Counselor: in partenza i corsi di formazione
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- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Lunedì, 09 Dicembre 2013 10:07
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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C'è sempre più bisogno di persone che sappiano ascoltare nella società moderna. Per questo l'Aspic Fvg presenta il Corso triennale in counseling professionale, in partenza il 25 gennaio 2014 a Udine. Cinque sono le occasioni per conoscere i contenuti del percorso formativo della durata di 450 ore: martedì 10 dicembre alle 19 nella sede dell'Aspic Fvg (via Dormisch 7) a Udine e alle 20.30 nell'associazione Psicheducando (via Roma 45) a Monfalcone e martedì 17 dicembre alle 17 a palazzo Alvarez (via Diaz 5) a Gorizia e alle 20.30 nell'Associazione involontariamente (via Catalani 1) a Trieste. Ultimo appuntamento giovedì 19 dicembre alle 17.30 nella Libreria del centro (via Borgo Sant'Antonio 2) a Pordenone.
Il corso, giunto alla sua terza edizione, ha l'obiettivo di migliorare le capacità empatiche e di ascolto attivo e di rafforzare le competenze in problem solving. “È sempre più importante per chi lavora nell’educazione, nell’assistenza sociale e sanitaria e nel volontariato – spiega la docente del corso Anna Degano - sviluppare competenze relazionali e comunicative per affrontare la complessità delle richieste. Il counselor è una delle professioni regolamentate dalla legge 22 del 14 gennaio 2013, che entrerà in vigore a febbraio 2014. La riforma delle nuove professioni ha acceso i toni: da una parte ci sono tutti coloro che svolgono una attività non regolamentata e che da anni che chiedono un riconoscimento ufficiale; dall'altra, professionisti contrari a quelle che loro chiamano scorciatoie.
Per questo è importante evidenziare le differenze tra le attività di psicologi e psicoterapeuti e quelle dei counselor. Il corso vuole facilitare i processi di sviluppo e cambiamento sia personale che sociale, competenze che tutti possono acquisire e potenziare, ben diverse dalle competenze di tipo psicologico”. Al termine del corso i partecipanti riceveranno il diploma di counseling. Informazioni: www.aspicfvg.it oppure 0432/547168.
Per il 70% degli adolescenti "sballare" con l'alcol è un'abitudine. Se ne parla in un convegno a Trieste
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- Pubblicato Mercoledì, 13 Novembre 2013 22:35
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Sabato 16 novembre presso la sala Saturnia della Stazione Marittima, a Trieste, si terrà il convegno "Alcol e giovani: binomio da approfondire" organizzato dall’As.Tr.A, associazione trattamento alcoldipendenze.
Si tratta di un appuntamento nel quale saranno approfonditi i risultati di una campagna avviata per sensibilizzare, informare e prevenire i rischi conseguenti all’abuso di sostanze alcoliche, soprattutto tra i giovani.
"La Provincia di Trieste, insieme ad As.Tr.A, prosegue nella promozione di una campagna sociale volta a sensibilizzare, informare e prevenire i rischi conseguenti all’abuso di sostanze alcoliche, soprattutto tra i giovani" ha detto Roberta Tarlao, assessore provinciale alle politiche giovanili.
I dati disponibili, che verranno approfonditi nel corso del convegno, evidenziano che il consumo di alcool inizia al decimo anno di età; per il 70% degli adolescenti tra i 14 e i 16 anni l’abuso di alcol è ormai un’abitudine.
Il 40% di questi giovanissimi racconta di mettersi comunque alla guida del motorino, dopo aver bevuto. Esistono già a questa età bevitori stabili e problematici per i quali è oramai inutile parlare di prevenzione. È stato inoltre evidenziato che i ragazzi che bevono presentano un maggior disagio psicologico, in particolare maggiore oppositività ed aggressività.
"L’elemento più inquietante riguarda le ubriacature – ha osservato Roberta Tarlao – i giovani dichiarano serenamente di aver avuto almeno una intossicazione acuta nell’ultimo mese. Questo è il segno di abitudini che sfumano ormai nella dipendenza".
"Operiamo – ha aggiunto Claudio Zarattin, presidente dell’As.Tr.A – con l’obiettivo di indurre un cambio di mentalità rispetto alla cultura dello sballo, abbattendo falsi miti, giovanili e non solo, rispetto all’uso della sostanza alcolica. Spesso infatti il consumo di alcolici da parte dei giovani non viene percepito come fattore di rischio, ma associato a momenti di gioia e benessere. Così l’età del primo bicchiere cala a vista d’occhio".
Il Friuli Venezia Giulia polo di attrazione per ricercatori e studenti dall'estero
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- Pubblicato Mercoledì, 06 Novembre 2013 15:19
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il Friuli Venezia Giulia ha attirato nel 2012 15mila ricercatori e studenti stranieri. Lo rivela una ricerca presentata alla Conferenza annuale del Coordinamento Regionale degli Enti di Ricerca, che si è svolta il 5 novembre a Trieste presso l'AREA Science Park.
Lo studio, riferito all'anno accademico 2011/2012 per gli atenei e al 2012 per gli enti di ricerca, ha confermato l'attrattività del sistema scientifico del Friuli Venezia Giulia.
Sono stati circa 15.000 i ricercatori, docenti e studenti stranieri che nel 2012 hanno scelto di studiare e/o lavorare in regione per un periodo più o meno lungo.
In particolare si contano 3.928 studenti (+5,3 per cento rispetto al 2011) e 11.037 ricercatori (+1,02 per cento rispetto al 2011).
L'indagine, condotta su 31 istituzioni, mostra come anche nel 2013 il numero di ricercatori e docenti stranieri che operano stabilmente presso gli enti di ricerca e le università regionali sia cresciuto passando da 4.485 a 4.563 (sul totale di 8.221).
"È aumentato anche il numero degli studenti universitari - hanno spiegato gli autori - che nell'anno accademico 2011/12 raggiungono una percentuale pari al 7,46 per cento del totale degli iscritti, ben al di sopra della media nazionale che è del 3.3 per cento".
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