Insiel, dal Friuli verso un futuro a misura di cittadino

Insiel, dal Friuli verso un futuro a misura di cittadino

Quando si parla di innovazione, i nomi che vengono subito in mente sono principalmente due: Silicon Valley e Lettonia, diversissimi per temperature ma non per voglia di inventare il futuro. Non è un caso, quindi, se una delegazione della Insiel ha visitato entrambi, qualche mese fa, “capitanata” dal Presidente Simone Puksic.

Facciamo prima un passo indietro: cos'è Insiel? Una domanda che si fanno spesso molti friulani, poiché questo colosso informatico è nato proprio nella regione più a nordest della Penisola. Ma non va pensato come un micro-organismo provinciale, anzi: a livello nazionale e internazionale, infatti, coordina le aziende controllate Erre Effe di Arezzo e PCS di Klagenfurt, in Austria.

Detto questo, la domanda rimane e sul proprio sito si legge che Insiel “sviluppa soluzioni di e-health e di e-government che permettano agli enti della Pubblica Amministrazionee dellaSanitàdi offrire i migliori servizi alle comunità in cui operano, con l’obiettivo di rendere i cittadini protagonisti nell’esercizio dei propri diritti”: in pratica, digitalizzazione dell'opprimente burocrazia ma non solo.

Di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia, questa S.p.A. si occupa della creazione e sviluppo di numerosi software e servizi che poi saranno usufruibili da Regioni, Province, Comuni, Aziende sanitarie, Aziende Ospedaliere ed altri enti della Pubblica Amministrazione: in totale, si contano oltre 1000 utenti, di cui più di 600 sono Comuni e 33 le Regioni ed Enti Regionali.

Alla presidenza di questa importante realtà 2.0 regionale, che vanta patnership con marchi dal prestigio mondiale come Microsoft, Oracle e tanti altri, c'è il giovane Simone Puksic: laurea triennale in Economia Aziendale presso la Bocconi di Milano, poi un contratto a progetto presso il DITEDI, il consorzio di imprese tecnologiche del Friuli con sede a Tavagnacco, alle porte di Udine.

Il suo ritorno nella terra natia è arrivata proprio quando alle urne è stato scelto il nome del nuovo Presidente della Regione: Debora Serracchiani. E fu lei, infatti, a conferirgli l'incarico di seguire il progetto Go on FVG nel 2014, “primo esempio italiano di sviluppo della cultura digitale” si legge nella biografia del dirigente. Qualche mese dopo divenne il numero uno della Insiel.

Insieme alla Regione, Insiel è stata tra le artefici della diffusione su tutto il Friuli Venezia Giulia della banda larga, tramite cavi a fibra ottica e wifi, che prossimamente dovrebbe essere ultimata. Ma promuove anche sperimentazioni, laboratori, tavole rotonde dedicate alla pubblica amministrazione, enti locali e privati cittadini, richiamando spesso nomi importanti di livello nazionale a Udine o in altri centri della regione.

Il sogno che trapela da questo “gigante di provincia” è diventare un punto di riferimento non solo in Italia, ma anche nel mondo: un progetto che ben si sposa con il notevole sviluppo digitale friulano, sempre più proiettato verso i mercati esteri. Una scommessa da vincere, anche per crerare una vera alternativa al dominio tech della Silicon Valley e dell'Est Europa, in un luogo storicamente avanti come il Nordest nostrano: il futuro lo si può trovare anche così, da protagonisti.

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