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"Spese allegre" in Regione. I nomi degli indagati. Pdl allo sbando, tremano anche Pd e Lega Nord
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Sabato, 09 Marzo 2013 09:57
- Scritto da redazione fvgnotizie
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FVG - Davvero una brutta pagina per la più importante amministrazione del Fvg, la Regione. Alla fine, sono arrivati i primi avvisi di garanzia sull'ormai nota vicenda delle "spese allegre" dei consiglieri regionali. Nel mirino, Pdl, Lega Nord e Pd.
Appartengono, infatti a questi 3 partiti i 19 indagati dalla Procura di Trieste per peculato rispetto all’uso dei fondi pubblici ai partiti. Tra gli iscritti nel registro delle notizie di reato ci sono i capigruppo del Pdl, Daniele Galasso, della Lega Nord, Danilo Narduzzi e l’ex capogruppo del Pd Gianfranco Moretton, a cui viene contestata anche l'omessa vigilanza sulle spese dei colleghi.
Autentico terremoto nel Pdl, il partito più coinvolto, con ben 11 esponenti iscritti nel registro degli indagati dal pm Federico Frezza. Oltre a Galasso sono sotto indagine il vice capogruppo Franco Baritussio, passato con La Destra, i pordenonesi Franco Dal Mas, Antonio Pedicini e Paolo Santin; i triestini Maurizio Bucci, Piero Camber e Piero Tononi; i goriziani Gaetano Valenti e Roberto Marin e l’udinese Alessandro Colautti.
Proprio l'altro giorno, il Governatore del Fvg Renzo Tondo aveva chiesto ai suoi un “esame di coscienza”, nel senso che, a suo giudizio, "chi si è reso responsabile di sciocchezze con i soldi della Regione è bene non si ricandidi". La prima "testa caduta" è quella di Galasso che ha ritenuto opportuno non ricandidarsi "per concentrarmi sui risvolti di questa vicenda, con senso di responsabilità". Intanto, lunedì 11 marzo un nuovo incontro in casa Pdl sancirà chi tra gli uscenti resterà in corsa. Non è difficile prevedere una "rivoluzione" nelle liste.
Quanto al Pd, l'avviso di garanzia riguarda, come detto, l’ex capogruppo Moretton, ora tra le fila dei montiani e tra i democratici risultano indagati Giorgio Baiutti, Sandro Della Mea e Alessandro Tesini, nessuno di loro ricandidato.
In casa Lega Nord, tra gli indagati, l'unico sicuro, per ora, è il capogruppo Narduzzi. Ma, dal momento che l’inchiesta sembra essersi concentrata per il momento sui tre gruppi più grandi, per arrivare a quota 19 indagati mancano 3 nomi ed è ipotizzabile che i tre vadano ricercati tra i leghisti.
Intanto, la Procura sta ancora lavorando e nuovi nomi potrebbero aggiungersi alla lista.