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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Assestamento di bilancio regionale in discussione. Pesa la sanità, risorse col bilancino

Assestamento di bilancio regionale in discussione. Pesa la sanità, risorse col bilancino

Trieste - La mattinata di mercoledì 22 luglio, seconda giornata d'Aula dedicata all'assestamento del bilancio, è stata dedicata a completare il dibattito generale con gli interventi dei capigruppo, cui hanno fatto seguito le repliche dei relatori e l'intervento del rappresentante della Giunta, l'assessore Francesco Peroni.

I capigruppo si sono soffermati sulle disponibilità finanziarie nei vari capitoli di spesa e sulla difesa dell'autonomia.

Il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ha parlato di "assestamento di assoluta rilevanza perché affronta in maniera importante e aggredisce le questioni sulle quali l'attività dell'amministrazione regionale ha più necessità d'intervento".

Moretti ha evidenziato in particolare l'aumento, rispetto all'assestamento 2014, delle poste sul comparto economico, passate da 28 a 34 milioni e i "6 milioni in più per la spesa corrente della sanità e i 21 milioni in più per investimenti extra-strutture ospedaliere per attrezzature e impianti".

Il capogruppo del Pd ha sottolineato anche "il piccolo ma significativo aiuto ai Comuni per la bonifica di amianto", le risorse per portualità e il ripristino dei contributi ai gestori degli asili nido finalizzati all'abbattimento delle rette.

Inoltre, ha rilevato Moretti, "sport e cultura mantengono e in qualche caso aumentano le risorse", con una particolare evidenza alla copertura da parte delle Regione dei mancanti finanziamenti a opera del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo".

Dai banchi dell'opposizione il capogruppo forzista Riccardo Riccardi oltre a chiedere a una presa di posizione radicale sul tema dei rapporti finanziari tra Stato e Regione ("o si sta con lo Stato o con la Regione, o di qua o di là"), ha criticato la mancanza di un'azione politica-choc per il rilancio dell'edilizia ("abbiamo bisogno non di uno ma di una decina di milioni") e insufficienti poste su azioni sociosanitarie, in particolare in tema di Isee e di cure dentali per i cittadini meno abbienti.

A sua volta, Renzo Tondo, ex presidente della Giunta e capogruppo di Autonomia Responsabile, ha rigettato l'accusa di "insignificanza" della sua guida regionale contenuta nella relazione di maggioranza di Renzo Liva (Pd), enumerando gli eventi internazionali promossi a Trieste sotto il suo governo, tra cui i due vertici italo-tedeschi, la riunione del G8 e lo storico concerto di riconciliazione tra i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia.

Tra gli altri risultati della sua legislatura Tondo ha richiamato l'affidamento commissariale per la realizzazione della terza corsia dell'A4 Venezia-Trieste e il recupero del volo dall'aeroporto regionale a Milano Linate.

Se anche Claudio Violino dal Gruppo Misto ha stimolato la presidente Debora Serracchiani ha combattere a difesa dell'autonomia contro "uno Stato che ci vuole annullare", il capogruppo M5S Andrea Ussai ha detto che in Friuli Venezia Giulia si è di fronte "a un assestamento ragionieristico, non c'e' una manovra espansiva e siamo lontani da un rilancio dell'economia".




Da parte sua l'assessore Francesco Peroni, riferendosi ai molti contributi emersi, ha evidenziato l'importanza di allargare l'osservazione oltre il perimetro della legge in esame.

Se è vero, come è vero, che i passaggi finanziari sono passaggi politici, prepariamoci - ha detto - a valutare tutta la trama della manovra all'interno del percorso che ha preceduto l'assestamento, considerando quello che si fa nelle variazioni come un tassello leggibile: un tassello che ha il respiro di 287 milioni di euro, che però non è un "piano Marshall", che sarebbe un evento della durata di anni; pertanto occorre pensare a cosa si è già fatto prima, da Rilancimpresa agli interventi in difesa del suolo, allo sblocco delle opere pubbliche, a quanto postato in finanziaria a titolo di anticipazione, al perseguimento della diminuzione del debito, alla trasformazione - e non sparizione - dei 12 milioni sul fondo anticrisi, ha ricordato rispondendo così a osservazioni di diversi consiglieri.

Peroni si è anche soffermato sul quello che ha definito il tema più caldo della discussione - ovvero il rapporto tra autonomia e passaggio finanziario - sottolineando come ancora una volta la dialettica si sia polarizzata sul Patto Padoan-Serracchiani: attenzione a non ridurre l'autonomia al Patto - ha avvertito l'assessore invitando a valutare anche questo in uno orizzonte organico.

Come altri patti anch'esso è unilateralmente modificabile dal governo - ha sottolineato parlando sia del principio di impugnazione dell'accordo che della rinuncia alla impugnazione e invitando a chiedersi se sia più facile redigere bilanci per rispondere alle esigenze con un accordo che dà certezza e tempestività delle postazioni, o andare a caccia di vittorie giudiziarie che non realizzano automaticamente un titolo che consenta alla Regione di iscirivere una posta, poichè - ha aggiunto - non si contano i casi di sentenze favorevoli che non sono però traducibili immediatamente in titolo di credito.

"Abbiamo sottoscritto il Patto sottoponendolo al termine del 2017, per riservarci la via della sua revisione, nella consapevolezza - ha concluso Peroni - del continuo evolversi dello scenario. Già dal prossimo anno saremo dunque al tavolo con il Governo per aggiornare i contenuti dell'accordo".



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