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I capoluoghi del Friuli Venezia Giulia ai primi posti per i servizi ai cittadini
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- Pubblicato Venerdì, 29 Marzo 2013 09:14
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Roma - Monitorcittà è il sondaggio semestrale della Datamonitor che enumera i sindaci dei capoluoghi di Provincia al di sopra del 55% di gradimento sull’operato, calcolato sulla base di un giudizio espresso dai cittadini. Sui 110 comuni capoluogo monitorati sono 49 i sindaci che entrano nella “top 55%” – erano 45 nella precedente edizione. I dati del sondaggio sono stati resi noti il 28 marzo.
In Friuli Venezia Giulia è al comando il primo cittadino di Pordenone, Claudio Pedrotti, che si colloca al 6° posto con il 62% di gradimento; Furio Honsell è al 41° posto con un gradimento del 56,5%; Roberto Cosolini è al 44° posto con il 55,3%, ma perde il 4,6% di gradimento rispetto al primo semestre 2012; il sindaco di Gorizia Ettore Romoli non riesce invece a "sfondare" il muro del 55% di gradimento.
La 18ª edizione dell’indagine vede posizionarsi ai primi posti i primi cittadini eletti nell’ultima tornata elettorale del maggio scorso: al primo posto Paolo Perrone (Lecce – centrodestra) al suo secondo mandato con il 64,2%, al secondo Mario Lucini (Como – centrosinistra) con il 63,8%, ed in terza posizione Vincenzo De Luca (Salerno – centrosinistra) con il 63,5%. In quarta posizione Leoluca Orlando (Palermo – centrosinistra) con il 63,0% ed in leggera flessione il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio (centrosinistra) che scende, rispetto al semestre scorso, dal terzo al quinto posto.
Nessuna donna è presente in classifica. Tra i primi dieci sindaci nella “top 55%” sette sono del centrosinistra che, nel complesso, ne acquisisce 37 su 49. La “top 55%” è composta da 29 Sindaci del nord (erano 22 nell’ultimo rilevamento), 7 del centro (in calo di tre), e 13 del sud (in calo di uno). Marco Zambuto con un +6,7% (Agrigento), Giuliano Pisapia (Milano) +5,0%, Marco Doria (Genova) +4,8% e Paolo Perrone (Lecce) +4,4 sono i sindaci che hanno registrato la crescita più cospicua, tutti superiore al 3,5%. Importante incremento di consensi hanno avuto anche Michele Emiliano (Bari con +2,9%) e Massimiliano Cialente (L’Aquila con +2,3%).
Oltre all’apprezzamento dei sindaci, Datamonitor registra la soddisfazione espressa dai cittadini sulla qualità dei servizi erogati. Sul podio si conferma il duo Bolzano-Trento, rispettivamente con il 76,9% e il 69,9%. Al terzo posto Reggio Emilia che con il 66,1%. Il Friuli Venezia Giulia entra nei migliori 20 della classifica con Pordenone, Gorizia e Udine, rispettivamente al 5°, 7° e 14° posto.
La classifica dell’apprezzamento dei servizi dei primi 20 comuni italiani è ottenuta attraverso un indice medio relativo al livello di soddisfazione espresso dai cittadini intervistati su 23 servizi (anagrafe/stato civile, tributi, URP, servizi scolastici, politiche per le imprese, servizi sociali, sicurezza, polizia municipale, raccolta rifiuti, pulizia delle strade, manutenzione stradale, illuminazione stradale, verde/parchi pubblici, edilizia/urbanistica, turismo, cultura/spettacolo, sport, viabilità/traffico, parcheggi, trasporto pubblico, gas, acqua, elettricità).
La Procura di Trieste inizia gli interrogatori dei capigruppo per le "spese allegre" in Consiglio
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- Pubblicato Giovedì, 28 Marzo 2013 11:16
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Trieste - I capigruppo consiliari di Lega Nord e Pdl del Friuli Venezia Giulia Danilo Narduzzi e Daniele Galasso sono stati interrogati il 27 aprile dal sostituto Procuratore della repubblica di Trieste Federico Frezza, nell'ambito dell'indagine relativa alle spese di rappresentanza del Consiglio regionale, nella quale sono indagati per peculato 19 consiglieri.
Il loro difensore, Luca Ponti, ha sottolineato che "da nessuna parte nelle leggi o nel regolamento si specifica che il capogruppo abbia una funzione di vigilanza delle spese, né che possa sindacare nelle pertinenze dei singoli consiglieri. Sono i singoli consiglieri - ha aggiunto il legale - nell'esercizio delle loro funzioni a dover rispondere del loro operato, e quindi anche per la questione delle spese di rappresentanza".
Ponti, che difende anche l'ex capogruppo del Pd Moretton convocato per il 2 aprile in Procura, ha depositato due memorie difensive che giustificherebbero punto per punto le spese di consiglieri regionali del Pdl e della Lega coinvolti nell'inchiesta.
La Commissione ha deciso: la Croazia è pronta per entrare nell'Unione Europea il 1° luglio 2013
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- Pubblicato Martedì, 26 Marzo 2013 16:51
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Zagabria - "La Croazia è pronta per entrare nell'Unione europea il primo luglio 2013": è quanto si legge in una nota della Commissione Ue, che il 26 marzo ha adottato il suo ultimo Report di monitoraggio sulla preparazione di Zagabria per l'ingresso nell'Unione.
"La Commissione - prosegue il comunicato - riconosce che la Croazia ha adempiuto alle dieci azioni prioritarie e identificate nel precedente dossier di ottobre, e ha dimostrato la volontà e la capacità di attuazione degli impegni in tempo utile prima dell'adesione".
"Il percorso europeo della Croazia è una storia di successo, il Paese ha mostrato di essere determinato e in tanti anni di duro lavoro è riuscito ad arrivare al traguardo". così ha commentato a Zagabria il commissario europeo all'allargamento, Stefan Fule, che in occasione dell'annuncio a Bruxelles dell'ultimo rapporto positivo sulla preparazione della Croazia per l'ingresso alla Ue ha partecipato a una riunione del governo croato.
Fuele ha ricordato che nel processo di avvicinamento all'Ue, iniziato dieci anni fa, e nel corso dei negoziati, la Croazia "ha fatto un lavoro fantastico e spero che gli altri Paesi dei Balcani occidentali lo prendano come esempio da seguire".
Il commissario ha sottolineato che solo nei primi sei mesi dopo la piena adesione, prevista per il primo luglio prossimo, la Croazia avrà a disposizione 650 milioni di euro dai fondi europei. Il primo ministro croato, Zoran Milanovic, ha detto che "la Croazia ora è giunta alla fine dell'inzio dell'adesione all'Ue".
"Davanti a noi ci sono ancora due anni e mezzo per adempiere ai criteri per entrare anche nella zona Schengen", ha spiegato, aggiungendo che l'obiettivo del suo governo è "porre la Croazia nel gruppo dei Paesi più avanzati, dove vigono l'ordine e le regole".
Per il ministro degli Esteri, Vesna Pusic, "la Croazia vede la sua adesione anche come un allargamento con un compito speciale, quello di dare un contributo decisivo alla stabilizzazione dell'intera regione dei Balcani".
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