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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Counselor: in partenza i corsi di formazione

Counselor: in partenza i corsi di formazione

C'è sempre più bisogno di persone che sappiano ascoltare nella società moderna. Per questo l'Aspic Fvg presenta il Corso triennale in counseling professionale, in partenza il 25 gennaio 2014 a Udine. Cinque sono le occasioni per conoscere i contenuti del percorso formativo della durata di 450 ore: martedì 10 dicembre alle 19 nella sede dell'Aspic Fvg (via Dormisch 7) a Udine e alle 20.30 nell'associazione Psicheducando (via Roma 45) a Monfalcone e martedì 17 dicembre alle 17 a palazzo Alvarez (via Diaz 5) a Gorizia e alle 20.30 nell'Associazione involontariamente (via Catalani 1) a Trieste. Ultimo appuntamento giovedì 19 dicembre alle 17.30 nella Libreria del centro (via Borgo Sant'Antonio 2) a Pordenone.

Il corso, giunto alla sua terza edizione, ha l'obiettivo di migliorare le capacità empatiche e di ascolto attivo e di rafforzare le competenze in problem solving. “È sempre più importante per chi lavora nell’educazione, nell’assistenza sociale e sanitaria e nel volontariato – spiega la docente del corso Anna Degano - sviluppare competenze relazionali e comunicative per affrontare la complessità delle richieste. Il counselor è una delle professioni regolamentate dalla legge 22 del 14 gennaio 2013, che entrerà in vigore a febbraio 2014. La riforma delle nuove professioni ha acceso i toni: da una parte ci sono tutti coloro che svolgono una attività non regolamentata e che da anni che chiedono un riconoscimento ufficiale; dall'altra, professionisti contrari a quelle che loro chiamano scorciatoie.

Per questo è importante evidenziare le differenze tra le attività di psicologi e psicoterapeuti e quelle dei counselor. Il corso vuole facilitare i processi di sviluppo e cambiamento sia personale che sociale, competenze che tutti possono acquisire e potenziare, ben diverse dalle competenze di tipo psicologico”. Al termine del corso i partecipanti riceveranno il diploma di counseling. Informazioni: www.aspicfvg.it oppure 0432/547168.

Per il 70% degli adolescenti "sballare" con l'alcol è un'abitudine. Se ne parla in un convegno a Trieste

Per il 70% degli adolescenti

Trieste - Sabato 16 novembre presso la sala Saturnia della Stazione Marittima, a Trieste, si terrà il convegno "Alcol e giovani: binomio da approfondire" organizzato dall’As.Tr.A, associazione trattamento alcoldipendenze.

Si tratta di un appuntamento nel quale saranno approfonditi i risultati di una campagna avviata per sensibilizzare, informare e prevenire i rischi conseguenti all’abuso di sostanze alcoliche, soprattutto tra i giovani.

"La Provincia di Trieste, insieme ad As.Tr.A, prosegue nella promozione di una campagna sociale volta a sensibilizzare, informare e prevenire i rischi conseguenti all’abuso di sostanze alcoliche, soprattutto tra i giovani" ha detto Roberta Tarlao, assessore provinciale alle politiche giovanili.

I dati disponibili, che verranno approfonditi nel corso del convegno, evidenziano che il consumo di alcool inizia al decimo anno di età; per il 70% degli adolescenti tra i 14 e i 16 anni l’abuso di alcol è ormai un’abitudine.

Il 40% di questi giovanissimi racconta di mettersi comunque alla guida del motorino, dopo aver bevuto. Esistono già a questa età bevitori stabili e problematici per i quali è oramai inutile parlare di prevenzione. È stato inoltre evidenziato che i ragazzi che bevono presentano un maggior disagio psicologico, in particolare maggiore oppositività ed aggressività.

"L’elemento più inquietante riguarda le ubriacature – ha osservato Roberta Tarlao – i giovani dichiarano serenamente di aver avuto almeno una intossicazione acuta nell’ultimo mese. Questo è il segno di abitudini che sfumano ormai nella dipendenza".

"Operiamo – ha aggiunto Claudio Zarattin, presidente dell’As.Tr.A – con l’obiettivo di indurre un cambio di mentalità rispetto alla cultura dello sballo, abbattendo falsi miti, giovanili e non solo, rispetto all’uso della sostanza alcolica. Spesso infatti il consumo di alcolici da parte dei giovani non viene percepito come fattore di rischio, ma associato a momenti di gioia e benessere. Così l’età del primo bicchiere cala a vista d’occhio".

Il Friuli Venezia Giulia polo di attrazione per ricercatori e studenti dall'estero

Il Friuli Venezia Giulia polo di attrazione per ricercatori e studenti dall'estero

Trieste - Il Friuli Venezia Giulia ha attirato nel 2012 15mila ricercatori e studenti stranieri. Lo rivela una ricerca presentata alla Conferenza annuale del Coordinamento Regionale degli Enti di Ricerca, che si è svolta il 5 novembre a Trieste presso l'AREA Science Park.

Lo studio, riferito all'anno accademico 2011/2012 per gli atenei e al 2012 per gli enti di ricerca, ha confermato l'attrattività del sistema scientifico del Friuli Venezia Giulia.

Sono stati circa 15.000 i ricercatori, docenti e studenti stranieri che nel 2012 hanno scelto di studiare e/o lavorare in regione per un periodo più o meno lungo.

In particolare si contano 3.928 studenti (+5,3 per cento rispetto al 2011) e 11.037 ricercatori (+1,02 per cento rispetto al 2011).

L'indagine, condotta su 31 istituzioni, mostra come anche nel 2013 il numero di ricercatori e docenti stranieri che operano stabilmente presso gli enti di ricerca e le università regionali sia cresciuto passando da 4.485 a 4.563 (sul totale di 8.221).

"È aumentato anche il numero degli studenti universitari - hanno spiegato gli autori - che nell'anno accademico 2011/12 raggiungono una percentuale pari al 7,46 per cento del totale degli iscritti, ben al di sopra della media nazionale che è del 3.3 per cento".

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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