Anno scolastico 2016-2017: per i sindacati la Buona Scuola non ha risolto emergenza in FVG

Anno scolastico 2016-2017: per i sindacati la Buona Scuola non ha risolto emergenza in FVG

Trieste - Per i sindacati il 2016-2017 ha rappresentato il primo importante banco di prova della legge sulla Buona Scuola, che in buona sostanza non ha risolto - quando non ha addirittura aggravato - la situazione in FVG.

È quanto emerso all’audizione dei segretari regionali di Snals-Confsal Giovanni Zanuttini, Flc Cgil Adriano Zonta, Cisl Scuola Donato Lamorte e Uil Scuola Ugo Previti, convocati il 22 febbraio dalla VI Commissione consiliare, presieduta da Franco Codega (Pd), per parlare dell’organico nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, della situazione degli uffici scuola regionali e dei problemi del trasferimento di competenze in materia di istruzione derivanti dall’abolizione delle Province.

Potenziamento: in numerosi casi, e sin dall'inizio dell'anno scolastico, le scuole hanno dovuto prendere atto della non corrispondenza tra le tipologie di docenti che avevano richiesto e quelle che sono state assegnate. Inoltre, l'organico potenziato non è stato assegnato alle scuole dell'infanzia e l'assegnazione prevista per gli istituti del primo ciclo era insufficiente.

Trasferimenti: Zanuttini, Zonta, Lamorte e Previti hanno fanno notare le enormi difficoltà e le numerose irregolarità, che sono state contestate a livello nazionale e solo in parte risolte.
I sindacati ritengono che la legge sulla scuola sia stata un fallimento, non riuscendo a realizzare nel 2016-17 un'ordinata ripresa delle attività scolastiche, che hanno registrato ritardi e disfunzioni di gran lunga superiori a quelle degli anni scorsi.

Insegnanti di sostegno: non mancano le persone, che oltretutto troverebbero subito lavoro - hanno detto i rappresentanti sindacali -, ma il riconoscimento degli specializzati: l'Università di Udine, preposta a farlo, dovrebbe accelerare il processo della loro formazione, ma dovrebbe essere coinvolta in questo anche l'Università di Trieste.

Personale di servizio: per Cgil, Cisl, Uil e Snals un profilo professionale completamente trascurato dalla legge sulla Buona scuola è quello del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (personale Ata) e sostengono la necessità di assumere nuovo personale.

La questione dei dirigenti: le scuole rimaste prive di dirigente scolastico titolare in FVG a inizio anno scolastico erano 52. A parte 5 scuole prive dei requisiti per avere un dirigente titolare, 47 erano gli istituti scolastici da affidare in reggenza. La maggior parte di queste scuole si trova nelle province di Gorizia, Pordenone e Udine. Mentre a livello nazionale la percentuale di scuole scoperte è del 16%, nella nostra regione è del 30,4%.

L'istituto della reggenza, nato per far fronte a situazioni eccezionali, oggi è utilizzato per fronte a una carenza di dirigenti scolastici che in FVG ha assunto caratteri emergenziali, destinata ad aggravarsi nel prossimo anno causa i prevedibili ulteriori pensionamenti, mentre ancora si aspetta il concorso.

Anche per il profilo professionale dei direttori dei Servizi generali e amministrativi, è stata evidenziata la forte possibilità di una situazione a rischio, legata al fatto che i pensionamenti del prossimo anno aggravano ulteriormente la situazione dell'organico di questa figura professionale, unica per ogni istituzione scolastica.

Per sopperire alla carenza di organico, che in FVG è intorno al 25%, si ricorre da anni a personale amministrativo di ruolo resosi disponibile, al quale però non è data la possibilità di accedere, mediante un concorso riservato indetto a livello nazionale, al profilo professionale che da anni svolge.

Sulla situazione dell'Ufficio scolastico regionale, Snals, Cgil, Cisl e Uil hanno fatto presente che, al momento, il titolare dell'Ufficio ricopre contemporaneamente il ruolo di reggente dei tre Uffici territoriali di Gorizia, Pordenone e Udine.

Quanto agli uffici periferici, si è registrato un enorme calo del personale nel corso degli anni. Per quanto attiene le reggenze, in FVG la situazione è più grave che altrove in Italia.

Siamo vicini a un punto di non ritorno - è stato rimarcato -. Il personale dirigenziale sulla carta dovrebbe vantare in tutto 13 unità, invece sono 6. Il personale non dirigente (funzionari ed esecutivi) sempre sulla carta dovrebbe contare 135 dipendenti, invece alla fine dell'anno, dopo i vari pensionamenti, saranno poco più di 70. A Udine, ad esempio, nel 2011 erano 33 unità, oggi sono 19; Pordenone ne aveva 31, oggi 15.
 

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