Economia
Si accende il dibattito sulla tassa di soggiorno: deciso il "no" di Federalberghi. Videointervista
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- Pubblicato Venerdì, 10 Aprile 2015 13:26
- Scritto da Maurizio Pertegato
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FVG - Confcommercio-Federalberghi Fvg ha ribadito il suo "no" alla reintroduzione della tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia.
La discussione sul provvedimento - fa sapere il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello - sarà all’ordine del giorno della Giunta entro fine aprile. Vicepresidente che, di fronte alle pressioni della categoria, ha fatto un parziale dietrofront: "Ad oggi l'orientamento della Regione è di dire no alla tassa di soggiorno, ma ci sarà una discussione in Giunta per poi valutare l'apertura di un eventuale tavolo di confronto - ha detto a Udine il vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello, commentando la richiesta di applicare la tassa che, ha confermato - è arrivata nei giorni scorsi dal sistema di Trieste".
La medesima richiesta, ha riferito Bolzonello, è arrivata dai Comuni di Lignano e da quello di Grado, "anche se in modo diverso - ha specificato. - Quando le maggiori realtà turistiche in termini di presenze arrivano a fare questa richiesta - ha continuato - è doveroso da parte mia riportarla per lo meno in Giunta, dove si valuterà se aprire o meno un tavolo di confronto".
"Ad oggi la situazione è che la tassa di soggiorno non è applicata e non siamo neppure in procinto di applicarla: siamo all'anno zero rispetto alla discussione".
Qualora ci fossero aperture in questa direzione, si dovrebbe passare a un provvedimento legislativo, ha precisato Bolzonello: "Il prossimo ddl sulla finanza locale che va a supporto della riforma degli enti locali e che verrà fatto probabilmente entro giugno - ha concluso - potrebbe essere lo strumento con il quale eventualmente inserire questa possibilità".
"Un balzello inaccettabile - aveva detto nei giorni scorsi Paola Schneider, presidente della Federalberghi regionale - tanto più alla luce dei dati resi noti in questi giorni da Turismo Fvg, che parlano di un calo delle presenze nel 2014 pari al 3%, con un più pesante a -7,8% nell'arco dei mesi estivi. Ma anche altre fonti informative, dall'Istat a Banca d'Italia, evidenziano una presenza del turista straniero non superiore ai 4 giorni medi e un autentico crollo in montagna: -30% di pernottamenti dal 2008 a oggi".
Rincara la dose la Confcommercio-Federalberghi di Pordenone, che a sua volta conferma la netta contrarietà alla reintroduzione della tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia.
Per la presidente provinciale Giovanna Santin la tassa è "un aggravio che non avrebbe alcun senso ma che influirebbe ulteriormente sulle scelte dei turisti che, probabilmente, tenderebbero ad andare in altre realtà".
"Bene sarebbe al contrario – sostiene la presidente – costruire le basi per una promozione fondata proprio sull’assenza della tassa di soggiorno. I numeri dicono che è non è il momento per aggiungere un valore negativo a un turismo già in crisi".
Confcommercio Federalberghi Pordenone, inoltre, si oppone anche alla proposta di far diventare la tassa di soggiorno una tassa di scopo, cioè destinata direttamente al settore turistico, in quanto non si avrebbe in alcun modo la certezza di vedere riversati i tributi raccolti a favore della promozione turistica dei singoli territori comunali.
"Ci dicono che le risorse verranno utilizzate per il sostegno e l’accoglienza? Solo a parole – ironizza la presidente Federalberghi – perché l’esempio lo abbiamo già visto nelle regioni dove è stata già applicata e non ha visto alcun investimento successivo a favore del turismo. Gli stessi clienti e tour operator hanno iniziato a cambiare destinazioni".
Il deciso no a qualsiasi ipotesi di ritorno alla tassa di soggiorno viene anche da Udine: "un ulteriore carico fiscale incomprensibile - commenta Carlo Dall'Ava, responsabile sezione Turismo di Confcommercio Udine - in assenza di programmi di rilancio del settore e in presenza, invece, di assurdi piani del traffico, di isole pedonali prive di aree di sosta, di boutade che nulla hanno a che vedere con una seria programmazione organica per favorire l'accesso alle nostre località turistiche. Una nuova tassa - conclude Dall'Ava - sarebbe il colpo di grazia definitivo per chi già risulta penalizzato dal confronto fiscale con le vicine Slovenia e Carinzia".
Netto anche il "no" della Cciaa di Udine: "Imprese, cittadini, consumatori, non ne possono più di imposte, tasse e gabelle – commenta Giovanni Da Pozzo, presidente camerale – soprattutto in questo caso, quando si attivano per sostituire impegni che dovrebbero essere sostenuti invece dalle amministrazioni pubbliche con risorse proprie, e la promozione turistica del territorio è uno di questi".
Da Pozzo sottolinea che "la provincia di Udine, con il mare, la montagna, le zone collinari, le città e centri storici, registra il 70% di tutto il turismo: non possiamo continuamente assoggettarci a proposte e decisioni, dal sapore più politico che tecnico-operativo, di altre parti del territorio".
"Peraltro - rimarca ancora Da Pozzo - l’ulteriore imposta non ci garantisce comunque, se non con un impegno solo a parole, che le risorse ricavate vadano poi a sostenere proprio la promozione turistica, come si è visto in tanti casi già in passato".
Si defila il sindaco di Trieste Roberto Cosolini: a suo avviso "bisogna considerarla, esclusivamente, come una 'tassa di scopo', in modo tale che tutte le risorse che ne deriverebbero andrebbero investite in azioni per il potenziamento della nostra industria turistica. Gli introiti della tassa servirebbero perciò esclusivamente per finanziare campagne di promozione ed eventi effettivamente attrattivi e per migliorare le organizzazioni e le infrastrutture destinate a questo scopo".
"Assisto alle diverse prese di posizione - ha osservato Cosolini - da un lato di alcuni tra i miei colleghi che sembrano addirittura scandalizzarsi, forse perché ampiamente beneficiati di fondi pubblici molto superiori ai risultati che possono vantare in campo turistico, mentre dall'altro lato rilevo e comprendo sia le ragioni degli albergatori favorevoli sia le preoccupazioni di quelli contrari. Li tranquillizzo su un punto: non un Euro della “tassa di scopo” verrebbe sottratto dall’obiettivo di rafforzare il turismo!"
"Con gli operatori - ha concluso - mi confronterò in merito anche nei prossimi giorni, poiché solo in presenza di una loro convinta adesione mi sentirei di proporre questa misura. Aggiungo infine che non lo farei mai, in nessun caso, se la condizione dovesse essere quella, sentita in questi giorni, dell'eventuale esclusione dei Comuni che la adottassero dai contributi regionali a sostegno delle iniziative turistiche".
(Videointervista a cura di Maurizio Pertegato)
Crisi CoopCa, la Procura di Udine chiede l'inammissibilità della proposta di concordato
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- Pubblicato Martedì, 07 Aprile 2015 22:06
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - La Procura di Udine ha presentato al Tribunale fallimentare una memoria con cui ha chiesto "che venga dichiarata inammissibile la proposta di concordato avanzata da Coopca e, rilevato il conclamato stato di insolvenza, sia avanzata istanza affinché il Tribunale voglia dichiararne il fallimento sia di Coopca, che di Immobiliare Coopca".
L'istanza è stata presentata alla vigilia della scadenza del termine, prorogato a mercoledì 8 aprile, per la presentazione di eventuali integrazioni al piano di concordato.
Lo ha reso noto la Procura stessa in un comunicato diffuso oggi a firma del Procuratore facente funzioni Raffaele Tito vista l'attenzione anche mediatica sul caso, "considerata la rilevanza degli interessi in gioco, sul piano economico ed occupazionale della vicenda Coopca".
Coopca presenterà un'offerta "migliorativa sui valori più ampia come sfera di operatività e numero di negozi rispetto a quella già depositata il 17 marzo" ha detto l'avvocato Giuseppe Campeis che tutela gli interessi della Cooperativa.
L'integrazione prevede la formalizzazione della proposta di Coop Nordest e di altri due soggetti. "Sono tre proposte che si integrano e arrivano a una dozzina di punti vendita con immobili - precisa ancora il legale - con alcune sovrapposizioni sulle proposte già formalizzate in precedenza". Spetterà poi al Tribunale valutare l'ammissione al concordato.
Big data, competitività e innovazione: l'hpc è la nuova frontiera per fare impresa
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- Pubblicato Martedì, 07 Aprile 2015 08:49
- Scritto da Redazione
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L'HPC (high performance computing), un acceleratore per far crescere, in maniera strategica, le nuove imprese: è questo il tema del nuovo seminario di Imprenderò 4.0: "Strumenti per imprese nuove e innovative – High performance computing" che si terrà venerdì10 aprile 2015, dalle 9 alle 18, nella sede del Consorzio Innova Fvg, in via J. Linussio, 1 ad Amaro.
L'evento organizzato dal Cramars, in collaborazione con il Consorzio Innova Fvg, intende fornire ai partecipanti una panoramica relativa alle opportunità che l'HPC offre alle imprese in termini di efficienza nei processi interni ed esterni aziendali e dei vantaggi che l'utilizzo di questa tecnologia riveste in chiave di competitività e creazione di valore aggiunto nei confronti dei competitors.
Dopo i saluti iniziali di Michele Morgante, presidente del Consorzio Innova FVG e di Vanni Treu, presidente di Coop Cramars, prenderanno la parola i numerosi relatori dell'evento; nello specifico: on. Paolo Coppola, presidente del Tavolo permanente per l’Innovazione e l’Agenda digitale, Roberto Siagri, presidente di Eurotech SpA, Stefano Cozzini di CNR/ IOM eXact-lab srl, Alberto Policriti, docente del dipartimento di matematica e informatica all'Università di Udine e professore all'Istituto di Genomica Applicata, Marco Giacomini, socio partecipante della Fondazione ITS per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione J.F.Kennedy e CEO di Realcomm srl, David Licursi, responsabile sviluppo retidiInsiel SpA, Manuel Cacitti, ICT Project Manager Co.S.In.T. – Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Tolmezzo e Roberto Maini, sales director & member di EnginSoft SpA.
«Il ritardo che il nostro Paese ha accumulato nei temi del digitale è infrastrutturale, ma, soprattutto, culturale - ha commentato l'on. Paolo Coppola -. Paradossalmente sarà facile portare la banda ultralarga alla popolazione, permettere accesso ad immense quantità di dati e conoscenza, collegare le imprese al mercato globale, fornire accesso a risorse di calcolo inimmaginabili fino a poco tempo fa, come si discute oggi in questo convegno. Purtroppo tutto questo avrà un impatto marginale fino a quando non riusciremo a convincere cittadini e imprenditori della forza di questa rivoluzione e dell'importanza di cambiare il modo di lavorare e di concepire il business per trarne il massimo vantaggio. Oggi in FVG abbiamo un esempio di eccellenza e una grande occasione di sviluppo per il nostro territorio. Con l'HPC possiamo aumentare enormemente la competitività delle nostre imprese. Dipende da noi. Non dobbiamo perdere quest'occasione».
Per Roberto Siagri, presidente di Eurotech: «L’HPC è uno strumento di innovazione in azienda; si basa infatti sulla possibilità di modellare, attraverso l'utilizzo del calcolatore, sia i processi produttivi che organizzativi, riducendo, di conseguenza tempi, metodi e costi di produzione; sono davvero moltissimi i campi di applicazione, come ad esempio, per il settore medicale e farmaceutico».
«Grazie alle eccellenze presenti nella nostra regione abbiamo l’opportunità di fare del Friuli Venezia Giulia il leader in Italia nell’HPC e soprattutto di trasferire conoscenze e metodologie che per ora sono largamente confinate entro il perimetro della ricerca e sviluppo alle imprese del nostro territorio per renderle sempre più competitive e per aiutare lo sviluppo anche delle aree più svantaggiate come quelle montane» ha chiosato Michele Morgante.
Il seminario è aperto sia a giovani di età inferiore ai 30 anni, residenti in Italia e iscritti a Garanzia Giovani, sia persone in stato di disoccupazione, inoccupati, occupati, lavoratori in Cassa integrazione (anche in deroga) o mobilità di età compresa tra i 18 e 65 anni, domiciliati o residenti in Fvg.
Si ricorda che tutte le attività del progetto Imprenderò sono gratuite.
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