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La Cina racontata dall'economia e dalla diplomazia: ospite d'onore l'Ambasciatore Sessa
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Giovedì, 29 Ottobre 2015 09:17
- Scritto da Timothy Dissegna
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Gorizia – Parlare di Cina oggi non è come farlo venti o dieci anni fa: quella parte di mondo è totalmente cambiata, tanto da essere riuscita a sorpassare gli USA nel ruolo di superpotenza economica. Ma bisogna acora capire se tutto ciò sia più un bene o un male, e soprattutto per chi valgono questi punti di vista.
Proprio per guardare con interesse al Paese dell'estremo Est e capire cosa vi si celi dietro, la sezione MSOI (Movimento Studentesco per l'Organizzazione Internazionale) di Gorizia ha organizzato ieri pomeriggio una conferenza dal titolo “Cina: rischio od opportunità?” presso l'Aula Magna della sede del Polo dell'Università di Trieste in via Alviano, ossia la sede del corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche (SID).
E l'incontro, moderato dalla prof.ssa Giulia Caccamo, è andato proprio ad interpellare il punto di vista di un diplomatico che laggiù ha vissuto pareccio tempo: quello di Riccardo Sessa (nella foto, a sinistra), Ambasciatore dell'Italia in luoghi come Iran, Bosnia e Cina, appunto. Insieme a uno sguardo prettamente economico, com'è quello del Dr. Andrea Volpe (destra) della società Dezan Shira, che si occupa di accompagnare le imprese italiane nei loro investimenti in Asia.
Proprio quest'ultimo ha iniziato l'incontro, destinato a durare ben tre ore, concentrandosi sulle differenze che gli investitori nostrani riscontrano rispetto all'Italia: le truffe sono diffusissime, ha spiegato Volpe che da 10 anni accompagna imprenditori nei loro affari, e spesso le merci rimangono ferme alla dogana per lungho tempo perché sprovviste della documentazione necessaria.
Guardare alla Cina, quindi, come un paradiso in cui investire è difficile, quantomeno se prima non si è fatto un viaggio esplorativo. Cosa importante per gli imprenditori italiani, ha continuato il relatore, sarebbe fare “massa” per creare distretti ma la realtà nostrana difficilmente ragiona così. E infatti molti nostri prodotti non sono conosciuti laggiù, perdendo grosse opportunità.
Più ottimista è stato invece Sessa, che ha subito esordito dicendo: “Quando sono arrivato in Cina non ero nel paese del futuro, ma del presente. E io arrivavo dal passato remoto: la Cina non era e non doveva essere vista come una minaccia”. E infatti quel Paese avrebbe visto in breve un exploit immenso, passando da un'economia più piccola di quella olandese alla prima al mondo.
Tantissimi i temi toccati dai due relatori nel corso dell'incontro, arricchito dall'intervento via Skype del corrispondente da Pechino del Corriere della Sera, Guido Santevecchi, che ha raccontato in presa diretta la situazione locale: dalla censura all'ultima riunione del Partito Comunista, che avrà ripercussioni sulle borse mondiali, passando per la crescita economica cinese non più sostenibile e che passerà quindi alla ricerca di qualità anziché quantità.
Attraverso aneddoti, storie che ben disegnano la Cina e i cinesi, i tre ospiti hanno così fornito agli studenti (intervenuti con domande puntuali e mirate) un panorama vasto di questo Stato sempre più dominante nel mondo. Chissà che ciò non sarà utile ad alcuni, in un futuro non tanto lontano, per capire come muoversi in una carriera diplomatica in Asia: un'ipotesi che sicuramente da ieri affascina non pochi allievi del SID.