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Il premier Mario Monti a Pordenone: disponibili ad alleanze con tutte le forze riformiste
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 05 Febbraio 2013 22:39
- Scritto da Tiziana Melloni
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Pordenone - Si era sul finire dell'intervento del presidente del Consiglio Mario Monti nella sala dell'Auditorium, quando una giornalista del TG2 ha posto la domanda: "Bersani ha detto poco fa da Berlino che è prontissimo a una collaborazione con tutte le forze che sono contrarie al leghismo, al berlusconismo, al populismo e, certamente, anche con il professor Monti. Lei cosa risponde?"
"Apprezzo ogni apertura e disponibilità - ha risposto il premier - e anche questa frase di Bersani dalla Germania. Sarò disponibile ad alleanze con tutti e solo con coloro che saranno impegnati in riforme strutturali".
Si delinea dunque dalla prima tappa di Monti nel Nord una vasta alleanza antiberlusconiana. Nel suo intervento a Pordenone Monti del resto non ha risparmiato critiche sia a Berlusconi che alla Lega.
Ha ricordato gli eventi che hanno portato alla nomina di un governo tecnico: "Si trattava di salvare l'euro - ha detto il presidente del Consiglio - e con l'euro l'Europa ed i risparmi degli italiani".
Sulla legge di stabilità Mario Monti si è detto "consapevole delle difficoltà che ha creato; ci sono delle maglie molto strette in Europa e vanno rispettate" ma ha garantito che "dopo quest'anno difficile, eccezionale", ora c'è la possibilità di pensare alla crescita.
"Non ho nessuna intenzione di introdurre altre tasse, né di aumentare l'Iva" ha dichiarato tra il sollievo generale.
Sul Friuli Venezia Giulia, Monti ha affermato il valore positivo dell'autonomia, sostenendo che nell'agenda di governo ci sarà una ricucitura dei rapporti tra stato centrale ed amministrazioni locali.
Riguardo all'economia regionale ed ai rapporti con gli Stati limitrofi, il premier ha detto che “Una regione di confine non decolla, in un’Italia chiusa e autoreferenziale. Una regione di confine è nulla in un’Italia che si piega su se stessa. Ma una regione di confine è tutto, è il futuro, è lo sviluppo, in un’Italia aperta e proiettata su scenari più larghi”.
Prima del suo intervento, sul palco si erano alternati i due candidati capolista alla Camera e al Senato, rispettivamente il neurologo Gian Luigi Gigli (lista "Scelta Civica"), docente all'Università di Udine, già membro del "Pontificio Consiglio per la Pastorale Sanitaria", componente della "Pontificia Accademia per la vita", ed Alessandro Maran (lista "Con Monti per l’Italia"), già deputato nelle fila del PD e dall'11 gennaio 2012 nel gruppo misto.
Aveva preso la parola anche il presidente di Federagri Fvg Giorgio Giacomello, per portare al presidente Monti le richieste del mondo della cooperazione, una realtà con numeri importanti in Regione.
Sul finale ha preso la parola - non previsto dal programma - il sindaco di Remanzacco, Dario Angeli, che ha portato l'accorato appello di 100 comuni, messi a terra dalla legge di stabilità. Monti si è complimentato per l'impegno degli amministratori locali e si è detto consapevole delle difficoltà che stanno affrontando.