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Regione, una poltrona per 4. Renzo Tondo: proseguire nella sobrietà e sostenere il lavoro. L'intervista
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 16 Aprile 2013 21:10
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Udine - Renzo Tondo è nato a Tolmezzo nel 1956. Punta ad essere riconfermato alla carica di Governatore con la coalizione di Centro Destra composta dalla sua lista “Autonomia Responsabile”, dalla Lega Nord, dal PdL, dai Pensionati, dall'UdC e dalla lista La Destra.
A 19 anni Tondo venne eletto consigliere comunale a Tolmezzo, cittadina di cui fu eletto sindaco nel 1990. Nel 1998 è consigliere regionale. Viene nominato assessore nella Giunta guidata da Roberto Antonione, prima al Lavoro e poi alla Sanità. Nel 2001 diviene Presidente della Regione fino alla fine della legislatura, nel 2003.
Eletto alla Camera dei deputati nella XV Legislatura, si presenta quindi come candidato alle Regionali del 2008 e viene eletto alla presidenza con la coalizione di Centrodestra composta da PdL, Lega Nord, Udc e Pensionati.
Gli abbiamo rivolto alcune domande.
In questa campagna elettorale si parla anche di macroregione. In tale contesto, come vede il futuro della nostra specialità?
Il percorso di ragionamento sulla Macroregione Alpina non toglie nulla alla nostra autonomia speciale, tanto che le altre regioni hanno esplicitamente detto che l'autonomia virtuosa del Friuli Venezia Giulia è un esempio a cui cercare di ispirarsi.
È uno dei vari strumenti di collaborazione tra regioni diverse, come già accade per l'euroregione a cui partecipiamo da anni. L'una non esclude l'altra. E va infatti detto che gli stessi Ministeri del governo Monti hanno promosso nelle scorse settimane varie riunioni aventi per oggetto proprio la Macroregione alpina. Chi fa polemica al riguardo è evidentemente poco informato.
Ci precisa, in sintesi, i punti forti della sua proposta elettorale?
Concretezza, conoscenza della mia gente e del mio territorio senza subalternità a Roma o a Bruxelles. Tanti interventi a sostegno del lavoro e delle famiglie. Continuare a tagliare i costi della politica, come ho fatto per tutti e cinque gli ultimi anni eliminando dirigenti e consiglieri regionali, riducendo le auto blu, rinunciando a compensi milionari ben prima che in Italia ci si accorgesse della Casta.
Cosa intende proseguire del suo mandato precedente e cosa ha intenzione di rinnovare?
Proseguirò sulla strada della sobrietà e mi rinnoverò nell'assoluta intransigenza sulla lotta alla burocrazia. Stavolta non ci saranno deviazioni dal percorso iniziale: nell'autunno del 2008 è scoppiata la crisi che ci ha costretto a cambiare obbiettivi buttandoci sulla difesa del lavoro.
Stavolta anche se la crisi dovesse continuare, e non me lo auguro anche perché i segnali sono positivi, la guerra alla burocrazia sarà spietata.
Che cosa porta di nuovo nel panorama della competizione politica regionale la forte affermazione a livello nazionale di un terzo avversario, il M5S?
L'effetto Grillo ha rappresentato uno scossone, ma l'assenza di proposte e la mancanza di responsabilità nelle azioni che sta portando avanti, in un contesto difficile come quello che sta vivendo il Paese, è sotto gli occhi di tutti.
Qui non siamo in Sicilia e la nostra legge elettorale non consente pasticci e alleanze dopo le elezioni. Qui chi ha un voto in più governa. Sono quindi fiducioso che tanti elettori di centrodestra, dopo aver dato un segnale di protesta ai loro partiti per alcuni versi anche giusto, sapranno scegliere per il bene della Regione votando la coalizione da me guidata.
A Pordenone, sulla vicenda ospedale che ha tenuto banco negli ultimi mesi, molti temono si possa perdere il finanziamento, con tutti questi tentennamenti. Il sindaco Pedrotti ha più volte affermato che, ora, ogni partito dovrà esprimere la propria posizione sull'argomento. Cosa farà il Centro Destra?
La nostra posizione è chiarissima! L'Accordo di programma era pronto per essere firmato ma Pedrotti ha fatto dietrofront senza spiegazioni, chiaramente per motivi e ricatti politici della sua maggioranza.
Dopo le elezioni si firmi subito, ma Pedrotti troverà dopo il coraggio che non ha avuto prima? Se si rimette in circolo il dibattito su siti alternativi e altre amenità si riparte da zero, si perdono anni di tempo e l'ospedale non si farà come insegna la telenovela del carcere.
Può in questo contesto di incertezze e tira e molla chiunque governerà il Friuli Venezia Giulia tenere fermi 150 milioni di euro destinati a Pordenone se il Sindaco di Pordenone dimostra di voler distruggere il percorso che insieme abbiamo compiuto (pre intese, verbali, riunioni ecc...)?
Una volta confermato Governatore del Friuli Venezia Giulia, qual è il primo atto che promuoverebbe?
Proseguire con il taglio ai costi della politica, formando una giunta di soli otto assessori. Uno dei primi passaggi sarà poi l’assestamento di bilancio a luglio: se sarò eletto le risorse per la manovra di metà anno andranno tutte al sostegno per il lavoro e all’abbattimento dell’Irap alle imprese e per il supporto alle famiglie.