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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

A Klagenfurt l'assemblea costituente di "Euregio Senza Confini". Luca Zaia è il primo presidente

A Klagenfurt l'assemblea costituente di

Klagenfurt (Austria) - Si è svolta il 19 febbraio a Klagenfurt, capitale del Land austriaco della Carinzia, l’assemblea costituente dell’Euroregione chiamata “Euregio Senza Confini”, nella forma di GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale)

I governatori del Veneto Luca Zaia, del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo e della Carinzia Gerhard Dörfler, dopo la dichiarazione congiunta firmata a Trieste nel marzo 2012 in un incontro trilaterale e dopo la firma, nello scorso novembre a Venezia, dello Statuto e dell’Atto Costitutivo del GECT, hanno concretamente avviato l’operatività di questo strumento di diritto europeo, nominando il presidente, il direttore "ad interim", il gruppo tecnico di lavoro, il collegio dei revisori dei conti e individuando in Trieste la sede operativa.

Primo presidente dell’”Euregio Senza Confini” è stato nominato per acclamazione il governatore del Veneto Luca Zaia. “Sono orgoglioso di ricoprire questo incarico prestigioso per i prossimi tre anni – ha detto il presidente – e ringrazio per la fiducia accordatami dai colleghi delle altre due regioni che compongono oggi il GECT, una realtà destinata ad allargarsi, ampliando così anche il suo potenziale e la sua forza in ambito comunitario”.

Come direttore ad interim, in attesa di poter definire e pubblicare un bando per una figura stabile, è stato scelto il direttore generale della Carinzia, Dieter Platzer. Una scelta, questa, dettata dalla volontà di far partire da subito la fase operativa dell’Euregione.

Per la sede principale di “Senza confini”, Trieste, sono stati scelti alcuni locali dell’Ince (Iniziativa Centroeuropea), con una “sede secondaria ”filiale” in Carinzia. L’Euroregione potrà contare, come supporto tecnico, sulle competenze di Informest.

“Oggi celebriamo definitivamente la chiusura di un capitolo durato 34 anni, quello di Alpe Adria – ha detto Zaia –, un organismo che già da tempo ha esaurito il suo compito, e avviamo questa nuova esperienza che si caratterizza per la concretezza delle azioni che possiamo avviare insieme. È il caso del Corridoio Baltico Adriatico, il progetto principe ad oggi di questa alleanza, che consentirà di collegare il nostro mare e i nostri porti a quelli del Nord Europa”.

Il GECT, infatti, è uno strumento dell’Unione Europea creato nel 2006 per definire un quadro legislativo unico per le Euroregioni. Grazie al riconoscimento della personalità giuridica, permette a territori regionali e locali di diversi Paesi dell’Unione Europea di avviare forme di collaborazione superando gli ostacoli derivanti da differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione.

I membri di un GECT, ad esempio, potranno concorrere a bandi di finanziamento europeo congiuntamente, favorire l’integrazione dei sistemi di trasporto, cooperare in ambito turistico e per fornire servizi pubblici e locali.

“Un altro dei miei obiettivi – ha proseguito il neopresidente – nella fase d’avvio del GECT è quello di allargare i confini dell’Euroregione alla Slovenia e all’Istria croata che hanno già espresso la volontà di partecipare a questa esperienza”.

I GECT finora creati in Europa sono 31, di cui quattro in Italia. Il GECT “Euregio Senza Confini” è il primo a cui partecipa una Regione a Statuto ordinario come il Veneto.

“Questo è un momento di sintesi storico in una fase storica per le nostre terre e le nostre genti – ha proseguito Luca Zaia –. In un’Europa che si dimostra essere sempre meno degli Stati e sempre più delle regioni, aree omogenee economicamente e socialmente come la nostra possono presentarsi a Bruxelles e ottenere in ambito comunitario quelle attenzioni che troppo spesso ci sono state negate”.

A conclusione dell’incontro, su proposta del Governatore carinziano, approvata dalle autorità austriache, il Presidente Zaia è stato insignito della massima onorificenza del Land, in segno di stima e gratitudine per il fondamentale sostegno da lui garantito nell’ambito della cooperazione transfrontaliera.

Crisi della carta stampata: le edicole scioperano nei giorni delle elezioni

Crisi della carta stampata: le edicole scioperano nei giorni delle elezioni

Pordenone - È stato indetto uno sciopero delle edicole a livello nazionale nei giorni del voto (24, 25 e 26 febbraio). Il presidente della categoria Giancarlo Cattaruzza si dice molto preoccupato della crisi che "ha coinvolto l’editoria facendo di fatto crollare le vendite di quotidiani e periodici. Noi rivenditori, ultimo anello della catena, siamo più in sofferenza di tutti. Si pensi che il nostro guadagno (aggio) sulla vendita del quotidiano è di 18 centesimi lordi. Ecco perché in questi ultimi anni a livello nazionale sono state chiuse 10 mila edicole, perdendo migliaia di posti di lavoro".

"Siamo costretti a fare sciopero - ha affermato Cattaruzza - per rendere pubblica la nostra azione di protesta e sollecitare il Governo a nuove regole che assicurino il diritto dell’informazione e la libertà delle nostre imprese. Oggi il giornalaio è un imprenditore incatenato che ha molti obblighi e nessun diritto".

La crisi, ormai ufficializzata, di gruppi di primo livello nel panorama dell’editoria nazionale come Rcs Mediagroup e Mondadori e di quotidiani come La Stampa e Il Corriere dello Sport, con la chiusura di decine di testate storiche e l’espulsione dalle redazioni di quasi un migliaio di giornalisti, rende evidente per tutti che un settore rilevante dell’industria italiana – cui sono legati beni pubblici come la libertà di informare ed essere informati e il diritto all’informazione – è arrivato a un punto di allarme acuto.

"Spese allegre" in Regione: spuntano le pentole. In arrivo il primo avviso di garanzia?

Trieste - La vicenda delle "spese allegre" in Regione si arricchisce di un nuovo capitolo.  Dopo le rivelazioni sui contenuti dell’inchiesta avviata per far luce sul sistema di rimborsi in Consiglio regionale, la magistratura penale starebbe preparando il primo avviso di garanzia e, dalle prime indiscrezioni, emergerebbe almeno un indagato nella vicenda delle spese di rappresentanza del Palazzo. L’ipotesi formulata è quella di peculato.

La magistratura intende stabilire, eventualmente, precise responsabilità personali che potrebbero configurarsi nei reati di peculato e truffa. Tra il materiale contabile sono state rintracciate fatture per consumazioni in un noto locale di Sistiana Mare, il Cantera, e per l’acquisto di bistecche e insaccati in una macelleria. Tra le altre spese, anche batterie di pentole che figuravano come “spese di rappresentanza” dei consiglieri, oltre a numerosi rimborsi per pranzi e caffè ai bar.

L’indagine era cominciata a inizio dicembre, con il blitz della Fiamme Gialle nella sede di piazza Oberdan, a Trieste. In due giornate la Guardia di Finanza aveva acquisito svariate decine di scontrini, fatture e carte di vario tipo riferite alle uscite di cassa dei singoli gruppi. Quindi, era stata la Procura regionale della Corte dei Conti ad attivare i primi controlli.

 

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