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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Ideal Standard, chiude stabilimento di Zoppola, quasi 500 a casa. Sindacati e industriali "comportamento inaccettabile"

Pordenone - Ideal Standard chiude lo stabilimento di Orcenico di Zoppola, dove lavorano 480 addetti.

La comunicazione è avvenuta a Roma, al vertice al ministero dello Sviluppo Economico e ha colto di sorpresa gli stessi sindacalisti e gli enti locali.

E' un ''comportamento inaccettabile - ha detto Giuseppe Pascale.

Intanto, Unindustria Pordenone considera irricevibile il piano presentato ieri, 17 luglio, al Ministero dello Sviluppo Economico da Ideal Standard.

"Il piano di chiusura del sito di Orcenico significherebbe , oltre alla gravissima perdita occupazionale , la perdita di un pezzo della storia dell’industria pordenonese e dunque la distruzione di un ingranaggio fondamentale dell’economia e della manifattura provinciale e regionale oltre che la dispersione di competenze preziose per un intero comparto. In questi anni e, soprattutto in queste ultime settimane – interviene il presidente Michelangelo Agrusti – ci siamo adoperati, insieme alle Organizzazioni Sindacali, per dare risposte concrete al deficit di competitività più volte denunciato dall’azienda".

" Abbiamo operato, nel quadro delle linee guida tracciate dall’Accordo di Programma firmato in Provincia il 16 aprile 2012 - aggiunge - e, in particolare, abbiamo individuato interventi sui capitoli efficienza industriale e costo del lavoro che, pur con notevoli sacrifici per i lavoratori, sono in grado di ridurre significativamente il deficit competitivo denunciato portando, solo con questi interventi, il costo del prodotto ad una riduzione di circa il 25%. Forti di queste argomentazioni e consapevoli dell’importanza di mantenere viva una realtà produttiva fondamentale per il territorio, condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali e, insieme, chiediamo un’urgente convocazione di un incontro a livello regionale affinchè anche la Giunta regionale dia corpo e concretezza, attraverso gli interventi a suo tempo delineati nell’accordo di programma, al piano di ristrutturazione aziendale".

"Solo unendo le forze del territorio - è la conclusione di Agrusti - e declinando tempestivamente e dettagliatamente gli interventi da mettere in campo, sarà possibile convincere l’azienda a ritirare il piano oggi presentato e a considerare un’alternativa ad esso, credibile sul piano economico e accettabile sul piano sociale".

Pordenone: Bretella sud, sarà la presidente Serracchiani a posare la prima pietra

Pordenone - Il presidente della Giunta Regionale Debora Serracchiani sarà presente all’interporto di Pordenone per dare il via ai lavori di costruzione della bretella sud.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia ha assicurato di voler procedere personalmente alla posa della prima pietra nel corso di una apposita cerimonia che si svolgerà prossimamente nel cantiere a ridosso del Centro Ingrosso e che collegherà l’area logistica pordenonese da una parte con l’autostrada A28 e dall’altra con la statale Pontebbana a ridosso di Ponte Meduna.

A darne conferma della sua presenza a Pordenone al presidente interporto Giuseppe Bortolussi è stata la stessa Serrachiani a margine del convegno dal titolo “Crescita e trasporti in Friuli Venezia Giulia” svoltosi a Udine dedicata al movimento delle merci attraverso la ferrovia. Un tema, questo, che vede protagonista anche la struttura del Friuli occidentale, con la prossima costruzione di una stazione elementare dotata di standards europei e dedicata alla movimentazione dei beni con l’utilizzo della rotaia.

“Innanzitutto – spiega Bortolussi – siamo estremamente contenti che sia la presidente Serracchiani a dare il via libera in modo ufficiale a Pordenone ai lavori di costruzione della bretella sud, un’opera che darà ancor più rilievo all’operatività del nostro interporto. Già in occasione di una conferenza stampa in Provincia aveva dato pieno sostegno a questa opera, annunciandone a breve lo sblocco.

Ora la attendiamo ufficialmente qui da noi per poter dare il via all’esecuzione dei lavori. Con l’apertura di questo cantiere per la costruzione dell’asse viario, si andrebbe ad aggiunge un altro tassello pordenonese a quell’intermodalità del Friuli Venezia Giulia che anche l’assessore regionale competente Santoro ha elogiato in occasione della fiera Transport Logistic di Monaco”.

Ma la soddisfazione del presidente del centro interporto Bortolussi è doppia. Oltre alla bretella, buone notizie arrivano anche su fronte del trasporto merci su rotaia. Il Governatore della Regione, intervenendo a Udine al convegno organizzato da InRail, ha spiegato come sia questa la direzione corretta da utilizzare per togliere i Tir dalle strade e rendere così più green la circolazione delle merci. In particolare la Serracchiani ha sottolineato come questo sistema trascurato, ma dalle elevate potenzialità, debba essere valorizzato attraverso interventi che non attingano risorse solo dal pubblico ma anche dal privato.

“Dalle parole della presidente – dice Bortolussi – abbiamo avuto conferma del fatto che la strada da noi intrapresa per la realizzazione della stazione elementare all’interporto sia corretta. Facendo massa critica con i vari operatori che gravitano su Pordenone, questa opportunità consentirà da un lato un risparmio di costi per le aziende che fino ad ora - con difficoltà - riuscivano a riempire il numero minimo di vagoni. Dall’altro la strategia è quella di entrare a far parte di un network triveneto per la gestione intermodale del traffico merci".

"A tal proposito, in occasione della fiera Tranpost Logistic di Monaco, sono stati avviati i contatti che troveranno concretizzazione entro breve. Inoltre è nostra intenzione capire quali strade siano percorribili per poter beneficiare di fondi Europei nell’ambito della prossima programmazione comunitaria 2014-2020. Per questo motivo la prossima settimana ci recheremo a Udine negli uffici della Regione per capire come muoverci in questo importante settore”.

 

Il Friuli Venezia Giulia e Trieste le aree d'Italia dove i cittadini sono più fedeli al Fisco

Il Friuli Venezia Giulia e Trieste le aree d'Italia dove i cittadini sono più fedeli al Fisco

Trieste - Il Friuli Venezia Giulia, insieme a Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, è in testa nella classifica delle regioni più virtuose nel pagamento delle tasse.

In particolare il primo posto assoluto tra le province spetta a Trieste, con appena l’8% di evasori fiscali indiziati. Insieme a Trieste, tra le province migliori ci sono anche Belluno, Aosta, Biella e Gorizia.

Secondo l’Istat, l'evasione fiscale varrebbe tra i 225 e i 275 miliardi di euro, anche se in base ad altre stime su dati Eurostat supererebbe 330 miliardi. Vale a dire il 21% del Pil, rispetto a una media europea del 18,4%.

I dati sono stati diffusi dal quotidiano "Sole 24 Ore", che ha commissionato l'analisi del “grado di infedeltà fiscale sul territorio” al Centro studi Sintesi. In Italia questo parametro è in media il 20,7% di possibili “evasori”, in pratica uno su cinque.

Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia sono le più virtuose, con un'infedeltà fiscale sotto il 13%. Il Nord in generale è al di sotto della media nazionale. Anche Milano, Firenze, Torino e Roma registrano tassi di infedeltà fiscale più bassi rispetto alla media.

Maglia nera, la Calabria, con quattro infedeli potenziali su dieci, seguita da Campania e Sicilia, con il 34,2% di contribuenti che evadono le tasse. A Napoli e Palermo, i potenziali evasori sono un terzo del totale dei contribuenti.
 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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