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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Dimissioni di Benedetto XVI, le prime dichiarazioni dei sacerdoti del Friuli Venezia Giulia

Dimissioni di Benedetto XVI, le prime dichiarazioni dei sacerdoti del Friuli Venezia Giulia

FVG - La notizia delle dimissioni del Pontefice ha suscitato reazioni e commenti anche nelle Chiese locali della nostra Regione. A Pordenone, mons. Luciano Padovese, docente di teologia morale, fondatore del centro culturale-editoriale "Presenza e cultura" e direttore della Casa dello studente di Pordenone, ha affermato: "È un gesto che mi aspettavo perché, negli ultimi tempi, vedevo il Pontefice molto affaticato e immaginavo che tutta la storia che lo caratterizzava avrebbe potuto fargli compiere questo gesto".

"Quando Papa Giovanni Paolo II è arrivato alla fine della sua vita, Ratzinger ha detto quello che poi ha anche scritto, e cioè che quando non si hanno più le energie la situazione si fa sempre più insostenibile, ed è un diritto e un dovere sottrarsi a questo ufficio. Da notare, poi, che recentemente Papa Benedetto XVI è stato in pellegrinaggio alla tomba di Celestino V, il Papa conosciuto da tutti come quello del "gran rifiuto". Evidentemente, è una scelta che andava maturando".

"A mio giudizio, si tratta di un grande gesto - aggiunge il direttore della Casa dello studente - perché fa capire che non si deve tenere agli onori. È un atto di umiltà, caratteristico di una persona che già da anni pensava di passare tutto questo questo periodo (circa 8 anni) in un'altra maniera".

"Non dimentichiamo che quello di essere Papa è un compito di difficoltà straordinaria. Io ho ammirato molto il suo magistero, affrontato con grande competenza".

"Questo gesto, comunque, - è la riflessione finale di monsignor Padovese - mi fa pensare quanta sofferenza deve avere avuto in questi ultimi tempi, tra la vicenda vaticana del Corvo e gli scandali della pedofilia nella Chiesa. Tutto questo, da parte di un uomo che aveva dimostrato una grande sensibilità già prima che morisse Giovanni Paolo II. Ora, occorre una conversione della Chiesa e nella Chiesa, in una espressione più autentica".

Il direttore della Caritas di Gorizia, don Paolo Zuttion, rivela di aver avuto uno "shock" alla notizia delle dimissioni del Papa: "Sembrava uno scherzo - afferma - e invece è vero, ne prendiamo atto. Il Santo Padre ha fatto un gesto di grande umiltà, perché riconosce che non ce la fa più a guidare la Chiesa in questi tempi difficili, in cui fare il Papa richiede anche grande vigore fisico", conclude il sacerdote.

Per Andrea Bellavite, goriziano, uno dei "preti di frontiera" del Triveneto che a dicembre aveva firmato la lettera sul tema dell'accoglienza alle coppie omosessuali, la decisione di Benedetto XVI è "un atto che suscita rispetto e ammirazione, un "passo indietro" che dovrebbe essere di esempio a una nutrita schiera di uomini di potere abbarbicati senza se e senza ma alle loro poltrone. Ma anche la percezione di una profonda solitudine e l'intelligenza di rendersi conto di non essere onnipotente".

"E ora - prosegue Bellavite - si attende il Conclave, per la prima volta nella storia moderna non preceduto dai suggestivi riti di commiato; un Papa vivente vedrà la fumata bianca che annuncerà il suo successore…"

Per Andrea Bellavite, ora "si mescolano le carte e il cattolicesimo - indubbiamente ai margini del succedersi degli eventi storici dopo la scomparsa di Giovanni Paolo II - ha la possibilità di ritornare in corsa: dipenderà a questo punto da ciò che i cardinali decideranno nel segreto della Cappella Sistina. Si ritornerà allo spirito innovativo del Vaticano II, si metteranno in discussione le strutture più consolidate della dogmatica cattolica nell'inserirsi dentro il fiume della post-modernità alla ricerca di un riferimento? O si proseguirà sulla strada intrapresa, quella di una "restaurazione" della "civitas" medievale offerta come unica chance di salvezza a un mondo che sembra procedere rapidamente verso la rovina?"

(nella foto di repertorio di fvgnotizie, un'immagine della visita di Benedetto XVI ad Aquileia il 7 maggio del 2011)

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