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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Ossigeno per Regione e Comuni: scongelati 7 miliardi per il pagamento dei debiti degli enti pubblici

Ossigeno per Regione e Comuni: scongelati 7 miliardi per il pagamento dei debiti degli enti pubblici

Roma - È stato sottoscritto il 10 maggio l'accordo tra Stato e regioni sulla ripartizione di 7,2 miliardi per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti di imprese, cooperative e professionisti.

Nei pagamenti saranno conteggiati anche i debiti non estinti all'8 aprile e non solo fino al 31 dicembre come inizialmente previsto.

Il Ministro Graziano Delrio ha presieduto in seduta straordinaria le Conferenze Stato-Regioni e Stato-Città, quest'ultima con la partecipazione del Viceministro all'Interno Filippo Bubbico.

Le Conferenze hanno sancito gli accordi previsti dal decreto legge 35 dell'8 aprile 2013. In particolare, la Stato-Regioni ha ripartito 7,2 miliardi dovuti dal Governo per saldare alle Regioni i pagamenti dei debiti nei confronti di imprese, cooperative e professionisti. Nei pagamenti saranno conteggiati anche i debiti non estinti all'8 aprile e non solo fino al 31 dicembre scorso come inizialmente previsto.

L'accordo conterrà anche l'impegno del Governo alla presentazione di un emendamento che amplia di 2,1 miliardi il pagamento dei debiti di parte capitale dando così la possibilità alle Regioni di aiutare i Comuni mettendo a loro disposizione ulteriori spazi finanziari.

Inoltre l'accordo sancito dalla Stato-Città, nell'individuare le modalità di riparto fra gli enti locali degli importi dei pagamenti dei debiti da escludere dal patto di stabilità, ha dato una risposta ai Comuni virtuosi che erano inizialmente esclusi dalla ripartizione del decreto, consentendo di conteggiare nei pagamenti anche quelli già effettuati tra il 1° gennaio e l'8 aprile, ampliando in tal modo il patto di stabilità.

Mercati cittadini alle prese con crisi e maltempo: intervista al presidente regionale della Federambulanti

Mercati cittadini alle prese con crisi e maltempo: intervista al presidente regionale della Federamb

Pordenone - In occasione del Mercato europeo, che si svolge a Pordenone da venerdì 10 maggio a domenica 12, abbiamo intervistato Andrea Maestrello, presidente regionale della Federazione italiana venditori ambulanti (aderente ad Ascom – Confcommercio).

Quali le motivazioni di quest'iniziativa?
Il Mercato europeo si svolge nei centri cittadini di vari Paesi dell'Unione europea; in Italia sono coinvolte 25 città. Possiamo essere particolarmente fieri di aver portato la manifestazione in Friuli Venezia Giulia e a Pordenone in particolare: tra le città concorrenti ce ne sono di molto più grandi, Milano, Torino, Firenze, ad esempio.

Quest'anno il mercato si svolge nella zona del posteggio Marcolin, non esattamente in centro...
Purtroppo per motivi di date – avevamo appunto diversi concorrenti – abbiamo dovuto rinunciare alla zona dove si era svolto lo scorso anno, in piazza XX Settembre e aree adiacenti. Tuttavia i primi stand partiranno già dalla piazza del Municipio, quindi avremo un raccordo con le vie più frequentate. In quella zona ci saranno venditori di fiori, che decoreranno l'area della Chiesa.

Rispetto al centro storico, c'è il vantaggio di avere degli stalli in più (160 rispetto a 140) e più tavolini per le degustazioni all'aperto. La penalizzazione è per i negozi: quando ci sono i gazebo in centro, tutti lavorano di più, la città è viva, le strade piene di gente invitano a girare e fare acquisti: con la crisi, le vie si sono svuotate e questo non contribuisce al giro di affari. Anche bar e ristoranti hanno più clienti.

Quali Paesi saranno rappresentati? Ci saranno anche venditori locali?
Avremo alcuni Paesi extraeuropei (Sud America, Israele), poi l'Europa, per un totale di 80 stalli. 60 saranno di prodotti italiani, tra cui varie eccellenze enogastronomiche. 12 espositori sono del Friuli Venezia Giulia, tra cui dolci (da Trieste), borse artigianali, e, da Pordenone, uno stand di articoli per il cake design, un genere molto in voga.

Più in generale, cosa ci può dire della situazione del commercio ambulante?
La crisi ha influito su tutti i settori, compreso il nostro. Il calo nelle vendite è stato del 40-50% rispetto allo scorso anno. Per noi ha contribuito negativamente anche il maltempo: su 130 giorni utili di questi primi 4 mesi del 2013, 60 sono stati di brutto tempo, più della metà rispetto allo stesso periodo del 2012.

Chi fa acquisti nei mercati sono pensionati e mamme con bambini piccoli, dato che si svolgono la mattina. I pensionati possono contare su un reddito fisso, ma molti di loro si sono ritrovati a dover sostenere i figli per il mutuo, data la crescente disoccupazione ed il calo generale dei redditi. Quindi gli anziani hanno dovuto tagliare anche sulla piccola spesa settimanale.

Lei è stato recentemente a Roma, in occasione della riunione nazionale di settore. Si è parlato di possibili idee innovative?
Una opportunità è quella dei mercati pomeridiani, rivolti a persone che lavorano; non si tolgono clienti al mercato tradizionale e si offre un servizio a chi esce dalla fabbrica o dall'ufficio alle cinque del pomeriggio. Qui in regione stiamo facendo un esperimento a Pocenia, dove ci sono due fabbriche. L'ubicazione in un luogo con facile posteggio ci permette di offrire un buon servizio ai consumatori.

Un altro nodo, che però non spetta a noi risolvere è quello del lavoro. Oggi noi assumeremmo anche, ma ogni lavoratore ci costa in modo sproporzionato in termini di fisco e contributi. Chiederemmo anche agevolazioni per i part time: ad alcuni commercianti farebbe comodo qualche collaboratore per 10-20 ore alla settimana: anche questa è una fonte di reddito.

Unicredit e Confcommercio Udine siglano l’intesa "Anticipo Magazzino" per i commercianti

Unicredit e Confcommercio Udine siglano l’intesa

Udine – In risposta alle esigenze di liquidità delle imprese della regione, UniCredit e Confcommercio Udine hanno firmato il 7 maggio un importante accordo.

La convenzione siglata, denominata "Anticipo Magazzino", intende mettere a disposizione dei commercianti che ne faranno richiesta fondi (con un massimo di 100 mila euro per singola domanda) immediatamente disponibili, necessari per fronte alle esigenze di cassa delle imprese stesse.  

Le aziende clienti che faranno ricorso a tali risorse potranno quindi garantirsi la liquidità necessaria per il pagamento immediato di merci o scorte di magazzino e ottenere maggiore potere negoziale, e quindi eventuali sconti commerciali, con i propri fornitori.

I finanziamenti, della durata di 6, 9 e 12 mesi, potranno andare anche a copertura di pagamenti delle retribuzioni e delle imposte e di nuove e immediate opportunità di investimento.

“L’intesa siglata oggi – dichiara Renzo Chervatin, Direttore Area Commerciale Udine di UniCredit – oltre a rispondere a un problema, quello della liquidità, che affligge numerose categorie imprenditoriali, offre agli operatori del commercio uno strumento tarato sulla loro specifica attività, fornendo loro le risorse per il pagamento delle scorte di magazzino necessarie”.  

“Nello stendere la convenzione – sottolinea Pietro Cosatti, Capogruppo grossisti articoli tecnici di Confcommercio provinciale di Udine – abbiamo considerato principalmente l’obiettivo di dare risposte concrete alle esigenze delle imprese, pensando non solo all’attuale fase di lenta ripresa se non ancora di crisi, ma soprattutto al dopo, quando anche le pmi ricominceranno a investire per lo sviluppo”.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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