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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

"Spese allegre", Tondo e alcuni consiglieri regionali chiedono lumi in Procura

Fvg - In regione continua a essere sotto i riflettori la vicenda delle cosiddette "spese allegre", cioè le spese di rappresentanza dei gruppi regionali, che ha portato Procura di Trieste e Corte dei Conti a indagare 19 consiglieri regionali. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo questa mattina, 4 marzo, é andato in Procura per accertarsi personalmente di non essere coinvolto nell'inchiesta ed ha incontrato il procuratore capo Michele Dalla Costa. La scelta di presentarsi in Procura non appariva "obbligata", in quanto già negli scorsi giorni era emerso che l'indagine riguarda i consiglieri regionali e non il presidente della Giunta.

In questo senso, la scelta di Tondo può essere interpretata come un invito a fare chiarezza a tutti i consiglieri regionali, quando mancano pochi giorni alla chiusura delle candidature per le prossime elezioni. Oltre al presidente Fvg Renzo Tondo, anche alcuni consiglieri, appartenenti a gruppi consiliari diversi, hanno chiesto informazioni in Procura in merito a un possibile coinvolgimento nell'inchiesta sui rimborsi delle spese di rappresentanza.

In particolare, i sei consiglieri regionali del Partito Democratico hanno affidato una delega a un avvocato perché raccolga informazioni per l'intero gruppo.

Il Pdl, invece, come precisa il coordinatore Fvg, Isidoro Gottardo, sta cercando di "elaborare una linea condivisa, di buon senso", ricordando che "essere indagato non significa essere imputato né tantomeno colpevole". "Non intendiamo - ha concluso Gottardo - né essere giustizialisti né chiudere gli occhi davanti a un problema politico evidente".

"Spese allegre" in Regione: la paura dei grandi partiti, correre per il secondo posto. Avanza "l'incubo" dei grillini

Fvg - Una delle più celebri scene della commedia all’italiana è quella di Alberto Sordi che mangia avidamente gli spaghetti nell’indimenticato “Un americano a Roma” di Steno. Con maggiore cinismo, si potrebbe citare anche “La grande abbuffata” di Marco Ferreri. Sono le prime riflessioni che vengono in mente di fronte alla cena di pesce della Vigilia di Natale che qualche consigliere regionale avrebbe promosso con i soldi del contribuente.

Ma non di solo cibo vive l’uomo: e così, accanto a pesce e carne, nella relazione del procuratore della Corte dei Conti Maurizio Zappatori illustrata ieri, 2 marzo, nel corso dell’apertura dell’anno giudiziario a Trieste, si legge che “le spese di rappresentanza nel 2011 che incidevano in modo sproporzionato, illogico e irrazionale sulla dotazione complessiva dei contributi assegnati ai gruppi consiliari” e riguardano anche gioielleria, pelletteria, farmacia, armeria, profumeria, istituti di bellezza, gommista, negozi di calzature, lampadari, mobili e articoli casalinghi. Insomma, come si dice al bar, sembrerebbe tutto un “magna magna”.

Ora, dal momento in cui, nei prossimi giorni riceveranno l’invito (è stato inviato venerdì 1° marzo) da parte della Procura della Corte dei Conti, i presidenti dei gruppi consiliari avranno 30 giorni per presentarsi davanti alla Corte dei Conti e fornire i propri chiarimenti. Dopodichè, il magistrato avrà 120 giorni per decidere se citare in giudizio le persone chiamate in causa.Da qualunque parte la si voglia vedere, questa è una “brutta faccenda”.

E, in vista delle imminenti elezioni regionali (21 e 22 aprile), si impone una riflessione. Centrodestra e centrosinistra stanno correndo ai ripari: il Governatore Renzo Tondo afferma che occorre un regolamento per stabilire quale spese sono ammissibili e quali no e, comunque, le spese vanno ridotte. La candidata alla presidenza del fronte opposto Debora Serracchiani garantisce un taglio netto a indennità e vitalizi oltre a “liste pulite”. L’impressione, però, è che si cerchi di “chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”. Eh già, perché, proprio ieri, 2 febbraio, il candidato alla presidenza della regione per il Movimento 5 Stelle, Saverio Galluccio, ha dichiarato “campagna elettorale? Basterebbe stare fermi perché gli altri la stanno facendo per noi”.

Un regalo così grande, i grillini non lo potevano immaginare nemmeno nei sogni più inebrianti. “Arrendetevi”, era lo slogan di Beppe Grillo negli ultimi giorni di campagna elettorale. Forse qualcuno lo ha già fatto. Dopo che l’Udc ha dichiarato che correrà alle regionali (sarà ufficializzato nei prossimi giorni) assieme al centrodestra, il cosiddetto polo centrista di Mario Monti si sta sciogliendo “come neve al sole”. Il suo leader in Fvg, Gianfranco Moretton, dopo i deludenti risultati delle politiche, starebbe meditando di lasciare, anche perchè il “cocktail” di tante anime non sembra in grande spolvero. Quanto alle due principali coalizioni, la paura comincia a serpeggiare: non sarà mica che corriamo per il secondo posto? E’ la domanda che, lentamente, ma inesorabilmente, cominciano a porsi.

 

"Spese allegre" in Regione, oltre 20 consiglieri regionali indagati. Dal pesce per la Vigilia, alle scarpe, ai gioielli

Trieste - Oltre venti consiglieri regionali di piu' gruppi consiliari del Friuli Venezia Giulia sono indagati dalla Procura della Repubblica di Trieste nell'ambito dell'inchiesta sulle spese di rappresentanza.

Lo apprende l'ANSA da fonti della Procura. Tra un mese e venti giorni si votera' per le elezioni regionali in Fvg. L'accusa per tutti e' di peculato. La procura non avrebbe inviato avvisi di garanzia. L'assemblea regionale e' composta da 59 eletti: oltre un terzo e' indagato.

Rimborsi per spese di ''gioielleria, pelletteria, armeria, farmacia, macelleria, profumeria, dal gommista, in istituti di bellezza, in negozi di scarpe, di mobili, lampadari, casalinghi, nonche' in negozi in localita' estere''. E' l'elenco delle spese per le quali alcuni gruppi consiliari Fvg hanno chiesto il rimborso alla Regione, del Procuratore della Corte dei Conti Fvg, Maurizio Zappatori, scritto nella relazione annuale che sara' letta oggi, 2 marzo, all'inaugurazione dell'anno giudiziario.

L’inchiesta è partita a inizio dicembre quando, su indicazione della Corte dei conti, nella sede del Consiglio gli uomini della Guardia di finanza hanno acquisito scontri e ogni altra pezza giustificativa sulle spese di rappresentanza del 2011, per una somma complessiva di circa 885 mila euro. La documentazione è stata poi inviata alla Procura di Trieste, guidata da Michele Dalla Costa.

 

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