Politica
L’Inps di Pordenone condannata: commerciante vince causa su lavoro subordinato
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Lunedì, 23 Novembre 2015 22:19
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 542
Pordenone - L’Inps di Pordenone è stata recentemente condannata a pagare le spese (alcune migliaia di euro) nei confronti di una piccola aziende del commercio di Meduno nell’ambito del settore alimentare a margine di un processo giuslavoristico istruito dal Tribunale di Pordenone.
Si tratta di una sentenza che afferma un principio condivisibile da sempre sostenuto dall’Ascom-Confcommercio imprese per l’Italia di Pordenone. l’Inps metteva in discussione la natura subordinata del rapporto di lavoro che legava, a partire da una determinata data, il titolare di un’azienda di rivendita di prodotti alimentari e la di lui madre che è stata impegnata in modo continuativo con il figlio nella gestione dell’attività e, nello specifico, nella gestione del banco della frutta e verdura del negozio di alimentari di Meduno.
Per altro la signora Anna - come si legge nella sentenza - riceveva le direttive dal figlio, senza, però, avere rapporti diretti con i fornitori, né con la gestione amministrativa e decisionale dell’impresa.
Tutto è nato dopo un’ispezione dell’Inps nel negozio di alimentari. L’Istituto di previdenza ha ritenuto che “ il rapporto di lavoro tra il titolare e la madre non fosse connotato dagli elementi tipici della subordinazione e ha, per tanto, provveduto a disconoscerne la natura subordinata dal 1 luglio del 2006. La conseguenza è che la signora Anna è stata considerata, a partire da quella data, una collaboratrice familiare tenuta ad iscriversi alla gestione Commercianti”.
Da qui è scattato il ricorso del titolare dell’esercizio commerciale di Meduno che, sostenuto dall’Ascom-Confcommercio Imprese per l’Italia di Pordenone e grazie al patrocinio dello studio legale Fantin, ha avuto come epilogo la sentenza di condanna dell’Istituto alle spese ad opera del tribunale di Pordenone ( giudice estensore la dottoressa Roberta Sara Paviotti), che ha, correttamente, ritenuto “non fondato il disconoscimento del rapporto del lavoro subordinato operato dall’Inps”.
Per il presidente provinciale della Confcommercio, Alberto Marchiori, questa sentenza “fa onore a tanti piccoli imprenditori che sono quotidianamente sul territorio, all’interno di paesi pure disagiati ma con i loro negozi a svolgere un servizio sociale. È il momento di dire basta a queste ispezioni e controlli, ormai sempre più frequenti, che si basano sull’applicazione di norme che poi risultano essere oggetto di esclusive interpretazioni.
“Il settore - ha rimarcato il presidente - soprattutto il commercio al dettaglio fatto di tante piccole aziende, non può essere continuamente vessato dalla burocrazia, o meglio da quei signori funzionari di Stato che con accanimento redigono verbali e sanzioni. In questo momento congiunturale, dove si registrano i primi timidi segnali di ripresa, le imprese del Terziario vanno salvaguardate all’interno del sistema economico e non penalizzate da una burocrazia assurda”.