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Sab11232024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Il parlamentare triestino della Lega Fedriga sospeso per 15 giorni per le proteste in aula

Il parlamentare triestino della Lega Fedriga sospeso per 15 giorni per le proteste in aula

Roma - Quindici giorni di sospensione dall'aula per il capogruppo della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga e il suo collega di partito, Gianluca Pini. È quanto ha deciso l'ufficio di presidenza di Montecitorio in merito alle proteste dello scorso 7 ottobre, mentre era in corso il dibattito sulla cittadinanza. Si tratta del massimo della sanzione prevista.

In particolare, Fedriga è stato sospeso per non essersi allontanato dall'aula dopo l'intimazione della presidenza, mentre Pini per aver ricolto espressioni offensive verso Laura Boldrini.

La decisione è stata deliberata con il voto contrario del leghista Caparini mentre l'esponente del M55 Riccardo Fraccaro si è astenuto.

Immediata la reazione del parlamentare triestino: ”Tapparci la bocca per 15 giorni è vergognoso ma di certo non ci intimorisce. Può sospenderci, censurarci, la Boldrini può fare quello che vuole perché noi non abbiamo fatto niente di male se non dire la verità e cioè che non è all'altezza. È chiara la missione del presidente della camera: vuole silenziare la Lega. Lo fa non rappresentando nessuno mentre noi siamo in parlamento tramite il voto della gente secondo le vecchie e sacrosante regole democratiche che lei disprezza".

Così la dichiarazione di Massimiliano Fedriga, che prosegue:  ”Noi rappresentiamo la nostra gente mentre il presidente Boldrini rappresenta solo la peggior ideologia, quella che vuole cancellare la nostra identità e le nostre tradizioni. Quella dello ius soli e dell'ideologia gender, quelle che lei non vuole farci combattere dentro l'aula concedendoci solo pochi minuti per il dibattito. Entrando nel merito del lavoro che dovrebbe svolgere, Boldrini non è un presidente super partes, non rispetta i regolamenti ma solamente gli interessi del suo schieramento politico. Noi non arretriamo e continueremo a combatterla perché quando quelli che dovrebbero essere i garanti della istituzioni democratiche diventano servili verso il governo a rischio c'è la democrazia".

 



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