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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Elezioni comunali del 2016 a Pordenone: Alessandro Ciriani rende ufficiale la sua candidatura

Elezioni comunali del 2016 a Pordenone: Alessandro Ciriani rende ufficiale la sua candidatura

Pordenone - Alessandro Ciriani, ex presidente della Provincia di Pordenone, sabato 14 novembre presenterà, durante una conferenza stampa, la sua candidatura a sindaco di Pordenone. Per le elezioni amministrative, che si svolgeranno nella tarda primavera del 2016, si tratta del primo nome che esce allo scoperto.

Lo sostengono due liste civiche, di cui una porterà il suo nome. Dei gruppi fanno parte numerosi cittadini, che si stanno attivando sul territorio e che provengono in gran parte dal mondo delle associazioni e delle professioni. Tra i sostenitori, nomi importanti come l’oncologo Umberto Tirelli, l’ex capo della Protezione civile pordenonese Alessandro Scotti, l’attore e regista Carlo Pontesilli, il presidente della Casa del volontariato Ludovico Foscari e vari altri.

Durante l’incontro verrà presentato anche il “Manifesto per Pordenone”, documento elaborato di concerto con i rappresentanti del gruppo civico che lo sostiene. Si tratta delle linee guida per il rilancio della città, un punto di partenza che Ciriani intende discutere con cittadini, associazioni, categorie in modo da arrivare a un programma condiviso e partecipato.

Intanto, tra le fila del centrosinistra, si è ancora lontani da una candidatura unitaria. Il Pd ha due carte da giocare, più una: la segretaria comunale Daniela Giust e il capogruppo comunale Fausto Tomasello; a questi si aggiunge il vicesindaco Renzo Mazzer, che potrebbe rappresentare una sintesi in grado di raccogliere anche l'appoggio di altri raggruppamenti civici.

Altri nomi in campo sono quelli di Alberto Sandrin e di Marco Salvador. La coalizione cercherà di convergere su un unico candidato per avere maggiori probabilità di successo.
                                                                                        

Inaugurata nel Sacrario di Redipuglia la “Piazza delle Pietre d'Italia” mosaico di 8047 pietre

Inaugurata nel Sacrario di Redipuglia la “Piazza delle Pietre d'Italia” mosaico di 8047 pietre

Gorizia - Sulle note del “Il testamento del Capitano”, cantato da Mina, è stata inaugurata lunedì 9 novembre, nel Sacrario di Redipuglia, la “Piazza delle Pietre d'Italia”, un mosaico composto da 8047 pietre, una per ogni Comune della penisola. Presente alla cerimonia di inaugurazione il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, assieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On.le Luca Lotti, e alla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, On.le Debora Serracchiani.

L'opera è stata realizzata in occasione del Centenario del primo conflitto mondiale dalla Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'area adiacente la Casa della Terza Armata. Il momento simbolico dell’inaugurazione è stato l’accensione delle luci poste sotto ciascuna pietra, a sottolineare la “nuova luce” del monumento.

Si tratta, infatti, di un progetto che punta a valorizzare il Sacrario Militare di Redipuglia ed è il primo di una serie di progetti che, a partire dal Friuli Venezia , porteranno ad un rinnovamento dei Sacrari militari proprio in concomitanza del centenario della Grande Guerra.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano, e i vertici di Forza Armata hanno accompagnato il Ministro presso il Sacrario dove, al termine di poco più di un mese di lavoro è stata consegnata alla cittadinanza la nuova area in ricordo del sacrificio dei militari nel Primo Conflitto che ebbe, nel Nord-Est d'Italia il fronte più sanguinoso. “Su quelle che sono state le sofferenze del passato dobbiamo costruire l'Italia del futuro” ha sottolineato il Ministro Pinotti nel suo intervento e, continuando, ha ricordato l’importanza di questo luogo sacro “perché è grazie agli esempi ricordati da questi luoghi che si costruisce un'idea di Paese."

Durante l’evento è stata suonata la canzone “Il testamento del capitano” interpretata dalla cantante Mina. Il brano, simbolo della Grande Guerra, evoca le difficili condizioni dei soldati durante il conflitto ma anche i sentimenti di fratellanza che si svilupparono tra commilitoni.
 

 

Studio della CGIA di Mestre: le 100 tasse pagate dagli italiani

Studio della CGIA di Mestre: le 100 tasse pagate dagli italiani
Mestre (Ve) - L’Ufficio studi della CGIA (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) di Mestre, il 7 novembre ha pubblicato un interessante studio sulle tasse pagate dagli italiani. In particolare ne ha individuate un centinaio, un lungo elenco di voci che include addizionali, accise, imposte, sovraimposte, tributi, ritenute, eccetera.
 
A un sistema tributario frammentato, che vessa cittadini e imprese con le sue tante scadenze fiscali, si accompagna invece un gettito estremamente concentrato: le prime 10 imposte valgono 417,7 miliardi di euro e garantiscono l’86 per cento del gettito tributario complessivo che nel 2014 si è attestato a 486,6 miliardi di euro.
 
Le imposte che gravano di più sulle tasche dei cittadini italiani sono due e rappresentano più della metà del gettito (il 53,1%): si chiamano Irpef e Iva. La prima (Imposta sul reddito delle persone fisiche) garantisce alle casse dello Stato un gettito che supera i 161 miliardi di euro (il 33,2% ovvero un terzo del gettito) mentre la seconda sfiora i 97 miliardi di euro (19,9% del gettito).
 
Per le aziende le imposte che pesano di più sono l’Ires (Imposta sul reddito delle società), che nel 2014 ha consentito all’erario di incassare 31 miliardi di euro e l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) che ha assicurato 30,4 miliardi di gettito (di cui 20,9 miliardi in capo alle imprese e la rimanente parte alle Pubbliche Amministrazioni).
 
“Nel 2015 – sottolinea Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio Studi CGIA – ciascun italiano pagherà mediamente 8 mila euro di imposte e tasse, importo che sale a quasi 12 mila euro considerando anche i contributi previdenziali. E la serie storica indica che negli ultimi 20 anni le entrate tributarie pro-capite sono aumentate di 76 punti percentuali, molto di più rispetto all’inflazione che, invece, è salita del 47 per cento”.
 
Va anche tenuto conto che la pressione tributaria (imposte, tasse e tributi sul Pil) in Italia (30,1%) è la terza più elevata dell’Area Euro dopo Finlandia e Belgio, superiore di sette punti percentuali rispetto a quella tedesca (22,9%).
 
“Si tratta di un podio ancora più negativo se si considera l’altra faccia della medaglia, ovvero il livello dei servizi che nel nostro Paese deve migliorare moltissimo. Il percorso assunto dal Governo e volto alla riduzione della pressione tributaria – conclude Zabeo – è necessario e apprezzabile ma dovrà procedere in parallelo con il miglioramento del livello dei servizi e della loro qualità. In altre parole meno tasse e più servizi: solo così il paese potrà agganciare la ripresa e crescere su tassi in linea con quelli dell’Area Euro che, secondo le ultime previsioni della Commissione Europea, viaggerà ad un ritmo nettamente superiore a quello dell’Italia”.
 
Tra le curiosità, la CGIA segnala alcuni balzelli a dir poco singolari: quella applicata dalle regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili; le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). La tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili e, infine, tutte le sovraimposte di confine applicate dalla dogana (sugli spiriti, sui fiammiferi, sui sacchetti di plastica non biodegradabili).
 
 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
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