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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

L'imprenditore Di Finizio è sceso dalla cupola di San Pietro. Il settore balneare resiste con coraggio

L'imprenditore Di Finizio è sceso dalla cupola di San Pietro. Il settore balneare resiste con coragg

Roma - L'imprenditore triestino Marcello Di Finizio era salito il 20 maggio sulla cupola di San Pietro; è sceso durante la notte in seguito alle rassicurazioni ricevute da un gruppo di europarlamentari.

"È necessario riaprire immediatamente il dialogo a livello nazionale, con le associazioni di categoria dei balneari che stanno facendo molti sforzi e all'interno della Conferenza Stato Regioni". Così hanno scritto, in una lettera aperta inviata a Enzo Moavero Milanesi Ministro per gli Affari Europei, una trentina di europarlamentari in relazione alla protesta di Di Finizio.

Una protesta, scrivono, che "richiama alle nostre responsabilità per dare finalmente una soluzione all'annosa questione delle concessioni demaniali marittime".

"Inutile ricordarle che il settore balneare italiano, con tutto l'indotto, rappresenta un'importante ricchezza per il nostro Paese -continuano gli europarlamentari - e merita, pertanto, tutta la nostra attenzione e il nostro sostegno".

Secondo i firmatari "la scelta di concedere un'ulteriore proroga al 2020, in favore delle concessioni esistenti, è una soluzione insufficiente, perché blocca ancora gli investimenti e la programmazione dell'attività delle imprese".

Nel frattempo gli operatori del settore balneare fanno di tutto per fronteggiare la crisi, peggiorata dal maltempo: quest'anno chi andrà al mare risparmierà più del 50%, rispetto allo scorso anno, almeno su fronte dei servizi da spiaggia: a certificarlo è Federconsumatori che ha monitorato i costi dei servizi balneari.

Pur di non perdere altri clienti, i gestori degli stabilimenti - che temono per le concessioni demaniali a causa della direttiva Bolkestein, contro la quale protestava l'imprenditore Marcello Di Finizio protesta sulla cupola di San Pietro - hanno mantenuto stabili, per quest'anno, i costi di ombrelloni e lettini, che non registrano aumenti e addirittura, in alcuni casi, segnano qualche lievissima diminuzione: il costo giornaliero di una sdraio diminuirà del 5%.

Diminuiscono lievemente anche i costi degli abbonamenti mensili e stagionali, sempre meno selezionati, proprio perché le famiglie tendono a ridurre il soggiorno presso le località di mare. "Vista la condizione di profonda crisi del potere di acquisto delle famiglie ci saremmo aspettati, in realtà, una diminuzione dei prezzi più marcata", dicono i vertici di Federconsumatori, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

"Oltre 300 stabilimenti balneari da questa estate non apriranno più" è il grido d'allarme del Sindacato italiano balneari (Sib), aderente a Confcommercio e della Fiba, l'organizzazione dei balneari di Confesercenti. "Oggi diverse centinaia di imprenditori si trovano tra l'incudine di Equitalia e il martello della revoca della concessione demaniale perché non sono in grado di pagare migliaia di euro, pertanto rischiano di perdere la propria impresa e migliaia di dipendenti e collaboratori di restare senza lavoro", lamentano i due sindacati.

La protesta dell'imprenditore triestino è stata portata all'attenzione del Parlamento europeo, infine, dall'eurodeputato Claudio Morganti, ex Lega Nord.

I dati economici del Friuli Venezia Giulia per i primi tre mesi del 2013: si salva chi esporta

I dati economici del Friuli Venezia Giulia per i primi tre mesi del 2013: si salva chi esporta

Gorizia - "I risultati dell’indagine congiunturale di Unioncamere Friuli Venezia Giulia ci confermano che l’economia della nostra regione è ancora in fase negativa. Se la difficoltà è quella di un sistema Italia che risente nel suo insieme di una crisi senza precedenti, a livello regionale possiamo e dobbiamo comunque fare qualcosa".

Il presidente di Unioncamere regionale Giovanni Da Pozzo ha così commentato la presentazione dell’indagine congiunturale regionale sui primi 3 mesi del 2013, che si è tenuta il 21 maggio nella sede della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Gorizia, alla presenza dei presidenti di tutte le Cciaa provinciali, dall’ospite Emilio Sgarlata ad Antonio Paoletti della Cciaa di Trieste a Giovanni Pavan di Pordenone.

"Lavorare davvero in squadra - ha aggiunto Da Pozzo - istituzioni economiche, categorie, politica, sia la nuova amministrazione verso cui ci poniamo in termini di massima disponibilità, ma con senso di responsabilità anche da parte delle opposizioni, perché ora non c’è tempo da perdere, dobbiamo tutti concentrarci e prendendoci a cuore le emergenze che non possono essere più rimandate, in particolare impresa e occupazione giovanili e iniziative a favore del credito alle imprese".  

E proprio alle iniziative imprenditoriali dei giovani sarà dedicata quest’anno la Giornata dell’economia, che si terrà il 14 giugno a Gorizia.

Nicola Ianuale, della Questlab di Mestre, la società che si occupa di realizzare le indagini congiunturali per conto delle Cciaa, è entrato nei dettagli della rilevazione, che ha coinvolto 1.335 imprese dei settori manifatturiero, commercio al dettaglio, ospitalità, costruzioni e vitivinicolo.

I dati a consuntivo del 1° trimestre 2013 sono generalmente negativi, ma occorre tenere d'occhio alcuni segni positivi, provenienti da aziende che innovano, esportano ed investono.

Le situazioni peggiori si ritrovano nei settori orientati al mercato interno: nelle costruzioni (-17% tendenziale per i fatturati) e nel manifatturiero (-5,1% per la produzione e -6,5% per i fatturati), nel commercio al dettaglio (-3,1% delle vendite) e nei servizi all’ospitalità (-4,3%).

Di segno opposto solo il vitivinicolo, che aumenta il fatturato per le imprese esportatrici (+1,7%), anche se diminuisce (-1,6%) per quelle concentrate solo sul mercato interno.

Anche se il comparto in termini numerici e di partecipazione al prodotto interno lordo è inferiore ad altri settori, rappresenta un’eccellenza del territorio molto attenta all’innovazione e all’internazionalizzazione verso i Paesi emergenti, particolarmente importante in una fase che vede i mercati italiano ed europeo segnare il passo.

Anche le previsioni degli imprenditori per il trimestre in corso sono improntate al pessimismo. "Niente di nuovo, per fare una triste battuta – ha aggiunto Da Pozzo –, conseguenza di una situazione italiana con un Pil negativo da 7 trimestri  e un 1° trimestre 2013 che presenta un -0,5% congiunturale e -2,3% tendenziale".

"A livello regionale, l’andamento dell’export, in cui il Friuli Venezia Giulia era tra i migliori, è stato negativo per tutto il 2012, così com’è negativo l’andamento del sistema imprenditoriale, che nel 1° trimestre 2013 ha visto nascere in regione 2.053 imprese (-1,2% rispetto allo stesso periodo del 2012) e cancellarne 2.931 (-3,7%), con 464 imprese entrate in scioglimento e liquidazione, soprattutto del commercio e servizi alle imprese".

"Se poi a livello centrale non si mette mano definitivamente allo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle aziende, invece di mettere in atto una volta per tutte una politica seria di abbattimento della spesa pubblica, è chiaro che non si va da nessuna parte, continuando a colpire imprese e cittadini che non ce la fanno più".

Nel commentare l'aumento dell'Iva al 22%, Da Pozzo ha affermato che si tratta di "un provvedimanto sciagurato, deciso da incoscienti"

Quella di oggi era la prima indagine congiunturale dopo le elezioni: "Rinnovo perciò un augurio di buon lavoro alla al nuova amministrazione regionale - ha concluso il presidente camerale - alla presidente Debora Serracchiani e al nostro assessore di riferimento Sergio Bolzonello, con cui il sistema camerale si pone come interlocutore primario di rappresentanza della realtà produttiva, visti anche i molti aspetti che gestisce proprio in delega dalla Regione".

"Ci auguriamo di realizzare un percorso positivo e anche che venga definito l’accordo di programma Unioncamere-Regione".

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Ecco la sintesi dei dati a consuntivo e previsionali presentati dall'indagine Questlab:

Manifatturiero
Calo della Produzione: -5,1% tendenziale (-1%, -1,3% nelle precedenti rilevazion1)
Calo del Fatturato: -6,5% quelle che non esportano, -5,2% quelle che esportano (i precedenti trimestre era rispettivamente -8% e -2,9% quelle non esportatrici,-2,8% e -2,3% quelle esportatrici)
Stabili gli addetti: +0,1% tendenziale (-1,3% e -0,4% nelle precedenti)
Previsioni: il 35/40% delle imprese prevede una riduzione del fatturato nel prossimo trimestre

Commercio al dettaglio
Calo delle Vendite: -3,1% tendenziale (-4,9% e -3,9% nei trimestri precedenti)
Calo degli addetti: -2,7% tendenziale (-3,2% e -2,5% nei trimestri precedenti)
Previsioni: il 50/55% delle imprese prevede una riduzione del fatturato

Servizi all’ospitalità
Calo delle Vendite: -4,3% tendenziale (-1,5% e -4,5% nei trimestri precedenti)
Calo degli addetti: -6,4% tendenziale (-4,0% e -4,1% nei due trimestri precedenti)
Previsioni: il 40% delle imprese prevede una riduzione del fatturato

Costruzioni
Calo del Fatturato: -17,0% tendenziale (-9,1% e -16,3% nei trimestri precedenti)
Calo degli addetti: -4,8% tendenziale (-8,3% e -6,7% nei trimestri precedenti)
Previsioni: il 45% delle imprese prevede una riduzione del fatturato

Vitivinicolo
Aumenta il Fatturato: -1,6% quelle che non esportano, +1,7% quelle che esportano
Previsioni: il 30% delle imprese prevede un aumento del fatturato

Focus sugli investimenti

È stato questo il tema su cui si è concentrata stavolta l'indagine congiunturale, con domande specifiche rivolte alle imprese intervistate.

Tra gli investimenti fatti nel 1° trimestre 2013, il vitivinicolo è il settore che è stato più propenso a metterli in atto. Il 52% delle intervistate del settore li ha impiegati per attrezzature, il 49% in impianti e macchinari, il 42% in marketing e il 23% in software.

Negli investimenti in ricerca prevalgono invece le aziende del manifatturiero: il 19% delle intervistate di settore, contro il 2% del vitivinicolo e il 4% delle costruzioni, che invece sono state più propense a investire in attrezzature (41% delle intervistate di settore) e nell’organizzazione aziendale (46%).

Tra le motivazioni degli investimenti, prevalgono in generale il miglioramento della qualità aziendale (73% delle aziende vitivinicole, 59% delle edili e 56% delle manifatturiere), la riduzione dei costi (rispettivamente 50%, 45% e 35%), nonché la ricerca di nuovi mercati (29%, 25% e 35%).

Quanto al commercio, il 60% delle intervistate ha investito in marketing e il 42% in formazione e il 30% in nuovi servizi, puntando soprattutto al miglioramento della qualità (62%) e alla riduzione dei costi (36%).

L’ospitalità ha  investito in marketing per il 60% dei casi, formazione (42%), ma soprattutto per nuove attrezzature (50%), anch’essa soprattutto per il miglioramento della qualità (62%) e la riduzione dei costi (36%), nonché per cercare nuovi mercati (21%).

Spiagge del Fvg in crisi: il maltempo mette a rischio i tradizionali arrivi dal Nord per Pentecoste

Spiagge del Fvg in crisi: il maltempo mette a rischio i tradizionali arrivi dal Nord per Pentecoste

Lignano Sabbiadoro (Ud) - "Tantissime aziende sono oggi a rischio. Il maltempo ci sta dando un’altra pesante mazzata". L’allarme arriva da Lignano, dal presidente provinciale di Federalberghi Confcommercio Bruno Della Maria. Questi giorni di pioggia tengono inevitabilmente lontani i primi turisti dalle spiagge. È ancora presto ovviamente per qualsiasi bilancio ma il maltempo" - afferma Della Maria - "ci ha messo in ginocchio".

Attualmente, spiega, "gli alberghi sono semivuoti o addirittura chiusi". A venir meno sono in particolare le attese presenze austriache e tedesche in occasione delle festività di Pentecoste.

"È una situazione molto grave – prosegue il presidente degli albergatori – che costringe molte realtà a tenere chiuso in questi giorni. Ma preoccupa anche l’immediato futuro a fronte di un’imposizione fiscale sempre altissima e del venir meno di consolidate certezze".

"Mi riferisco ai numeri che ha fatto in questo anni Ge.Tur, dalle 400 alle 500mila presenze, e che invece sembrano destinati ora a scendere. Il settore sociale, con le tante famiglie al seguito degli ospiti di quella struttura, rappresenta un serbatoio importante per la ricettività lignanese. Si tratta di un altro segnale negativo".

Con tutte queste premesse, Della Maria auspica che a livello nazionale si riesca a ottenere la sospensione dell’Imu anche per gli alberghi: "Siamo attività produttive nella stessa misura di chi verrà beneficiato da qualche provvedimento favorevole in tempi di crisi. Nella drammatica situazione in cui ci troviamo, quella tassa va assolutamente congelata. Altrimenti saremo costretti a rivolgerci agli istituti di credito per poter pagare imposte e stipendi. E sappiamo bene, purtroppo, quanto sia difficile oggi ottenere liquidità dagli istituti di credito. Se costretti a chiudere, non potremo che registrare un aumento della disoccupazione. Non c’è dunque altra soluzione che il sostegno alle imprese con crediti a lungo termine".

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