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La cooperazione internazionale spiegata e vissuta da Gorizia ai Balcani
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Giovedì, 19 Novembre 2015 09:59
- Scritto da Timothy Dissegna
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Gorizia - Le possibili scelte difronte alle ondate migratorie di questi ultimi tempi sono essenzialmente due: chiudere le frontiere o incentivare la cooperazione internazionale. Se la prima va contro ogni principio morale su cui si basa l'Europa, va da sé che rimane solo la seconda.
Per offrire, quindi, delle linee guida riguardo questo tema enorme, che coinvolge istituzioni e organizzazioni di volontari, l'ASSID (Associazione degli studenti del SID) ha organizzato ieri pomeriggio la conferenza "Pillole di cooperazione" aperta a tutti, in particolare agli studenti di Scienze Internazionali e Diplomatiche di Gorizia.
L'iniziativa è stata ospitata proprio al Polo Universitario di via Alviano e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti: Caterina Simonit, referente dell’Ufficio Cooperazione della Provincia; Valentina Busatta, referente Caritas; Franco Gaggioli, Presidente del Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo (CVCS) di Gorizia; l'avv. Tamara Amodio, referente Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) e la dott.ssa Anna Sammarro, referente della Commissione Immigrazione della Questura di Gorizia.
I numerosi fatti recenti di cronaca, con l'aumento di arrivi a Gorizia di profughi da Slovenia e Austria, ha offerto l'occasione per puntare l'attenzione su cos'è e come funziona la cooperazione, partendo dal contesto locale. E, attraverso la moderazione della prof.ssa Antonietta Piacquadio, si è quindi cercato di offrire "in pillole" un quadro della questione.
Oltre tre ore di interventi hanno reso l'incontro impossibile da raccontare nel dettaglio, dando però innumerevoli punti di riflessione: come i racconti della Simonit sui progetti avviati già 10 anni fa dalla Provincia in zone come Burkina Faso, Kosovo, Bolivia e molte altre, per aiutare le popolazioni locali.
E poi le testimonianze di Gaggioli, da anni impegnato con le ONG e che ha puntato il dito contro le ipocrisie di chi dice di "aiutarli a casa loro", non finanziando però la cooperazione quando era al governo. E ancora ora l'Italia è lontana dalle direttive ONU sulla cooperazione tra Stati, riservando a ciò ben meno dei fondi previsti.
Tornando alla realtà concreta di Gorizia, Sammarro ha spiegato la difficoltà di far fronte all'aumento vertiginoso di richieste d'asilo dal 2 novembre in poi. La Caritas e CIR, per canto loro, hanno riportato numeri che allontanano lo spettro dell'"invasione", poiché la maggior parte degli immigrati poi lasciano l'Italia.
L'ultimo capitolo dell'incontro ha visto protagonista un volontario goriziano che ha fatto il viaggio a ritroso: dall'Italia a Istanbul passando per la penisola balcanica, armato solo di macchina fotografica. E i suoi scatti hanno immortalato realtà di viaggi, frenesia e abbandono, mentre nei volti dei profughi si mischiavano paura e speranza: sguardi che guardano con fermezza l'Europa, aspettando una risposta che vale mille vite.