Economia
Benzina agevolata prorogata fino a giugno nonostante l'UE. L'assessore Peroni: "non durerà per sempre"
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- Pubblicato Mercoledì, 25 Marzo 2015 09:11
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Trieste - Il 23 marzo la IV Commissione del Consiglio regionale ha dato parere positivo a maggioranza (sì di Pd, Cittadini, SEL e l'astensione di AR, NCD, FI e M5S) alla delibera con cui la Giunta regionale estende ad altri tre mesi - dal primo aprile al 30 giugno prossimi - i contributi per l'acquisto dei carburanti, come previsto dalla legge regionale n. 14 del 2010: area 1 benzina 21 centesimi al litro e gasolio 14; area 2 benzina 14 centesimi e gasolio 9.
Prima del parere, il presidente Vittorino Boem (Pd) aveva dato la parola agli assessori Francesco Peroni e Sara Vito, rispettivamente Finanze e Ambiente, affinché illustrassero gli effetti dell'applicazione della 14/2010 e la delibera.
Inevitabile il raffronto con la prima legge sugli sconti benzina, la n. 47 del 1996, dove i sostegni all'acquisto erano assegnati non sulla base di 2 aree di Comuni, ma di 5 fasce stabilite sulla base della distanza chilometrica dal confine con la Slovenia: maggiore la distanza, minore lo sconto.
"La modifica del 2010 - ha ricordato Peroni - fu adottata dalla passata legislatura a causa di un appunto dell'Unione europea".
"Oggi anche la legge 14 attualmente è soggetta a procedura di infrazione europea. Siamo in attesa di sapere cosa risponderà Bruxelles alle contro-deduzioni della Giunta, ma c'è da ritenere che quella degli sconti benzina sia una questione che non potrà restare aperta per sempre".
"Dovessero imporci di chiuderla - ha concluso l'assessore - sarà garantita una fase intermedia, probabilmente un biennio, per arrivare con gradualità alla nuova situazione. Comunque siamo in attesa, è presto per parlare di conclusioni".
Intanto i dati parlano di un gettito di 63,1 milioni di euro dai litri di benzina più gasolio venduti nel 2013, a cui aggiungere 2,7 milioni (30,7 di gettito e 28 di sconti) per la benzina e il gasolio dell'area 1, 11,5 milioni (28,1 di gettito e 16,7 di sconti) per l'area 2. Totale: 77,3 milioni di euro.
Dati provvisori per il 2014, ma già si delinea un fattore in controtendenza: per la prima volta si registra una passività per l'area agevolata 1. In dettaglio: benzina e gasolio a prezzo pieno segnano un gettito di 52,1 milioni; per l'area 1 il gettito è di 26, milioni e gli sconti per 27,4 milioni, perciò la differenza è di -1,3 milioni; per l'area 2 si parla di 24 milioni di gettito e di 16,4 milioni di sconti. Totale: 58,3 milioni.
Date le riserve sulle accise da parte dello Stato, l'esercizio 2015 vede il gettito regionale pari a 0,191 euro per litro di benzina e di 0,152 euro per litro di gasolio. Quanto all'introito della Regione relativo al gettito dell'IVA versata dai benzinai, questo è molto contenuto, circa 4,5 milioni, in quanto le compagnie petrolifere non versano in Regione.
Vino/2: consumi italiani ai minimi storici. Si beve meno ma più attenzione alla qualità
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- Pubblicato Lunedì, 23 Marzo 2015 13:16
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Verona - Dall'inizio della crisi è sparito dalle tavole degli italiani un bicchiere di vino su cinque ed i consumi di vino sono scesi al minimo storico dall'Unità d'Italia nel 1861. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata il 23 marzo al Vinitaly di Verona allo stand della Coldiretti.
"Se all'estero i problemi vengono dalle imitazioni - sottolinea la Coldiretti - in Italia sono crollati gli acquisti di vino da parte delle famiglie e i consumi nazionali sono scesi attorno ai 20 milioni di ettolitri, dietro Stati Uniti e Francia, con un taglio del 19% dall'inizio della crisi nel 2008".
Se la media di consumo è al di sotto dei 37 litri a persona, solo il 21% degli italiani beve vino tutti i giorni e addirittura quasi la metà degli italiani (48,4%) non lo beve mai durante l'anno", secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
Sta cambiando la geografia del vino e se i dati disponibili mostrano un consolidamento del consumo mondiale stimato nel 2014 attorno ai 243 milioni di ettolitri, l'andamento non è più trainato dai paesi tradizionalmente produttori e consumatori come Italia e Francia, bensì dalla nascita e dallo sviluppo di nuovi poli di consumo. La Cina in pochi anni è diventata il quinto Paese consumatore ed oggi circa il 39% del vino prodotto viene consumato in paesi non europei, rispetto al 31% del 2000.
In Italia si beve meno, ma si beve meglio con il formato più venduto che è stato quello delle bottiglie da 0,75 litri a denominazione d'origine che può contare su una offerta Made in Italy di 74 etichette Docg, 341 Doc e 123 Igt.
I vini più richiesti sono Chianti, Lambrusco, Vermentino, Barbera, Bonarda, Montepulciano d'Abruzzo, Nero d'Avola, Morellino e Dolcetto, ma crescono anche il Pecorino, l'Aglianico e il Pignoletto a conferma del successo dei vini autoctoni.
"Il risultato - sottolinea la Coldiretti - è che la quantità di vino Made in Italy consumato all'interno dei confini nazionali è risultata addirittura inferiore di quella consumata nel mondo. Nel 2014 in Italia la produzione di vino è stata a 41 milioni di ettolitri con un calo del 12 per cento rispetto all'anno precedente che ha provocato anche la perdita del primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia".
Crisi Coop: Operaie ammesse a concordato preventivo, CoopCa ancora in attesa della sentenza
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- Pubblicato Venerdì, 20 Marzo 2015 19:54
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Trieste - Venerdì 20 marzo il Tribunale di Trieste ha ammesso Cooperative Operaie alla procedura di concordato preventivo, dando atto della fattibilità giuridica ed economica (cioè della realizzabilità nei fatti) del piano proposto. Lo rende noto un comunicato dell'Amministratore Giudiziario delle Cooperative Operaie, avv. Maurizio Consoli.
Il Tribunale ha nominato, secondo la disposizione dell’art. 163 L.F., un commissario giudiziale nella persona del dott. Andrea Bonfini, commercialista in Udine. I creditori saranno convocati per esprimere il loro voto all’adunanza che si terrà il 7 maggio. L’Amministratore giudiziario mantiene la gestione e la rappresentanza della società.
Cooperative Operaie aveva depositato il piano e il programma concordatario lunedì 16 marzo, in anticipo rispetto alla scadenza fissata dal Tribunale e con puntualità rispetto alle anticipazioni dell’Amministratore giudiziario.
Il piano concordatario prevede il pagamento ai prestatori sociali dell’81,38% del loro credito; agli altri creditori chirografari il pagamento del 73,40%; il pagamento integrale dei creditori privilegiati, tra cui le cooperative di produzione e lavoro e agricole.
L’attivo concordatario è stato prudenzialmente stimato in 121.922.179 euro, composto per circa l’80% da titoli facilmente liquidabili; il residuo 20% è costituito da immobili (il principale dei quali produttivo di rilevante reddito).
Il piano prevede il mantenimento di circa l’85% della forza lavoro, nonché l’avvio della procedura di accesso alla Cassa Integrazione ed il ricorso ad ogni altro strumento di tutela a favore dei dipendenti, anche su base volontaria, mediante le procedure di legge e con garanzia di consultazione sindacale, al fine di ridurre al minimo eventuali esuberi.
Sul fronte CoopCa, la Cooperativa Carnica di consumo per la quale è in corso la procedura concorsuale, si è svolto, sempre il 20 marzo, un incontro tra il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, i sindacati confederali e i rappresentanti dei lavoratori di CoopCa.
Per Bolzonello "C'è una ragionevole certezza che, oltre alle indicazioni già presenti nel Piano presentato da CoopCa e attualmente all'attenzione del Tribunale di Udine, ci sarà un ulteriore intervento da parte del mondo della cooperazione. Questo ci induce a guardare ai prossimi giorni in modo diverso rispetto a prima".
All'incontro con Bolzonello, richiesto dagli stessi sindacati, era presente anche il presidente di CoopCa Ermanno Collinassi. "Con i sindacati - ha detto ancora il vicepresidente - stiamo lavorando assieme nei confronti delle centrali cooperative del Friuli Venezia Giulia e nazionali, per verificare la possibilità di un ulteriore sforzo nei confronti di CoopCa. Voglio però ricordare che senza l'impegno della Regione, nei suoi massimi vertici, per coinvolgere il mondo della cooperazione, oggi saremmo in una situazione ben più difficile".
Per quanto riguarda i comitati dei soci prestatori, Bolzonello ha confermato la disponibilità al confronto, "una disponibilità che c'è sempre stata, sin dall'inizio, e che ci sarà sempre".
"Va però ricordato - ha precisato il vicepresidente - che in questo momento siamo nella fase della procedura concorsuale, e non possiamo sapere perciò che cosa deciderà il Tribunale, nella sua autonomia, sulla richiesta di concordato".
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