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La politica del FVG corre sulla 3ª corsia dell'A4
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 22 Marzo 2013 05:33
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Udine – Nella serata di ieri, a margine della presentazione del libro di Beniamino Pagliaro, "Friuli Venezia Giulia, la crisi dei cinquant’anni" tenutasi presso il Cinema Visionario, si sono incrociati tre dei candidati Governatore per le prossime elezioni amministrative del 21 e 22 Aprile.
Dopo l'introduzione del prof. Tommaso Cerno, autore della prefazione del libro e una descrizione dell'autore stesso l'incontro è stato moderato dal direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier, affrontando temi legati al libro come la questione delle riforme, l'autonomia e il futuro.
Tondo e Serracchiani se la sono giocata bene, il primo è stato schietto e populista, la seconda si è dimostrata molto preparata e sibillina, Galluccio del Movimento 5 Stelle sembrava alienato e impreparato: troppo poco per uno di un movimento così rivoluzionario, tant'è che la sua pacatezza ha sorpreso sia Monestier che Pagliaro.
Si è viaggiato sul politically-correct e la discussione è rimasta educata e s'è parlato di autonomia, fiscalità, partecipate, commissione paritetica, comparto unico ma soprattutto di terza corsia.
Sintetizziamo i pensieri più salienti dei tre candidati.
Sulla riforma degli enti locali troviamo tutti e tre i candidati d'accordo sull'abolizione delle province.
Tondo: l'autonomia significa responasabilità: la nostra è la meno speciale fra le regioni speciali e andrebbe rinegoziata la fiscalità di vantaggio,
Ricavo delle risorse sui comparti produttivi grazie a partecipate come Friulia e Mediocredito tramite le quali si salvaguarda l'occupazione
La terza corsia va fatta per evitare code, per motivi di sicurezza e per aumentare la qualità della vita, possibilista a interrompere qualora ci siano gravi condizioni per non andare avanti ma è un'infrastruttura determinante, sulla quale non si chiede un prestito dall'oggi al domani.
Serracchiani: l'autonomia va sviluppata con le relazioni internazionali.
Qui servono le riforme a partire dalle province, no alla maxiregione del nord, l'Europa è contro la fiscalità di vantaggio, il FVG può e deve chiedere più strumenti e competenze a Roma.
Sì alle riforme a partire dal comparto unico e non farle a metà, no alle compensazioni politiche spazio alle competenze è un imperativo per la prossima politica.
Il FVG ha la possibilità di tornare a utilizzare la leva fiscale per modificare iva e irap che abbatteremo per le imprese che hanno sede in regione.
La terza corsia è importante ma pianificata per 1 miliardo di € e se si fa, ora come ora il preventivo passa a 2.3 miliardi di €: sarebbe grave far pesare sui cittadini mutui 27ennali che rischiano in un sol colpo di portarci via risorse economiche come Friulia e Autovie Venete.
Galluccio non si immischia e lascia campo aperto agli altri, per lui l'autonomia è indebolita e anzi bisogna mantenere quel poco che si ha.
Anziché parlare di rapporti con lo stato si butta sull'energia e i trasporti sviando totalmente l'argomento.
Fuori le partecipate: la regione deve dare giudizio e controllo, si dovrebbe intervenire per aiutare le imprese medio-piccole.
No ai finanziamenti a pioggia e no ai collegamenti con attività imprenditoriali dei consiglieri regionali.
No alla terza corsia, in tempi di crisi non va fatto questo sperpero di denaro pubblico, pensiamo prima agli ultimi.
Pagliaro domanda sulle spese pazze: tutti concordi nella sgradevolezza di quanto è successo.
Per concludere Monestier chiede il loro primo atto da governatore?
Tondo: incentrato tutto sul lavoro.
Serracchiani:ddl taglio della burocrazia e delle tasse.
Galluccio: tagliare i costi della politica.