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FVG nella "top ten" delle regioni di Lonely Planet. I vini fanno la differenza
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- Pubblicato Mercoledì, 28 Ottobre 2015 12:01
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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FVG - FVG - "Best in travel 2016" di Lonely Planet ha inserito il Friuli Venezia Giulia nelle dieci aree regionali "top" al mondo. Sono solo due le mete italiane segnalate nelle liste "top ten": Roma nella lista delle città e, appunto, il FVG nella lista dei territori regionali.
In tre speciali classifiche stilate dai suoi esperti e autori, Lonely Planet raccoglie Paesi, aree regionali e città di tutto il mondo verso cui i viaggiatori si muoveranno o desidereranno muoversi.
Il Friuli Venezia Giulia trova spazio tra i territori regionali che Lonely Planet indica per anticipare e suggerire le tendenze per il 2016. Sono i suoi vini a fare la differenza, ma anche le sue complesse vicende storiche.
"Immerso nel lontano nord-est - si legge nella motivazione - il Friuli Venezia Giulia è stato romano, longobardo, veneziano ed austro-ungarico prima di far parte dell'Italia".
"Negli ultimi anni - prosegue Lonely Planet - il Friuli Venezia Giulia ha fatto la sua comparsa nelle migliori carte dei vini di tutto il mondo, e intraprendenti viticoltori della zona sono diventati figure di culto tra gli intenditori di diversi paesi. Se molti appassionati si accontentano di annusare e sorseggiare i pregiati bianchi aromatici, i forti e audaci rossi e gli incredibili ‘arancioni’ (ovvero gli ‘oranges’, i bianchi macerati) a casa propria, sono sempre di più quelli che preferiscono venire qui per percorrere le vie del vino. E sebbene questo non sia più un segreto, il Friuli rimane una destinazione poco visitata. Dalle semplici tavole degli agriturismi, dove il rosso della casa dell’ultima vendemmia viene servito solo in caraffa, alle eleganti sale da pranzo e alle degustazioni in piedi tra i vigneti, le cantine friulane non sono mete per turisti. Qui cibo e vino sono piuttosto uno stile di vita. Esistono diverse zone vinicole DOC situate tra Udine, Gorizia e Trieste; le rinomate aree del Collio, dei Colli Orientali e del Carso distano circa un’ora d’auto tra loro. La regione non è molto estesa, ma grazie ai numerosi microclimi è caratterizzata da una grande varietà che si riflette sia sul palato sia sul paesaggio, in cui la pianura cede il passo a colline ondulate, con le Alpi a fare da sfondo non troppo lontano".
La nota casa editrice (ma questo si legge solo nella pagina USA) così definisce la popolazione del FVG: "i friulani, noti sia per lo stoico riserbo che per la fama di bevitori, mantengono uno stretto legame con la loro terra".
Definita "Friuli's wine region", il FVG si classifica al 4° posto nella lista regioni, dopo Transilvania, Islanda dell'Ovest e Valle de Vinales a Cuba e precedendo l'isola di Waiheke in Nuova Zelanda, l'Alvernia (Francia), le Hawaii, la Baviera (Germania), la Costa Verde del Brasile e l'isola di Sant'Elena (Uk) nell'Atlantico.
"Una notizia inaspettata - commenta il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello - giunta da quella che è la più importante guida turistica al mondo, che ci dà un'intensa e giusta soddisfazione, ribadendo che il Friuli Venezia Giulia, anche grazie alla sua enogastronomia, è una grande destinazione. Lo consideriamo il riconoscimento al lavoro che stiamo facendo, indirizzando la nostra offerta turistica sull'agroalimentare di alta qualità e sul cosiddetto turismo lento, reali potenzialità del Fvg".
I dettagli di "Best in travel 2016" saranno presentati domenica 1° novembre a Londra, nel corso di un evento internazionale al quale parteciperà lo stesso Bolzonello, e il prossimo 3 novembre a Roma, nel corso di una conferenza stampa a cui parteciperanno i vertici istituzionali di Roma, Friuli Venezia Giulia e Stati Uniti (attraverso Visit Usa Association Italy).
Qui il link alla pagina di Lonely Planet USA:
https://www.lonelyplanet.com/best-in-travel/regions/4?detail=1
Qui il link alla pagina Lonely Planet Italia:
Unione Europea al bivio. Il presidente Tusk: la crisi dei migranti è la sfida più grande
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- Pubblicato Martedì, 27 Ottobre 2015 11:36
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Strasburgo - Ad oggi, dall'inizio del 2015 più di 680mila migranti e rifugiati hanno raggiunto l'Europa via mare, provenienti da Medio Oriente, Asia e Africa, secondo i dati dell'International Organization for Migration.
Questo il tema che il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha portato in apertura del suo intervento a Strasburgo davanti alla plenaria del Parlamento Ue il 27 ottobre.
La crisi dei migranti è "la sfida più grande" per la Ue e "può distruggere conquiste come la libera circolazione del trattato di Schengen". Può scatenare "scosse telluriche" negli equilibri dell'Unione, ha detto Tusk.
Nel frattempo è ancora critica la situazione al confine tra Croazia e Slovenia: vari gruppi di migranti hanno attraversato il 26 ottobre la frontiera, mentre un terzo è appena arrivato.
Poco dopo mezzanotte la polizia slovena ha accolto a Rigonce un gruppo di circa 1.500 profughi, a cui è seguito un altro gruppo di 1.250 persone verso le 6 del mattino. Un ultimo gruppo di 1.400 migranti si appresta ad oltrepassare il confine.
Nello scorso fine settimana avrebbero oltrepassato il confine con la Slovenia ben 25 mila profughi, secondo fonti del ministero degli Interni citato dall'agenzia Sta.
L'ondata migratoria iniziata sabato 17 ottobre ha finora visto più di 80 mila profughi attraversare il confine sloveno.
"Seguiamo ora per ora gli sviluppi dei flussi sulla rotta balcanica, con la massima attenzione, ma al momento non cogliamo segnali che inducano ad alzare il livello d'allarme".
Così l'assessore regionale alla Solidarietà del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti.
"Continuiamo a mantenere costanti contatti con l'ambasciata d'Italia a Lubiana, e non è mai cessato il dialogo stretto con i vertici dei Dipartimenti competenti al Viminale".
Paesi europei del Sud Est: la pressione dei profughi sui confini sta diventando drammatica
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- Pubblicato Giovedì, 22 Ottobre 2015 11:22
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Lubiana - La Slovenia è al limite delle proprie capacità di accoglienza per quanto riguarda l'accoglienza dei migranti. Lo ha rimarcato durante una conferenza stampa tenutasi il 21 ottobre il segretario di Stato sloveno agli Interni Bostjan Sefic, esprimendo forte preoccupazione per l'evolversi dell'ondata migratoria che spinge sui confini sloveni.
Sefic ha specificato inoltre che Lubiana intende individuare un nuovo punto di passaggio per i profughi sul confine tra la Slovenia e l'Austria.
Intanto, il parlamento di Lubiana ha votato una legge che concede all'esercito maggiori poteri per controllare i confini.
Nei giorni scorsi Human Rights Watch aveva raggiunto la frontiera tra Slovenia e Croazia per monitorare la situazione.
Ne è emerso un quadro drammatico, dove i profughi, provenienti in gran parte dalla Siria, sono letteralmente in mezzo alla strada, esposti alle intemperie. Unico rifugio sono le tettoie dei posti di frontiera.
Le nazioni che si trovano a Sud Est dell'Europa - Italia, Ungheria, Croazia, Grecia - sono in prima linea ad affrontare il flusso di fuggiaschi dalle aree di conflitto del Vicino Oriente, Siria al primo posto.
I Paesi stanno chiudendo progressivamente le frontiere. Questo non risolve il problema ma semplicemente lo sposta in altro luogo, in assenza di una strategia comune.
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