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Movimento 5 Stelle vincitore virtuale delle politiche 2013. FVG, smarrimento dei partiti “tradizionali”
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 26 Febbraio 2013 00:03
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Ore 20, nelle sale del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, c'è un silenzio di tomba mentre i politici, a coppie di due, aspettano di essere intervistati per il TG regionale.
I risultati dicono che ci sono tre vincitori: uno alla Camera (il Pd), uno al Senato (il PdL) ed un vincitore virtuale: il Movimento 5 Stelle.
Quello che si vede è la differenza con i precedenti appuntamenti elettorali: al termine, veniva inevitabile la passerella dei vincitori e dei piazzati, che con toni altisonanti raccontavano i loro meriti.
Oggi, basta guardare le facce di Debora Serracchiani, Pd; Sergio Dressi (Alleanza Nazionale); Roberto Molinaro (Udc); Massimiliano Fedriga (Lega Nord); per capire che lo “Tsunami” a 5 Stelle ha colpito nel segno.
Debora Serracchiani apre le dichiarazioni dicendo che “il Pd partiva sconfitto in FVG, il testa a testa con il Centro Destra è un successo. Tuttavia è mancato il dialogo con gli elettori che non si riconoscono in nessuno dei partiti”; Fedriga ha citato il peso del “voto di protesta”; Molinaro ha detto che “sommando il non voto al voto per 5 stelle, si ottiene un terzo di elettori italiani stanchi della politica tradizionale”; per Dressi “la stabilità portata da Tondo va proposta anche a chi ha espresso una protesta”.
Per il Movimento 5 Stelle c'è Paolo Menis, consigliere comunale di Trieste. Contento senza eccessi, dichiara che "chi dice che 5 Stelle rappresenta un voto di protesta non ha capito nulla del Movimento". In Parlamento e alle Regionali "5 Stelle resta fedele al suo progetto: niente alleanze. Porteremo avanti il nostro programma".
Ettore Rosato, senatore Pd della passata legislatura, scrive con saggezza su Twitter: "Con tutti i distinguo del caso abbiamo vinto alla Camera e siamo il primo gruppo al Senato. Poi bisogna capire come governare".
Anche nella comunicazione, oggi 25 febbraio, si marca la differenza. Il trionfalismo fa parte del passato. Ogni partito sa bene che dovrà fare i conti con un 27% di cittadini che vuole cambiare strada. Anche senza sapere questa strada dove porta di preciso.