Bocciati o rimandati? Aspic FVG ed Equitrek per affrontare gli insuccessi scolastici
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- Pubblicato Lunedì, 17 Giugno 2013 16:37
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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In questi giorni per gli studenti delle scuole superiori sono usciti i risultati. A qualcuno è andata bene, ad altri un po' meno. Per questo l'Aspic Fvg, in collaborazione con il circolo Equitrek, propone un campus originale, dove l'obiettivo non è studiare, ma riacquisire fiducia in se stessi per arrivare preparati a settembre. Appuntamento il 13 e il 14 luglio a Colloredo di Montalbano per partecipare ai laboratori a contatto con i cavalli. Dopo il grande successo dei corsi per bambini e adulti, che hanno fatto un percorso di crescita personale, proprio grazie al rapporto con gli animali, l'Aspic Fvg propone anche un momento dedicato a chi ha avuto difficoltà a scuola.
“L’insuccesso scolastico è per un ragazzo l’occasione per fermarsi, riflettere e capire qual è la strada giusta da intraprendere – spiega la presidente Aspic Fvg Anna Degano - per superare il senso di fallimento provato di fronte ad una bocciatura. Il campus vuole trasformare le difficoltà dei ragazzi in un’occasione di crescita. Il confronto fra pari è la condizione ideale per scoprire le risorse necessarie per affrontare un nuovo anno scolastico e capire qual è la strategia per ripartire con uno spirito positivo”. Attraverso i laboratori i ragazzi potranno riconoscere e accettare i propri limiti, sviluppare la propria autostima. Le giornate saranno tenute dalla psicologa Giusy Guarino e dalla presidente dell'Equitrek Giovanna Fabiani.
Il campus, dedicato ai ragazzi dai 14 anni in su, si terrà il 13 luglio dalle 15 alle 19 e il 14 luglio dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il week end si ripeterà il 7 e l'8 settembre 2013.
Il 6 luglio, inoltre, per il ciclo “Horse&Life”, sempre a Colloredo, si terrà la giornata dal titolo “Single per sempre? Vivere da soli non significa rimanere soli. Imparare a costruire una rete relazionale è la formula magica per uscire dall’isolamento”.
Per info 3475076604
Maurizio Fermeglia nuovo rettore dell'Università di Trieste. Ha vinto nel ballottaggio contro Lorenza Rega
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- Pubblicato Venerdì, 07 Giugno 2013 10:23
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Maurizio Fermeglia è il nuovo Rettore dell'Università di Trieste. Succede a Francesco Peroni. Fermeglia è stato eletto con il 54% dei voti (388 contro 333) nel ballottaggio contro la sfidante Lorenza Rega. Resterà in carica per sei anni accademici.
Maurizio Fermeglia, nato a Trieste nel 1955, si è laureato in Ingegneria chimica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Trieste nel 1980. Ha superato l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di ingegnere chimico nel 1985.
È stato ricercatore dal 1981 al 1983 presso la Denmark Technical University (DTH). Nel 1984, ha preso servizio presso il Dipartimento di ingegneria chimica dell'Università di Trieste, quale ricercatore universitario vincitore di concorso nel settore Principi di ingegneria chimica.
Attualmente è professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste dove tiene i corsi di "Reattori chimici e biochimici" e "Basi di dati". Ha ricoperto la carica di direttore di dipartimento dal 2006 al 2012 e presidente del Consiglio delle Strutture Scientifiche dell'Università di Trieste dal 2010 al 2012. È direttore della scuola di dottorato in Nanotecnologie dell'Università di Trieste.
Si presenta il liceo su tablet: accogliere la sfida dei nuovi mezzi di condivisione della conoscenza
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- Pubblicato Mercoledì, 29 Maggio 2013 00:05
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Il liceo linguistico “Vittorio Bachelet” di Trieste martedì 28 maggio ha presentato al pubblico la sua offerta formativa. Fondato nel 1986, è una scuola paritaria con esami in sede. Da quest'anno ne hanno rilevato la gestione gli insegnanti ed i genitori, riuniti nell'Associazione culturale Bachelet.
La novità proposta dal liceo è la sostituzione dei libri di testo con i tablet, come consentito da una legge del governo Monti Sono pochi però gli istituti in grado di offrire testi e supporti didattici in formato digitale, sia per la necessità di dotarsi della strumentazione, sia per un'oggettiva difficoltà nel cambiamento di mentalità da parte degli insegnanti.
Dopo la presentazione dell'Associazione da parte del presidente, l'avvocato Roberto Crucil, la preside professoressa Elena Kratter Pitteri ha presentato il progetto educativo della scuola, che ha come punti salienti la formazione di giovani con forte interesse per le lingue, per il mondo aziendale e per le nuove teconologie.
L'insegnamento sui supporti informatici permette di svolgere un insegnamento più vicino ai giovani, che è uno degli obiettivi della scuola Bachelet. Questo permette di seguire la didattica anche a quei ragazzi che per vari impegni - sportivi o artistici - sono spesso assenti.
Tra i ragazzi che frequentano la scuola infatti ci sono molti agonisti, tra cui campioni nazionali di vela, sci, golf, canottaggio. La direzione scolastica è sempre in contatto con le sociatà sportive per non perdere di vista gli studenti anche quando sono impegnati nelle gare. I giovani atleti, da parte loro, possono seguire le lezioni a distanza proprio grazie all'uso dei mezzi informatici.
È stata l'insegnante di Arte e Latino, la professoressa Gabriella Parodi, a dare una piccola dimostrazione dell'uso del tablet in classe. Un videoproiettore permette all'insegnante di mostrare ai ragazzi diapositive, schemi, disegni, foto e video, materiale che può essere poi condiviso via mail ed utilizzato immediatamente per il lavoro domestico.
"Usare i tablet non deve far dimenticare che l'obiettivo è sempre lo stesso: la conoscenza. È sempre la relazione tra l'insegnante e gli studenti e gli studenti tra loro il centro dell'azione educativa - ha detto Gabriella Parodi. - I mezzi informatici rendono più veloce ed immediata la comunicazione. Tuttavia - ha concluso - siamo in un periodo di transizione; non possiamo trascurare l'uso del libro cartaceo, a cui siamo ancora legati. Né noi e neppure i ragazzi siamo preparati ad un salto totale nel nuovo".
"Occorre però abituarsi al fatto che i nostri studenti imparano in un modo diverso da come abbiamo imparato noi. Stando nel mezzo del cambiamento non è possibile stabilire quanto si perda e quanto si guadagni nell'operazione. D'altra parte il mondo sta cambiando e la sfida del cambiamento va accolta".
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