conosciuto una persona gentile, preparata e collaborativa. Ho visto la sua passione per il lavoro e la dedizione all'incarico che la presidente della Regione e la Giunta gli avevano assegnato. Non posso che esprimere tutto il mio cordoglio alla famiglia, ai suoi amici e più stretti collaboratori".
Lorenzo Pozza, nato a Torino, 53 anni, laurea in Scienze dell’informazione, era manager nel campo dell'impostazione e conduzione di strutture organizzative complesse.
Dopo aver rivestito la carica di direttore del Centro competenza Erp della società di informatica Engineering, da febbraio di quest'anno era alla guida della Insiel, la società regionale che si occupa del sistema informatico del Friuli Venezia Giulia.
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