Economia
Electrolux: prima riunione del tavolo di monitoraggio. Impegni rispettati
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Giovedì, 19 Febbraio 2015 22:09
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Si è svolta la mattina del 18 febbraio presso il Ministero dello Sviluppo Economico la prima riunione del Tavolo di verifica dell'accordo quadro siglato nel maggio 2014 che ha consentito il mantenimento dei livelli occupazionali e garantito la continuità produttiva del Gruppo Electrolux in Italia.
All'incontro, presieduto dal Ministro Federica Guidi, hanno partecipato il Vice Ministro Claudio De Vincenti, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il Sottosegretario Teresa Bellanova, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Seracchiani, i rappresentanti delle 4 Regioni dove sono presenti insediamenti produttivi del Gruppo Electolux in Italia (Emilia Romagna, Friuli, Lombardia, Veneto), i rappresentanti dei lavoratoti, le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e i rappresentanti aziendali.
Durante la riunione, l'azienda ha fornito elementi positivi sull'andamento dei più significativi indici di redditività e sul posizionamento di mercato, soffermandosi in particolare sui punti specifici del Piano industriale oggetto dell'Accordo quadro.
Il Governo ha preso atto che la fase di implementazione del piano procede secondo le previsioni e che non emergono elementi di criticità nel raggiungimento degli obiettivi programmati.
A quello di giovedì seguiranno ulteriori riunioni del Tavolo per verificare il rispetto degli impegni da parte di tutti i soggetti interessati.
Pesca in FVG: il settore è in crisi, CIG per un lavoratore su 5, flotta datata. Va meglio l'allevamento
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- Pubblicato Mercoledì, 18 Febbraio 2015 12:24
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Si è svolto a Marano Lagunare il 17 febbraio il convegno Pesca e acquacoltura nell'Alto Adriatico, indetto dalla CGIL e dall'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) del Veneto.
Era presente l'assessore regionale al Coordinamento delle Riforme e alle Risorse ittiche Paolo Panontin. Dopo il saluto del sindaco di Marano Devis Formentin e l'intervento di Daniele Vinci, comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di San Giorgio di Nogaro, sono intervenuti tra gli altri i consiglieri regionali Alessio Gratton e Pietro Paviotti.
L'incontro ha consentito di presentare gli esiti di una ricerca inerente le attività di pesca dell'Emilia-Romagna, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, regioni che costituiscono il Distretto della Pesca dell'Alto Adriatico e rappresentano in Italia un quarto delle attività del settore.
Al centro del convegno soprattutto le dinamiche di un comparto sottoposto a una profonda trasformazione, accelerata dalla crisi, come evidenziato dalla ricerca presentata da Michela Mason e Luca Gos, del dipartimento Scienze economiche e statistiche dell’università di Udine.
È emersa l’esigenza di rafforzare gli investimenti sull’ammodernamento della flotta (il 90% delle imbarcazioni oggi conta più di 15 anni di età), sulle aggregazioni aziendali, su tutte quelle politiche industriali e commerciali capaci di incrementare il valore aggiunto del prodotto, dalla valorizzazione delle produzioni locali fino alla commercializzazione diretta del pescato, anche dando impulso alla ristorazione autogestita, oggi quasi del tutto assente in regione.
Nel settore della pesca marittima operano 299 imprese, con 387 pescherecci, una produzione di 4.040 tonnellate e un valore di 20.4 milioni di euro.
Nel settore dell'allevamento, la mitilicoltura viene praticata nelle acque del demanio marittimo da 16 imprese, che operano su 46 impianti, producendo 3.360 tonnellate l'anno, con un ricavato di quasi 2 milioni di euro.
La piscicoltura, sempre nelle acque del demanio marittimo, è volta alla produzione di avannotti e all'allevamento di branzini e su una superficie di 7 ettari opera un solo impianto, che produce 240 tonnellate l'anno, per un valore di 1.660.000,00 euro. Sulle acque del demanio regionale sono invece praticate la molluschicoltura e la vallicoltura: la molluschicoltura, su 790 ettari, a opera di tre imprese che producono complessivamente 1.638 tonnellate, per un valore di oltre 7 milioni di euro; la vallicoltura, dedicata all'allevamento di branzini e orate, si sviluppa su 1.600 ettari, dei quali soltanto 780 destinati alla produzione, in 14 impianti di proprietà di 14 imprese, con una produzione complessiva di 156 tonnellate e un valore di 1.560.000,00 euro.
A testimonianza della crisi del settore, la Cgil regionale ha portato i dati della Cassa integrazione: essa costituisce circa il 40% della retribuzione dei pescatori. Unica buona notizia per il comparto la lieve riduzione nella richiesta di ammortizzatori registrata lo scorso anno: nel 2013 il ricorso alla cassa riguardava circa 100 delle 400 imbarcazioni attive in regione, mentre nel 2014 il calo delle richieste ha registrato una flessione del 20%. Resta comunque elevata la quota di lavoratori, circa 1 su 5, sostenuti attraverso gli ammortizzatori.
A sostegno del settore, l'assessore Panontin ha confermato il ruolo della Regione Friuli Venezia Giulia nel coordinamento degli interventi possibili attraverso i fondi della Programmazione comunitaria 2014-2020, e in particolare il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP), per favorire la ripresa e lo sviluppo delle attività di pesca e acquacoltura.
La cooperativa casarsese Vini La Delizia aumenta il fatturato del 34,2% grazie all'export
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- Pubblicato Mercoledì, 18 Febbraio 2015 11:10
- Scritto da Tiziana Melloni
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Pordenone - La cantina friulana Vini La Delizia ha chiuso il 2014 con un fatturato in crescita del 34,2% a 34,4 milioni di euro, nuovo record per l'azienda di Casarsa, che si conferma l’azienda friulana più dinamica e innovativa del settore. Questi i risultati presentati al Consiglio di Amministrazione tenutosi a fine gennaio e diffusi nei giorni scorsi.
In un panorama italiano in cui il consumo di vino, a causa della crisi, è diminuito di circa 4 milioni di ettolitri, La Delizia ha puntato sull’apertura di ulteriori aree di export, soprattutto con l’acquisizione di nuovi distributori negli Stati Uniti.
L'export costituisce il 55,5% del fatturato globale, che rappresenta circa 18 milioni di euro, con un incremento del 31,10% rispetto al 2013; gli sforzi si sono focalizzati soprattutto nei mercati quali Germania, Russia, Stati Uniti e Cina.
La vitivinicola pordenonese sul mercato italiano ha puntato sull'innovazione, con la nuova linea Naonis, vini spumanti profumati ed eleganti che esprimono il vero carattere del territorio friulano. Nel 2014 gli spumanti Naonis sono stati i prodotti che hanno registrato l’indice di maggior crescita nel canale Horeca: in soli 10 mesi sono state vendute infatti oltre 270.000 bottiglie.
La linea piace per il suo packaging moderno e colorato, capace di conferire briosità ed eleganza ed in grado di trasmettere la qualità dei vini.
“Quello che si è appena chiuso sarà ricordato come un anno di successi e sicuramente molto positivo per noi di Vini La Delizia dal punto di vista del fatturato e dei volumi - ha affermato Pietro Biscontin, Direttore Generale della cantina friulana – L’importante risultato ottenuto è frutto di una strategia di rinnovamento cha abbiamo messo in campo per l’intera linea produttiva. Nel corso dell’anno abbiamo acquisito nuovi importanti contratti di fornitura all’estero e in Italia”.
L’assortimento della Cantina Viticoltori Friulani La Delizia annovera un’ampia gamma di vini fermi, frizzanti e spumanti, che rappresentano le Igt e le Doc del Friuli Venezia Giulia, distribuiti per il 65% nel canale della Gdo e per il 35% nel canale grossisti.
La Cantina Viticoltori Friulani La Delizia, cooperativa di primo grado, rappresenta la maggiore realtà vitivinicola della Regione Friuli Venezia Giulia, associando 500 viticoltori con all’attivo 1.875 ettari di vigneti che si estendono attraverso tutta la pianura friulana, da Casarsa ad Aquileia all’interno delle rinomate aree Doc “Friuli Grave” e “Prosecco”.
“Abbiamo un patrimonio di cultura e tradizioni senza pari e un mercato potenzialmente sconfinato" ha detto il presidente Denis Ius. “La cantina cooperativa è da sempre legata ad aspetti concreti: la terra, le stagioni, le vigne e le nuove linee rispecchiano fortemente questa specifica identità territoriale” ha rimarcato il direttore Pietro Biscontin.
Il fiore all’occhiello della cantina friulana è l’azienda agricola sperimentale di Pantianicco, dove in un vigneto pilota di circa 100 ettari di uve Glera, Pinot Grigio ed altri vitigni tradizionali, si svolge una intensa attività di ricerca messa in campo con la Regione Friuli e prestigiosi enti universitari e di sperimentazione vitivinicola.
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