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Il tour del premier Matteo Renzi fa tappa a Udine: "Stiamo ripartendo. Io vado avanti"
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Domenica, 18 Ottobre 2015 17:14
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Sabato 17 ottobre il presidente del Consiglio Matteo Renzi è giunto in Friuli Venezia Giulia per il "tour 100 città". Prima di parlare al teatro Nuovo Giovanni da Udine, il premier ha partecipato all'inaugurazione dei nuovi impianti - per un investimento da 330 milioni di euro - alla Danieli di Buttrio (Ud), dove ha fatto alcune dichiarazioni in merito alla politica economica del Governo.
"Oggi che l'Italia riparte io sono qui per dire grazie a chi non si è mai fermato. Grazie a chi tiene alta la bandiera italiana" ha esordito Renzi. E, riguardo alla situazione dell'economia, ha osservato che "l'Italia sta viaggiando a gran velocità ma non è ancora sufficiente. Dopo tre anni di recessione torna la crescita, l'occupazione riprende, anche i consumi interni danno segnali di ripresa".
Sulla legge di stabilità recentemente varata, il presidente del Consiglio ha così commentato: "Sto leggendo in questi giorni la discussione se abbassare le tasse sia di destra o di sinistra. - Abbassare le tasse è giusto. Punto. Ridurre le tasse serve a restituire fiducia al consumatore italiano". "È una questione di buon senso - ha continuato Renzi -. Gli italiani hanno pagato troppe tasse quindi manteniamo i servizi ma riduciamo la pressione fiscale".
Il premier ha quindi raggiunto, attorno alle 12, il teatro Nuovo Giovanni da Udine, dove ha incontrato i cittadini. "Noi andiamo avanti qualsiasi cosa ci venga detto - ha esordito. - Ai gufi che non credono all'Italia diciamo che stiamo ripartendo".
"Io non dico che le cose stanno andando bene, ma sicuramente stanno andando meglio", ha aggiunto Renzi. "Ai gufi diciamo che i risultati sono il segno più forte e bello che possiamo ripartire. Dopo anni col segno meno, quest'anno il Pil sarà allo 0,9%".
In una giornata dedicata sostanzialmente a temi economici, non poteva mancare un accenno all'Expo che sta per concludersi: "Nella giornata di ieri l'altro il 20milionesimo biglietto è stato venuto all'Expo e l'Italia ha dimostrato che le sfide si vincono. Se qualcuno ce l'ha col governo, se la prenda col governo e non con l'Italia. Expo - ha aggiunto - ha dimostrato ai grandi della Terra che si può mostrare un volto dell'Italia che è il volto di chi lotta per un ideale".
Passando a temi più spiccatamente politici, Renzi ha sottolineato come "il dibattito in questi anni troppo spesso è stato uno scontro tra fazioni, tra componenti di partito, dove ognuna voleva distruggere l'altra. Lo dico da segretario di partito. Ma c'è un momento in cui prima di tutto viene l'Italia e il compito prima di dividersi è trovare il bene comune".
"Io sono qui per chiedere un aiuto. So quali sono le mie responsabilità e non ho paura. Posso perdere le prossime elezioni ma non posso perdere la faccia con gli italiani".
Quanto alle politiche comuni, Renzi ha messo in riga anche l'Unione: "Si parla dell'Europa solo per il giudizio che deve dare sulla legge di Stabilità. E che giudizio deve dare? Noi rispettiamo le regole, anche quelle che non condividiamo perché sono sbagliate, cercando di trovare un punto di equilibrio".
"Dobbiamo smettere di considerare l'Europa la maestrina dalla penna rossa e blu - ha aggiunto. - Oggi l'Europa rischia di diventare soltanto un inganno burocratico", ha osservato, concludendo che "l'Europa è figlia dei sogni, non matrigna".