Tragico gesto di un sacerdote. Era parroco a Santa Croce sul Carso triestino
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- Pubblicato Martedì, 28 Ottobre 2014 23:04
- Scritto da Redazione Sanvitonotizie
Trieste - Tragico gesto di un sacerdote della comunità slovena di Trieste. Don Max Suard, parroco di Santa Croce, si è suicidato impiccandosi in canonica. Il corpo senza vita del sacerdote è stato trovato dall'arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi nel pomeriggio del 28 ottobre.
Monsignor Giampaolo Crepaldi, che aveva un appuntamento con Suard, quando lo ha trovato ha immediatamente allertato il 113 e sul posto è giunta una pattuglia della Squadra volante. Poco dopo è arrivato anche personale della Squadra mobile, che non ha potuto far altro che constatare la morte del sacerdote.
Ignote le cause del suicidio, le indagini sono state avviate dagli agenti della Questura di Trieste nel massimo riserbo e proseguono con altrettanta discrezione. Secondo alcuni, il sacerdote era prossimo a un trasferimento in un'altra parrocchia ma la voce non trova conferme nell'ambiente ecclesiastico.
Lo stesso arcivescovo non ha voluto rilasciare dichiarazioni. "È molto scosso, è turbato" ha fatto sapere il suo segretario, don Mario.
Gli investigatori stanno ora ricostruendo le ultime ore di vita del parroco e setacciando nella sua vita privata nel tentativo di individuare le cause che hanno spinto don Max a impiccarsi. Le indagini formali sono state avviate dal sostituto procuratore Federico Frezza.
60° del ritorno di Trieste all'Italia. Cittadinanza onoraria all'8° reggimento Bersaglieri
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- Pubblicato Domenica, 26 Ottobre 2014 16:57
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - “Oggi siamo più liberi, di non doverci dividere in identità contrapposte. Siamo liberi di sentirci italiani e cittadini d'Europa e di questa parte d'Europa, patrioti e aperti all'incontro di culture e diversità, essere orgogliosi di storia e cultura italiane e aperti all'incontro e al contributo di altre storie e culture, guardare all'Europa e al Mondo e contemporaneamente essere risorsa per l'Italia”. Così si è espresso il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, nel suo discorso al Consiglio Comunale straordinario per il 60° del ritorno della città all'Italia, celebrato il 26 ottobre.
“Anche qui - ha proseguito - c'è una nuova responsabilità: quella di una città che vuole dare all'Italia, non solo e non tanto perdersi a discutere se ha ricevuto abbastanza. Quando la presento all'estero la definisco spesso la più europea delle città italiane: lo è, ma forse è qualcosa di più, e lo dobbiamo alle tracce e all'eredità di una storia grande e complessa, ma anche a ciò che ci hanno lasciato i momenti più difficili che abbiamo dovuto attraversare. Tutto ciò ci rende una grande città, anche se spesso ce ne manca la consapevolezza, intrisi come siamo di nostalgismo o di vittimismo, e la responsabilità”.
Non è mancato il messaggio della presidente della Regione Debora Serracchiani al sindaco di Trieste, in cui scrive, tra l'altro: "Il Friuli Venezia Giulia trae motivo d'orgoglio dall'avere Trieste tra le sue gemme più preziose e dunque partecipa con pienezza e convinzione alle celebrazioni del sessantesimo anniversario della sua seconda redenzione".
La giornata dell'anniversario è iniziata con l'arrivo, alle ore 9.45, in piazza Unità d'Italia, della staffetta commemorativa, a cura dell'ASD Trieste Atletica, come già avvenne nel 2004, in occasione del 50°.
Alle 10.00 si è svolto l'alzabandiera solenne, alla presenza del picchetto interforze del Comando Regionale Esercito FVG, della fanfara e del gonfalone della città di Trieste. A seguire, in municipio, alcuni militari del “Raggruppamento Trieste”, che il 26 ottobre '54 entrarono in città, hanno consegnato al sindaco una targa celebrativa; quindi i vertici dell'8° Reggimento Bersaglieri, sono stati ricevuti da Roberto Cosolini in salotto azzurro per la firma del libro d'oro.
Durante la seduta straordinaria, dopo il discorso celebrativo del sindaco, la lettura della motivazione del conferimento della cittadinanza onoraria all'8° Reggimento Bersaglieri e quindi il conferimento della pergamena, della medaglia e della bandiera di Trieste, è seguito l'intervento del colonnello Domenico Ciotti, comandante dell'8° Reggimento Bersaglieri: "È un grande onore per l'8° Reggimento Bersaglieri ricevere la cittadinanza onoraria di Trieste" ha detto Ciotti, che, ricordando ancora “il fraterno abbraccio di 60 anni”, ha volto il suo pensiero a tutti quei caduti, che “vivono oggi un momento di grande fierezza”. “Questo - ha concluso - è un esempio di civiltà che non mancheremo mai di testimoniare”.
Nel pomeriggio, in piazza Unità, l'ammaina bandiera solenne, ancora alla presenza del picchetto interforze curato dal Comando Regionale Esercito FVG, della fanfara e del gonfalone della città. Per tutta la giornata di domenica 26 ottobre, dalle ore 9.00 alle 13.00, nella sala matrimoni del Comune, a cura di Poste Italiane, è possibile ottenere l'annullo filatelico commemorativo del “60° Anniversario del Ritorno di Trieste all'Italia”.
Tra gli altri appuntamenti ufficiali in programma si segnalano, a cura della Lega Nazionale di Trieste, lunedì 27 ottobre, alle 17.00, all'auditorium del museo Revoltella, l'incontro “1954: l’Italia torna a Trieste. Il 60° anniversario della Seconda Redenzione” e a seguire, alle 18.00: “Il Tricolore a Trieste, ieri, oggi e domani”- Musica, immagini e parole a cura di Bruno e Fiorella Iurcev.
A cura del Commissarito del Governo FVG, venerdì 31 ottobre, alle ore 11.00, in prefettura, si svolge un convegno sulle opere raffiguranti San Giusto, patrono di Trieste. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del FVG.
Infine, mercoledì 5 novembre, in prossimità della scala reale, si tiene la consegna della bandiera di combattimento alla nave Fasan, cerimonia che sarà a cura dello Stato Maggiore della Marina Militare.
"Diadema" il gigante italiano dei mari il 31 ottobre a Trieste per la sua prima crociera
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- Pubblicato Venerdì, 24 Ottobre 2014 18:28
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Giungerà il 31 ottobre nel porto di Trieste "Diadema", la nave più grande di ogni epoca della flotta crocieristica italiana, interamente costruita nel nostro Paese da Fincantieri per Costa Crociere. Diadema è la quindicesima unità della flotta Costa.
Il 25 ottobre a Marghera si svolge la presentazione ufficiale. La nave partirà il 30 ottobre e toccherà 5 porti italiani e 3 stranieri: Trieste, Dubrovnik, Corfù, Malta, Napoli (6 novembre); a Genova la nave arriverà il 7 novembre, dove avrà luogo la cerimonia di battesimo. Quindi sarà a Savona (8 novembre) e La Spezia (14 novembre).
L’arrivo a Trieste il 31 ottobre sarà un evento speciale per tutta la città, con una festa a bordo e i fuochi d’artificio di fronte a piazza Unità.
Gli ospiti della crociera inaugurale partiranno da Trieste il 1° novembre per una vacanza unica. Saranno i primi a viaggiare a bordo dell’ammiraglia, ambasciatrice del meglio dell’Italia, a scoprirne i servizi e le novità: la terrazza sul mare lunga 500 metri; un mosaico da 134 mq; 7671 opere d’arte; l'area giochi con raggi laser; un teatro su 3 piani da 1482 posti in 1800 metri quadrati; 10 ristoranti.
La nuova ammiraglia di Costa Crociere è lunga 306 metri, larga 37 metri e pesa 132.500 tonnellate. Per costruirla ci sono voluti due anni di lavoro e 550 milioni di euro, con 1.000 addetti diretti del cantiere coinvolti e altri 2.500 nell’indotto. Circa 400 le imprese che hanno collaborato all’allestimento degli interni.
La nave è alta 69 metri dalla linea di galleggiamento, ha 8 metri di pescaggio, 1862 cabine per un massimo di 4947 passeggeri, 15 ponti, 1253 unità d’equipaggio, 6 motori Wartsila da 75 mila 600 chilowatt di propulsione, per una velocità massima di 22.5 nodi.
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