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Trieste startup con Helps
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 15 Marzo 2013 09:51
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Trieste - Non è mai troppo tardi per parlare di un progetto, di cui la nostra testata aveva già dato visibilità nei mesi scorsi. Si tratta dello sviluppo del progetto “Helps”,un progetto europeo strategico di cooperazione transnazionale di cui il Friuli Venezia Giulia è capofila in un consorzio composto da 15 partner di otto paesi europei, e di cui Trieste diventa start up di Helps. Infatti a Trieste stanno entrando nel vivo, due nuove sperimentazioni per l’inclusione sociale sostenute dall’Unione Europea per la ricerca di soluzioni abitative e di cura destinate agli anziani e alle persone con disabilità. Il tutto con l’obiettivo di rafforzare politiche e servizi già esistenti sul territorio, puntando sulle sinergie tra vari enti locali.
Ad illustrare il progetto, nei giorni scorsi, sono stati i coordinatori delle sperimentazioni, i rappresentanti del Progetto Europeo “Helps” - Innovative Housing and care for elderly and vulnerable people in Central European cities -, di cui laRegione Friuli Venezia Giulia, come abbiamo già detto è capofila, a margine dell’avvio ufficiale dei lavori di un comitato locale che monitorizzerà le iniziative.
“L’incontro ha sancito la nascita di un Coordinamento unico nel suo genere, una Task Force denominata Local Support Group, che mette in rete i protagonisti locali del settore che promuovono le sperimentazioni sostenute tramite il Progetto Helps e che ha il compito di programmare, monitorare, valutare e sviluppare delle nuove proposte nel campo dell’inclusione sociale – ha spiegato Giuseppe Bazzo, Direttore dell'Area servizi sociali e integrazione socio-sanitaria della Regione Friuli Venezia Giulia - Oltre al sostegno da parte dell'Unione Europea, utile al trasferimento di conoscenze, all'innovazione e alla sperimentazione su temi ritenuti prioritari, l’iniziativa testimonia il nostro impegno di puntare sempre di più sulla valorizzazione del capitale umano, sullo sviluppo di relazioni fiduciarie tra istituzioni e persone, che vanno dal consolidato rapporto tra gli enti locali e le altre regioni d’Italia e Europa, alla presenza attiva in numerose reti europee che si occupano di salute o in genere d’inclusione sociale”.
Riuniti dalla Regione Friuli Venezia Giulia, tramite la Direzione salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, i rappresentanti degli enti individuati per attuare le sperimentazioni del ProgettoEuropeo - Comune di Trieste, A.S.S. 1 Triestina, Itis, Ater, Fondazione Luchetta Ota D'AngeloHrovatin - hanno ribadito l’impegno per rafforzare il lavoro di rete, puntando sull’innovazione e susoluzioni integrate per migliorare la qualità della vita delle persone anziane e disabili e quindi dell’intera città, scelta come modello innovativo per altre realtà europee. A riconferma di come l’esperienza sul territorio sia tale da porre sia Trieste che il Friuli VeneziaGiulia all’avanguardia delle politiche tendenti a integrare servizi sociali, assistenza sanitaria e utilizzo delle nuove tecnologie per promuovere l’autonomia e la vita indipendente nel proprio ambiente di vita delle persone anziane oppure con ridotta autosufficienza a beneficio della miglior qualità della vita della città nel suo complesso.
Concretamente si è sviluppato con la realizzazione del “Condominio Solidale – Itis”. Una forma abitativa innovativa, che prevede che le persone residenti possano fruire di una rete informale di sostegno e solidarietà, e di attività di supporto, attraverso la mediazione di una persona preparata professionalmente dall’azienda per i servizi alla persona, che fornisca un servizio di monitoraggio sociale e di promozione della prossimità. Il tutto anche tramite la creazione di un patto solidale fra le generazioni, essendo prevista la presenza nel condominio solidale di diverse tipologie di beneficiari, tra cui anche giovani e studenti. Abbiamo chiesto a Gian Matteo Apuzzo- Project manager di Helps – Quale sia l’ambizione di tale progetto? “L’ambizione è quella di rispondere alle sfide attuali legate al cambiamento socio-demografico, quali l’invecchiamento, la disabilità ed il rischio di esclusione sociale, incoraggiando politiche integrate e sinergie tra vari settori di competenza (salute, inclusione sociale, innovazione tecnologica), lavorando in rete e dando vita a modelli innovativi sia di progettazione sia di gestione di servizi. In questo senso la Regione e Trieste – ha aggiunto il ProjectManager – sono già all’avanguardia per quelle che sono le priorità europee, e il progetto Helps può dare un particolare contributo su temi quali l' invecchiamento sano e attivo, la promozione della vita indipendente, la domiciliarità, la possibilità di rimanere più a lungo e con maggiore autonomia nel proprio ambiente di vita, come investimento per la qualità della vita di tutti”.
Ricordiamo che oltre al condominio solidale, il progetto di sviluppo di comunità richiama una sperimentazione di domiciliarità avanzata nel nuovo complesso Ater di Montebello, teatro di un nuovo insediamento avviato da pochi mesi. Il Comune di Trieste e l’A.S.S.1 hanno già programmato degli interventi integrati anche grazie alla disponibilità di tre appartamenti e di uno spazio pubblico messi a disposizione dall’Ater, e attraverso la partecipazione attiva di associazioni quali la Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin.
Il nostro richiamo di testo dell’articolo comparso su www.ilfriuliveneziagiulia.it il 23 aprile 2012