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Elezioni, Friuli Venezia Giulia e Quirinale pericolosamente insieme. Serracchiani si smarca
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Giovedì, 18 Aprile 2013 10:37
- Scritto da Tiziana Melloni
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Udine - Mentre sono iniziate alle 10 del 18 aprile le votazioni per il presidente della Repubblica da parte del parlamento in seduta comune con i delegati regionali (1007 elettori in tutto), ci si avvicina pericolosamente, in Friuli Venezia Giulia, alle elezioni regionali. L'incognita Quirinale pesa moltissimo.
La conferenza congiunta dei capigruppo di Camera e Senato ha stabilito che, fino all'elezione del nuovo Presidente, si procederà con due votazioni al giorno anche nel fine settimana. Si rischia quindi che i due appuntamenti elettorali si sovrappongano.
Nelle prime tre votazioni, per eleggere il Presidente, sono necessari 2/3 dei voti, ovvero 671,33, arrotondati a 672. Dal quarto scrutinio - ovvero da venerdì 19 aprile pomeriggio - i voti necessari diventeranno 504, ovvero la maggioranza assoluta.
L'europarlamentare Debora Serracchiani, candidata alla presidenza del Friuli Venezia Giulia, commentando l'intesa che si sarebbe raggiunta tra Pd, Pdl e Scelta civica sul nome di Franco Marini alla Presidenza della Repubblica, ha detto: “L'accordo che sembra chiuso su Marini al Quirinale è una scelta gravissima”.
Secondo la candidata di Centro Sinistra “questa sarebbe la vittoria della conservazione in un momento in cui avremmo bisogno di dimostrare coraggio, magari scegliendo una donna. A quanto pare, ci sono alcuni dirigenti che non resistono alla tentazione di consegnare il Paese a Berlusconi”.
Serracchiani tenta quindi di tracciare una netta linea di demarcazione tra Friuli Venezia Giulia e Quirinale. Ma non sarà così semplice.