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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Elezioni in Friuli Venezia Giulia: i quattro candidati si sfidano in un incontro pubblico a Trieste

Elezioni in Friuli Venezia Giulia: i quattro candidati si sfidano in un incontro pubblico a Trieste

Trieste - Tondo punta a risparmiare, Serracchiani guarda all'Europa, Bandelli rivendica i diritti del territorio, Galluccio propone uno stile nuovo per politica e di sviluppo.

Queste in estrema sintesi le posizioni caratterizzanti dei candidati alla presidenza della Regione, il governatore uscente Renzo Tondo del PdL, gli sfidanti Debora Serracchiani (Pd), Franco Bandelli (Un'Altra Regione) e Saverio Galluccio (Movimento 5 Stelle).

I quattro si sono confrontati nel tradizionale incontro pubblico promosso dall'Associazione donne elettrici (Ande) in collaborazione con l'Associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda (Aidda) ed il quotidiano locale "Il Piccolo". Moderatore della serata, Paolo Possamai, direttore del Piccolo. Pubblico attento e numeroso; non troppi i giovani presenti.

Al centro del dibattito il bilancio regionale, la revisione della spesa, lo sviluppo regionale, la sanità e le infrastrutture.

Il presidente uscente Renzo Tondo ha elencato i meriti del suo mandato, in primo luogo la capacità di contenere le spese, attraverso i tagli all'amministrazione regionale e l'abbattimento del debito; per Serracchiani invece non è stato sfruttato pienamente il filone dei fondi dell'Unione Europea.

Bandelli sostiene una fiscalità di vantaggio per le imprese che vogliono investire in Friuli Venezia Giulia. Galluccio ritiene che un punto nevralgico siano i costi della politica e che le risorse per il sociale, per il lavoro e per l'impresa non vadano toccate.

La sanità: è condiviso dai candidati il fatto di avere una sanità regionale buona se non eccellente "e ce la paghiamo noi" - è stato sottolineato. Tondo difende la riforma approvata dal Consiglio uscente e attiva a partire dal 2014 "per vincoli di bilancio" - ha spiegato. Serracchiani punta a razionalizzare le strutture e fare rete.

Bandelli ritiene inammissibile che si pensi a nuovi ospedali e non alla ristrutturazione dell'esistente. Galluccio - forte della fitta rete di incontri che il M5S ha promosso con i cittadini - punta ad una forma partecipata di riassetto sanitario, basata soprattutto sulla riqualificazione delle strutture attuali.

Per quanto riguarda le entrate regionali, Tondo ha ribadito il valore positivo dell'accordo con Tremonti "che ha portato un miliardo e mezzo di euro in regione a fronte di un impegno di 370 milioni di euro nei confronti di Roma". Colpa di Monti se poi sono state portate via ulteriori risorse dalla regione.

Debora Serracchiani ribadisce con forza che il patto Tondo-Tremonti è stato stipulato senza che ne venisse niente in cambio per il Friuli Venezia Giulia "al contrario del Trentino Alto Adige che a fronte del contributo allo Stato ha ricevuto maggiori spazi di competenza regionale".

Per Bandelli "il patto di stabilità mette in ginocchio le piccole imprese". Bisogna puntare sull'autonomia per creare nuovi canali di attrattiva per le imprese, soprattutto puntare sull'abbattimento della burocrazia.

Per Galluccio molte delle misure proposte per lo sviluppo dai vari candidati sono condivisibili, come puntere sulle partecipate regionali, sui contributi europei, sulla fiscalità di vantaggio. ("Lei mi sorprende!" Ha commentato Paolo Possamai). Tuttavia tutto ciò è inutile se non si ricrea la fiducia tra il mondo dell'economia e quello della politica.

Non sono le grandi opere a rilanciare l'economia regionale, sostiene Galluccio, ma una serie di piccoli interventi condivisi e facilmente controllabili. Nel programma del M5S è al centro la piccola e media impresa, l'unica in grado di rispondere alla domanda di lavoro. "Le banche hanno da tempo smesso di sostenere le nostre imprese" ha detto.

Anche per Bandelli l'apertura di credito sta al primo posto nel rilancio delle imprese. Le finanziarie regionali hanno il compito di riempire il vuoto lasciato dalle banche: "non è vero che i soldi non ci sono!" ha sostenuto con forza il candidato di Un'Altra Regione.

Per Serracchiani occorre puntare su innovazione ed esportazioni, sempre con un occhio all'Europa ed ai Paesi confinanti. La collaborazione tra impresa e Università è una carta vincente per rilanciare l'impresa locale. Un piano energetico regionale è indispensabile, considerando che le imprese pagano l'energia un 34% in più rispetto alla media europea.

Tondo pur concordando su molto di quanto proposto ribadisce che "sulle cose da fare c'è molto di condivisibile. Tradurre le idee in fatti amministrativi concreti, fare delle scelte politiche, questo è un altro discorso".
Bisogna confrontarsi con i portatori di interessi e poi approvare delle leggi. In ultima analisi, è un problema di governabilità.

 

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