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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Elezioni, Friuli Venezia Giulia e Quirinale pericolosamente insieme. Serracchiani si smarca

Friuli Venezia Giulia e Quirinale, elezioni pericolosamente parallele. Serracchiani tenta di smarcar

Udine - Mentre sono iniziate alle 10 del 18 aprile le votazioni per il presidente della Repubblica da parte del parlamento in seduta comune con i delegati regionali (1007 elettori in tutto), ci si avvicina pericolosamente, in Friuli Venezia Giulia, alle elezioni regionali. L'incognita Quirinale pesa moltissimo.

La conferenza congiunta dei capigruppo di Camera e Senato ha stabilito che, fino all'elezione del nuovo Presidente, si procederà con due votazioni al giorno anche nel fine settimana. Si rischia quindi che i due appuntamenti elettorali si sovrappongano.

Nelle prime tre votazioni, per eleggere il Presidente, sono necessari 2/3 dei voti, ovvero 671,33, arrotondati a 672. Dal quarto scrutinio - ovvero da venerdì 19 aprile pomeriggio - i voti necessari diventeranno 504, ovvero la maggioranza assoluta.

L'europarlamentare Debora Serracchiani, candidata alla presidenza del Friuli Venezia Giulia, commentando l'intesa che si sarebbe raggiunta tra Pd, Pdl e Scelta civica sul nome di Franco Marini alla Presidenza della Repubblica, ha detto: “L'accordo che sembra chiuso su Marini al Quirinale è una scelta gravissima”.

Secondo la candidata di Centro Sinistra “questa sarebbe la vittoria della conservazione in un momento in cui avremmo bisogno di dimostrare coraggio, magari scegliendo una donna. A quanto pare, ci sono alcuni dirigenti che non resistono alla tentazione di consegnare il Paese a Berlusconi”.

Serracchiani tenta quindi di tracciare una netta linea di demarcazione tra Friuli Venezia Giulia e Quirinale. Ma non sarà così semplice.

Pordenonese, bagno di folla per Grillo. Quirinale "Marini chi? Valeria?"

Pordenonese, bagno di folla per Grillo. Quirinale

Pordenone- Un grande pubblico, circa 6 mila persone, è affluito in piazza XX Settembre, a Pordenone, ad ascoltare il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo.

Tanti i curiosi e chi è andato a "gustarsi lo spettacolo", ma rimane il fatto che i partecipanti alla serata erano almeno il doppio di quelli giunti in piazza pochi giorni fa per il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

L'esordio è corrosivo, riguardo al nome in pole position per la presidenza della Repubblica. "Quando ho sentito Marini - ha subito affondato - pensavo si riferissero a Valeria. Non ha fatto la sindacalista anche lei?".

Grillo ha poi ribadito i suoi concetti sull' "orrore" che gli ha suscitato l'incontro segreto Berlusconi-Bersani: "Se fossi andato io con Berlusconi in una stanza al buio a decidere sette anni di vita degli italiani, cosa mi avreste fatto? Avrei avuto la gente sotto casa, sarei stato morto.

Il candidato presidente, il Movimento 5 Stelle ce l'ha: "Stefano Rodotà ha 80 anni ed è fuori dal giro da un po', ma alla notizia della candidatura ha fatto i salti e ha detto 'Sono a disposizione'. E' troppo vecchio? Forse, ma noi sosteniamo lui", ha rilevato Grillo  "Il presidente della Repubblica farà il governo, ma Rodotà, anche se è anziano, non fa inciuci e inciucetti. Sarà anche il presidente del Csm. Un ruolo delicato dove se metti uno che va bene a Berlusconi vuol dire che gli vuoi salvare il culo".

Ne ha anche per la candidata Governatore del centrosinistra:  "Serracchiani, che pure è una bravissima persona, prende per il culo gli elettori perché se verrà eletta lascerà l'incarico di europarlamentare per cui è stata votata. Noi siamo diversi". 

Sulle tasse, piazza XX Settembre entra in fibrillazione. "In altri Paesi del mondo il fisco è equo. Da noi apri la partita Iva e sei già morto». Oggi, 18 aprile, si replica: Grillo sarà a Grado, Trieste e Gorizia. Domani, gran finale a Udine.

Regione, una poltrona per 4. Franco Bandelli: ridurre la burocrazia e aumentare l'efficienza. L'intervista

Regione, una poltrona per 4. Franco Bandelli: ridurre la burocrazia e aumentare l'efficienza. L'inte

Trieste - Franco Bandelli, nato nel 1960 a Trieste, è il candidato presidente della lista "Un'Altra Regione".

La sua carriera politica è iniziata nel 2001 con l'elezione nel Consiglio comunale di Trieste nella lista di Alleanza Nazionale; nella legislatura successiva (2006) si è presentato con la lista civica del Centro destra risultando primo in assoluto fra gli eletti.

Nella Giunta Dipiazza, dal 2006 al 2009 è stato assessore ai Lavori pubblici, prevenzione e protezione del Comune di Trieste.

Si è candidato a sindaco di Trieste nel 2011 con la sua lista "Un'Altra Trieste", ottenendo 10.909 voti, pari al 10,8%.

Gli abbiamo rivolto alcune domande.

Per questa campagna elettorale il centrodestra, Lega in primis, punta sulla macroregione. Lei cosa propone sull'argomento per il Friuli Venezia Giulia? Come vede, insomma, il futuro della nostra specialità?
La macroregione equivale alla fine della nostra specialità. Non dobbiamo fare i maggiordomi di Piemonte, Veneto e Lombardia, ma fare da centro economico e culturale dell’area centro europea più o meno nei confini già tratteggiati dalla Euroregione di Riccardo Illy.

Ci precisa, in sintesi, i punti forti della sua proposta elettorale?
Rendere più efficiente e meno costoso l’apparato regionale. Ridurre la burocrazia. Impedire alla regione di indebitarsi così pesantemente per la realizzazione della Terza Corsia. Promuovere le proposte di legge Fondo salva cittadini e il mutuo sociale. Abolire i rimborsi dei gruppi consiliari, equiparare l’indennità dei consiglieri ai sindaci di capoluogo. Rilanciare l’economia attraverso la detassazione del costo del lavoro e la creazione di Zone franche a burocrazia zero.
 
Lei proviene dalle file del centrodestra. Quali i principali motivi della sua uscita da quello schieramento e di questa corsa solitaria alla guida della Regione?
La consapevolezza che i due blocchi attuali (Pd, Pdl) non rispondono alle esigenze del territorio, ma unicamente a logiche di potere nazionale (i temi di interesse regionali sono stati oscurati dalla campagna elettorale).

Il voto a Grillo rappresenta invece un mero atto di protesta, comprensibile e lecito, ma rispetto al quale serve un passo in più.

Abbiamo preso atto che non c’erano più le condizioni di base per costruire una proposta politica. Non sono l’unico ad essermi accorto di questa situazione: in molti mi hanno seguito e non solo provenienti dal centrodestra, tantoché ci consideriamo una lista civica a tutti gli effetti.
 
Realisticamente, stretto tra tre candidati accreditati di grandi numeri, cosa si propone di ottenere?
Non necessariamente ai grandi numeri seguono grandi risultati. Non è il numero di consiglieri che determina il successo di un movimento civico, bensì i punti del programma che riesce ad attuare.

I nostri consiglieri preparati e determinati sapranno fare la differenza sulla base di proposte e atteggiamento costruttivo.

A Pordenone, sulla vicenda ospedale che ha tenuto banco negli ultimi mesi, molti temono si possa perdere il finanziamento, con tutti questi tentennamenti. Il sindaco Pedrotti ha più volte affermato che, ora, ogni partito dovrà esprimere la propria posizione sull'argomento.Qual è, appunto, quella del suo partito?   
Quell’operato della Regione e dai fautori del trasferimento a tutti i costi è un ricatto. Non si può accettare ad occhi chiusi il trasferimento di un ospedale così importante senza prima avere la certezza che il nuovo ospedale verrà realizzato garantendo così i servizi sanitari ai cittadini. Analoga situazione stiamo vivendo a Trieste e non ci possiamo permettere in nome di una foga “appaltatrice” di dare avvio ad opere solo per il gusto di posare prime pietre.

Una volta diventato Governatore del Friuli Venezia Giulia, qual è il primo atto che promuoverebbe?
L’abolizione dei rimborsi ai gruppi consiliari e la riduzione dei compensi dei consiglieri. Non è questo che farà ripartire l’economia, ma entrare col piede giusto significa essere credibili, soprattutto in questo periodo in cui abbondano le promesse, ma gli esempi son pochi.

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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