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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Archeologi udinesi al lavoro in Iraq: importanti scoperte sugli Assiri

Archeologi udinesi al lavoro in Iraq: importanti scoperte sugli Assiri

Udine – La missione archeologica dell'Università di Udine in Iraq ha portato risultati sorprendenti. Lo rende noto un comunicato dell'Ateneo, corredato da suggestive foto dell'area archeologica.

La prima campagna di ricerca, svoltasi nell’Iraq settentrionale (Regione del Kurdistan iracheno), nel cuore dell’impero Assiro, ha portato alla scoperta di 239 siti archeologici finora sconosciuti di epoca compresa tra il IX millennio a.C. e il periodo medievale e ottomano, di cinque acquedotti dell’VIII-VII secolo a.C. e di una serie di grandi canali irrigui a essi collegati, di una vasta necropoli del XIX-XVIII secolo a.C. e di bassorilievi rupestri del VII secolo a.C. La missione ha inoltre iniziato il lavoro preliminare alla realizzazione di un grande parco archeologico-ambientale la cui creazione è stata richiesta all’Ateneo friulano dall’Unesco, che ne supervisionerà la realizzazione.

Quella promossa dall’Università di Udine è la prima ricerca archeologica intensiva, sistematica e interdisciplinare condotta su larga scala nella “Terra di Ninive”, un’area della Mesopotamia settentrionale di 2900 chilometri quadrati, a cavallo fra le province di Ninive (Mosul) e Dohuk. La regione è l’entroterra della grande città (750 ettari di superficie con una popolazione di circa 20 mila abitanti) che nel I millennio a.C. divenne la capitale dell’impero neo-assiro.

La missione archeologica italiana in Assiria rientra nel “Progetto archeologico regionale Terra di Ninive” (PARTeN) coordinato dall’Ateneo friulano e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso Informest, dalla Provincia di Udine e dal Ministero degli Affari esteri.

La prima campagna è durata tre mesi, da luglio a ottobre. Vi ha partecipato un team composto da una trentina di persone fra docenti, studenti, specializzandi e dottorandi delle università di Udine, Venezia e Verona, nonché specialisti degli Atenei di Milano, Modena e Reggio Emilia, Venezia e dell’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni culturali del Cnr di Roma.

"Le scoperte fatte finora sono andate ben oltre le più ottimistiche aspettative", sottolinea il direttore della missione, Daniele Morandi Bonacossi, professore di Archeologia del Vicino Oriente antico all’Università di Udine. Uno degli obiettivi più importanti delle ricerche appena concluse è costituito dalla ricostruzione geoarcheologica e topografica dell’imponente, e ancora poco conosciuto, sistema idraulico costruito fra VIII e VII sec. a.C. dal sovrano assiro Sennacherib (705-681 a.C.) per portare l’acqua a Ninive.

Archeologi udinesi al lavoro in Iraq: importanti scoperte sugli Assiri

Un’intensa ricognizione del grande territorio compreso fra la valle del Tigri e il Monte Maqloub ha permesso di scoprire 239 nuovi siti archeologici databili fra la preistoria più antica (Epipaleolitico e Neolitico – 16.000 a.C. circa) e l’epoca islamica (inizio del XX secolo d.C.).

Alcuni dei risultati più importanti della prima campagna sono il frutto della ricognizione archeologica del sistema idraulico per approvvigionare d’acqua Ninive e irrigare la campagna del suo entroterra. Le ricerche dei grandi canali tagliati nella roccia o scavati nella terra dagli ingegneri assiri hanno permesso di scoprire cinque nuovi acquedotti costruiti con blocchi di pietra perfettamente lavorati e di individuare il percorso compiuto dal canale presso l’odierno villaggio di Faideh. Qui, sul fianco del canale, la missione dell’Università di Udine ha scoperto sei bassorilievi scolpiti nella roccia, parte di una serie straordinaria di nove bassorilievi quasi completamente sepolti dai detriti accumulatisi nei secoli. Di essi, fino ad oggi, erano noti solo tre, rappresentanti una processione con le principali divinità del pantheon assiro.

Archeologi udinesi al lavoro in Iraq: importanti scoperte sugli Assiri

La missione udinese ha anche scoperto un’estesa necropoli a inumazione del periodo paleo-assiro (XIX-XVIII sec. a.C.) nel sito di Tell Gomel (V millennio a.C.), lungo il fiume Gomel nella pianura ai piedi del Monte Maqloub. "Il grande studioso inglese Sir Aurel Stein – spiega Morandi Bonacossi – nel suo Limes Report (1938-1939, pubblicato nel 1985) colloca nella pianura circostante Tell Gomel il campo di battaglia di Gaugamela, dove nel 331 a.C. Alessandro Magno sconfisse Dario III, aprendo così la strada alla definitiva conquista dell’impero persiano".


Archeologi udinesi al lavoro in Iraq: importanti scoperte sugli Assiri

"La creazione del parco e la definizione dei perimetri delle aree di protezione con vincolo archeologico – spiega Morandi Bonacossi – costituiranno la base di un’importante iniziativa di valorizzazione e disseminazione della conoscenza rivolta al grande pubblico e al turismo nazionale e internazionale che si fonderà sulla conservazione e musealizzazione dei siti, sulla proposta per l’inserimento del sistema idraulico assiro e dell’intero paesaggio culturale ad esso connesso nella World Heritage List dell’Unesco e sulla creazione di un sistema informativo geografico pubblicato su web (WebGis) accessibile al pubblico".

Il progetto PARTeN è un’ampia ricerca multidisciplinare promossa dall’Università di Udine grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia attraverso Informest, nonché della Provincia di Udine e del Ministero degli Affari esteri. Obiettivo del progetto è ricostruire la formazione e l’evoluzione del paesaggio culturale e naturale della “Terra di Ninive” fra Paleolitico ed epoca islamica e garantirne la valorizzazione e la tutela in forme innovative.




 

Educare senza confini, un progetto di collaborazione tra scuole italiane, austriache e slovene

Educare senza confini, un progetto di collaborazione tra scuole italiane, austriache e slovene

Trieste - "Mobilità transfrontaliera" sarà la parola d'ordine della nuova generazione di cittadini europei che, grazie ad una formazione trilingue e trilaterale, potranno facilmente intraprendere un'attività di studio o di lavoro nell'intera area di Alpe Adria.

In un futuro oramai non molto lontano sarà questa la realtà di molti giovani della "Classe Alpe Adria" che vedrà la luce grazie alla collaborazione tra istituti scolastici e istituzioni pubbliche italiane, austriache e slovene. Gli istituti scolastici che negli ultimi anni hanno già collaborato proficuamente in numerosi progetti transfrontalieri, faranno ora parte di una rete educativa che, con il supporto delle istituzioni e del mondo economico, renderà il territorio noto come triangolo dei tre confini una vera e propria regione europea.

Grazie al progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg IV "ESCO-Educare Senza Confini" si sta infatti creando il programma didattico per una classe transfrontaliera, giocando sulle carte del plurilinguismo e dell'interculturalità. Per creare questo percorso educativo comune che si concluderà con un titolo di studio internazionale, sarà prima necessario instaurare una rete educativa ed istituzionale adeguata.

Ed è questo che sta succedendo ora: a distanza di quattro mesi dall'avvio dei lavori, le fondamenta del nuovo percorso educativo stanno diventando sempre più solide.

Sono così state avviate le numerose attività di formazione dei docenti nel campo della didattica specialistica che, dopo un'attenta analisi delle condizioni preliminari dei sistemi scolastici presenti nei tre Paesi, porteranno alla realizzazione di una bozza educativa trilaterale tutta da sperimentare e valutare. In un primo periodo il nuovo curriculo didattico transfrontaliero comprenderà gli ambiti di lingue, scienze naturali, informatica, matematica, scienze umanistiche, sport ed arte; dopo il 2013 si concretizzerà invece in un curriculo completo per i primi due anni della classe transfrontaliera.

Nei prossimi mesi partirà anche una campagna di informazione e sensibilizzazione. Nel percorso educativo si intende infatti coinvolgere non soltanto le scuole che hanno già aderito all'iniziativa ma tutto il contesto sociale, culturale ed economico del triangolo dei tre confini, nel più ampio contesto di una Europa delle Regioni. Il progetto prevede infatti la sistematizzazione in rete dell'intensa collaborazione tra le scuole, sia a livello istituzionale che operativo.

La partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia e della direzione generale per gli Affari internazionali del Ministero dell'Istruzione assicurerà la dimensione istituzionale del progetto, con l'obiettivo di contribuire al processo di trasformazione dell'area interessata in un territorio ricco di scelte formative e lavorative, per far fronte al previsto incremento di domanda di risorse umane con una formazione plurilingue e soprattutto interculturale.

Friuli Venezia Giulia e Carinzia, verso il riconoscimento reciproco dei titoli di studio

Friuli Venezia Giulia e Carinzia, verso il riconoscimento reciproco dei titoli di studio

Udine - Intensificare le relazioni tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia nel settore dell'istruzione, estendendole anche all'alta formazione post secondaria e creando preliminarmente le condizioni per un reciproco riconoscimento dei titoli di studio.

Questo l'esito dell'incontro bilaterale, svoltosi a Udine sabato 6 ottobre tra il nuovo responsabile dell'Istruzione e dell'Università del Land della Carinzia Christian Ragger e l'assessore regionale all'Istruzione, all'Università e alla Ricerca del Friuli Venezia Giulia Roberto Molinaro.

I due esponenti hanno inizialmente esaminato lo stato delle collaborazioni in atto tra le due realtà a seguito dell'intesa sottoscritta nel novembre 2011 a Malborghetto, alla quale ha partecipato anche la Repubblica di Slovenia, constatando che già alcune indicazioni di prospettiva, allora formulate, sono in fase di attuazione operativa.

Tra queste particolare attenzione è stata riservata all'attuazione del progetto ESCO, illustrato dalla responsabile Patrizia Pavatti, avente la finalità di costruire le condivisioni per una maturità trilingue e che si sta sviluppando con la programmazione di scambi di docenti tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia in termini di reciprocità e con la previsione anche di una 'summer school' per gli studenti nel corso della prossima estate.

Ma la novità emersa dall'incontro è l'individuazione di una possibile ulteriore collaborazione tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia, nell'ambito dell'alta formazione a partire dal settore della tecnologia medica presso la struttura di prossimo avvio a Villaco , con un'offerta formativa anche in lingua italiana.

In proposito si è convenuto di effettuare un approfondimento tecnico sulla comparazione dei curriculum formativi presenti nel settore nonché di verificare con le rispettive autorità scolastiche nazionali le condizioni di riconoscimento dei titoli di studio previsti, al fine di favorire la libera circolazione dei giovani in ambito transfrontaliero ed europeo.

Nel corso del cordiale incontro, al quale hanno partecipato anche i dirigenti delle due strutture regionali, si è altresì convenuto di allargare i rapporti transfrontalieri nel campo dell'istruzione anche alle associazioni di genitori che operano a supporto delle istituzioni scolastiche in Austria e Friuli Venezia Giulia.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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