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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Regionali, concluso il voto. L'affluenza non arriva al 50%. Lo spoglio è iniziato immediatamente

Regionali, concluse le operazioni di voto. L'affluenza non arriva al 50%. Inizia lo spoglio: risulta

Trieste - Si sono concluse alle 15 le operazioni di voto ai seggi del Friuli Venezia Giulia. Questi i risultati finali rispetto all'affluenza: totale 49,04%, Trieste 45,76%, Gorizia 51,96%, Udine 50,69%, Tolmezzo 46,17%, Pordenone 49,56%.

Pur con una leve risalita, si conferma il segnale di distacco dei cittadini del Friuli Venezia Giulia dalle istituzioni politiche. La spiacevole vicenda dei rimborsi ai gruppi consiliari ha dato il colpo di grazia ad un disinteresse - se non disgusto - nei confronti della politica. In 10 anni la partecipazione alla vita politica regionale si è ridotta di un terzo. Un dato di cui tutte le forze in campo dovranno tenere conto, chiunque sarà il vincitore.

Ieri il voto era stato caratterizzato da una scarsa affluenza alle urne, con appena il 35,14%, evidenziando un crollo storico. Nelle regionali del 2008 l'affluenza nel primo giorno di voto era stata del 55,20% e nelle politiche del febbraio scorso del 56,32%.

Era il 55,46% nel 2008 (ma allora si votava anche per le politiche). Ancora più alto il divario rispetto a 10 anni fa: nel 2003 alle regionali l'affluenza alle 22 della domenica fu del 64,24%.

Alle 19 aveva votato il 28,55% degli aventi diritto. Nel 2008, sempre per le regionali, alle 19 aveva votato il 45,63%. L'affluenza alle urne rilevata alle ore 12.00 era del 10,09%. Nel 2008 l'affluenza alle ore 12.00 era stata del 16,05%.

Il 13 aprile 2008 (regionali + politiche) le percentuali finali erano state: Trieste 70,15%, Gorizia 77,41%, Udine 73,86%, Tolmezzo 64,04%, Pordenone 71.92%; totale 72,33%.

L'8 e 9 giugno del 2003 (solo regionali) le percentuali finali furono: Trieste 60,94%, Gorizia 70,43%, Udine 70,43%, Tolmezzo 56,99%, Pordenone 62,46%.

                        

Domenica e lunedì le elezioni regionali. A Udine e in altri 12 comuni si vota anche per le comunali

Domenica e lunedì le elezioni regionali. A Udine e in altri 12 comuni si vota anche per le comunali

Trieste - I 1374 seggi elettorali dei 218 Comuni del Friuli Venezia Giulia, nei quali si vota domenica 21 e lunedì 22 aprile, sono stati regolarmente costituiti sabato 20 alle ore 16.00. Lo comunica il Servizio Elettorale della Regione ricordando che i seggi saranno aperti domenica 21 aprile dalle 8.00 alle 22.00 e lunedì 22 aprile dalle ore 7.00 alle ore 15.00.

Negli stessi orari di apertura dei seggi saranno aperti anche gli Uffici comunali competenti per il rilascio delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati delle tessere in caso di deterioramento, smarrimento o furto dell'originale.

La votazione per l'elezione del Presidente della Regione e per l'elezione del Consiglio regionale avviene su un'unica scheda, di colore blu. La scheda riporta il nome, il cognome e il contrassegno dei candidati alla carica di Presidente, nonché i contrassegni delle liste circoscrizionali affiancati dalla riga per esprimere il voto di preferenza.

Ciascun elettore può esprimere un voto a favore di una lista e un voto a favore di un candidato alla carica di Presidente della Regione, anche non collegato alla lista votata (voto disgiunto).

Nel caso in cui l'elettore esprima un voto solo a favore di una lista, il voto si intende espresso anche a favore del candidato alla carica di Presidente della Regione con la stessa collegato.

Nel caso in cui l'elettore esprima un voto solo a favore di un candidato alla carica di Presidente della Regione, il voto si intende attribuito solo al candidato Presidente.

Ciascun elettore può esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere regionale compreso nella lista votata.

Il voto di preferenza si esprime scrivendo il cognome, ovvero il nome e cognome, di un candidato alla carica di consigliere regionale compreso nella lista per la quale si intende votare

Oltre che per le Regionali, si vota anche per le elezioni comunali a Udine, Faedis (Ud), Forgaria nel Friuli (Ud), Martignacco (Ud), San Daniele del Friuli (Ud), San Giorgio di Nogaro (Ud), Arzene (Pn), Fiume Veneto (Pn), Polcenigo (Pn), San Giorgio della Richinvelda (Pn), Sequals (Pn), Spilimbergo (Pn), Zoppola (Pn).

Il colore della scheda per le elezioni comunali è arancione.

Tsunami tour in regione: il "fenomeno" Beppe Grillo ha già perso mordente?

Tsunami tour in regione: il

Trieste – Ad esserci dentro il “Tour de force”, che ha fatto la sua tappa anche nel capoluogo giuliano, in piazza della Borsa con l’arrivo di Beppe Grillo in barca a vela come un neo Ulisse, non si aveva la percezione del bagno di folla delle due volte precedenti.

Forse la gente ha preso le misure anche da questa forma di promozione elettorale? O la democrazia partecipativa annusata nella precedente tornata elettorale è stata corretta da una delega partecipativa a quella diretta, visto e considerato il risultato prodotto? Forse né l’una né l’altra.  

Semplicemente le persone, svanito quel baluardo di salvataggio per un arrembaggio garantito, hanno desistito dalla scesa in piazza in massa, mistificando, a mio avviso, il senso di partecipazione tout court che si era verificato nelle volte precedenti, sicuri però di essere sempre il primo partito nel nostro Bel paese.  

C’è da dire che gli italiani disillusi e nauseati dalla cassa di risonanza dei tam tam plateali possano aver scelto dei riflettori differenti per elaborare la propria scelta elettorale.

L’intervento di Grillo, con la sua caratteristica dominanza del palco, non ha mancato di proclamare i cardini classici del suo programma elettorale quali: il perduto senso civico dei politici e ancor più la loro mancata mission della conquista del bene comune; la necessità di una partecipazione orizzontale con il coinvolgimento delle persone, per invertire la partecipazione dall’alto verso il basso, affinché tutti possano essere attori decisionali fra eletti ed elettori.

Inoltre, ha ribadito l’essenzialità dell’ abrogazione del “ad porcellum”, della riduzione delle aliquote al 40% in linea con il resto d’Europa, dello sdoganamento definitivo del soggetto incandidabile per eccellenza, di pensare  ad un “reddito di cittadinanza” e potenziare la vocazione per un paese a misura di futuro dove non si investa solo in autostrade e cemento “pensando al futuro dei nostri figli”.

A corredo finale del suo intervento, Grillo ha chiuso mettendo in evidenza che “Ci sono idee buone e cattive non di destra e non di sinistra e che ci resta solo un paese da rifare”, un bel condensato di promesse elettorali per una prassi post voto ineccepibile, almeno così pare.
 
Pur ribadendo il fatto che “I miracoli non siamo in grado di farli”, Grillo non ha risparmiato lo slogan “Tutti a casa”, suo cavallo di battaglia. Parole che pur trovando un plauso nel pubblico presente, non ci fanno dimenticare che vorremmo si potesse incarnare anche solo un sillogismo di quello che è stato detto, in questo comizio come in altri, per poter vedere incarnate le parole che a ogni pensiero corrisponda un’azione ed ad ogni azione un pensiero, qualsiasi sia il candidato, qualsiasi sia la lista che lo rappresenta.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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