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Emergenza profughi, UE trova accordo di massima. FVG: "serve un piano di accoglienza diffusa"
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 26 Giugno 2015 12:03
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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FVG - La proposta della Commissione europea di redistribuire in due anni 40.000 rifugiati dall'Italia e dalla Grecia verso gli altri Stati membri ("relocation") è stata al centro di un lunghissimo e acceso dibattito, la notte tra il 25 e il 26 giugno, durante la prima giornata del Consiglio europeo di Bruxelles, che prosegue anche venerdì 26.
I capi di Stato e di governo dell'Ue alla fine hanno approvato, attorno alle tre del mattino, un testo di compromesso che, pur mantenendo il carattere obbligatorio della cifra complessiva dei rifugiati da ricollocare, prevede una ripartizione per paese basata su un accordo "per consenso".
Per il Friuli Venezia Giulia "serve un Piano di accoglienza diffusa per risolvere l'emergenza profughi in regione, dove l'intero territorio avrà il dovere di accogliere i richiedenti asilo" ha affermato l'assessore regionale alla Solidarietà del Friuli Venezia Giulia Gianni Torrenti.
Torrenti è intervenuto a Emergenza profughi, l'incontro aperto al pubblico svoltosi il 25 giugno al Piccolo Cottolengo Don Orione di Santa Maria la Longa con la partecipazione del prefetto e del questore di Udine, Provvidenza Delfina Raimondo e Claudio Cracovia, del sindaco di Santa Maria la Longa Igor Treleani e del direttore del Piccolo Cottolengo don Sergio Zanatta.
"La soluzione che abbiamo individuato - ha dichiarato Torrenti - è stata quella di fare un'assegnazione percentuale di migranti agli Ambiti socio assistenziali che raggruppano più Comuni; un riordino complessivo che prevede l'istituzione di sei centri di prima accoglienza con un ambulatorio medico, uno spazio dedicato alle prime partiche di indentificazione in modo che i richiedenti asilo non siano costretti a vagare sul territorio".
Da questa prima ospitalità temporanea, secondo Torrenti, i migranti saranno spostati poi anche in altre regioni. I luoghi scelti per l'accoglienza saranno di proprietà pubblica, come ha riferito Torrenti, che ha ricordato come ci siano "le risorse statali per ristrutturarli, in collaborazione con le Prefetture".
Torrenti ha voluto tranquillizzare la popolazione intervenuta all'incontro indicando come il problema "è serio ma numericamente può essere gestito se ci attrezziamo in modo puntuale confidando nel rispetto da parte dello Stato della quota del 2,19 per cento di richiedenti asilo assegnata al Friuli Venezia Giulia".
"Chiediamo agli Ambiti socio assistenziali la disponibilità ad accogliere le persone in proporzione alle loro dimensioni - ha affermato Torrenti - e credo che le amministrazioni sapranno trovare le soluzioni ottimali per affrontare questo problema; siamo certi che ognuno farà la sua parte".