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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Dissequestrate le aree della Fincantieri sottoposte a blocco. Avviso di garanzia al direttore dello stabilimento

Dissequestrate le aree della Fincantieri. Avviso di garanzia al direttore dello stabilimento

Monfalcone (Go) - Fincantieri comunica che il 6 luglio la Procura della Repubblica di Gorizia ha disposto il dissequestro delle aree dello stabilimento di Monfalcone, sottoposte a sequestro lo scorso 29 giugno. Dal 7 luglio riprende l’attività lavorativa di tutto il personale coinvolto nel ciclo produttivo del cantiere.

Fincantieri nella nota ringrazia "il Governo, le istituzioni e tutti coloro che nei giorni scorsi si sono espressi a favore della tutela della società e del diritto al lavoro, che va sempre salvaguardato, soprattutto quando non viene messa in discussione la sicurezza e la salute dei lavoratori".

"Con sorpresa - prosegue il comunicato stampa - la società ha appreso che contemporaneamente alla notifica del decreto di dissequestro, su disposizione della stessa Procura, è stato notificato al direttore dello stabilimento isontino un avviso di garanzia relativo ad un procedimento per asserite violazioni della disciplina in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale".

Subito dopo la pubblicazione del decreto del Governo, i legali dell'azienda avevano provveduto a notificare alla magistratura goriziana la richiesta di annullamento del provvedimento, eseguito dai Carabinieri del Noe.

Il Consiglio dei ministri aveva approvato il 3 luglio un decreto urgente in seguito al quale si apriva la via per lo sblocco delle aree dello stabilimento sequestrate dal tribunale di Gorizia, e far ripartire così la produzione.

Si tratta di un unico provvedimento contenente alcune misure per scongiurare il blocco dell'altoforno 2 dell'Ilva e per sbloccare le aree dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, sequestrate dal tribunale di Gorizia.

Il decreto è stato pubblicato rapidamente in Gazzetta Ufficiale. Per quanto riguarda Fincantieri, il provvedimento fornisce l'interpretazione autentica della normativa in materia ambientale che consentirà di risolvere il problema sollevato dai magistrati di Gorizia.

Si chiarisce, cioè, che i depositi temporanei fatti sulla banchina del cantiere Fincantieri anziché sulla nave sono legittimi.

La decisione ministeriale giunge in un momento particolarmente delicato ed impegnativo per i cantieri di Monfalcone: a inizio luglio la direzione ha annunciato l’ordine per una nuova nave da crociera ultra-lusso per il cliente Silversea Cruises.

Inoltre sono stati conclusi due contratti nel settore militare: la costruzione e l’equipaggiamento di un’unità anfibia multiruolo (LHD), prevista nell’ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare e, per la Guardia Costiera del Bangladesh, la fornitura di quattro corvette della Classe “Minerva” della Marina Militare Italiana da ammodernare e trasformare in Offshore Patrol Vessels (OPV) e del relativo supporto logistico integrato.

Complessità, a Palazzo Torriani Cravera e Siagri parlano di management

Complessità, a Palazzo Torriani Cravera e Siagri parlano di management

Udine - "È una crisi del management, non economica": Alessandro Cravera (foto) del Complexity Istitute inizia cosi "Usare la complessità", uno dei tanti appuntamenti di "Conoscenza in Festa" di sabato 4 luglio, ospitato a Palazzo Toriani in mattinata. Un appuntamento sul fare imprenditoria e cosa questo significa, in un presente, e futuro, che in Italia appare sempre più...complesso, appunto.

In una vera e propria lectio magistralis sulla situazione odierna delle imprese italiane, Cravera è andato subito a distinguere le differenze tra gli anni '90 e il 2007, ossia prima dell crisi economica: la vita di un'azienda allora era di 24 anni, qualche anno fa di 12. E non era ancora successo nulla, per questo si capisce bene che le difficoltà sono già a monte, nella gestione stessa.

Ciò è un ruolo non da poco: rimanere per più di un anno, ha continuato il docente, è difficile, e a mostrarlo sono le classifiche di categoria, dove pochissime aziende riescono a rimanervi per più tempo consecutivo. Per resistere serve un management efficace, che tanti, inclusi i dizionari, associano sempre a una cosa: controllo. Occorre questo quando le situazioni si fanno "complesse", ben diverse da incerte o complicate: non c'è un'unica soluzione al problema, perché il "sistema presenta delle interazioni con le variabili".

Per i comuni mortali che guardano l'economia dalli spioncino significa: non posso arrivare al risultato che voglio se cambio A, perché a sua volta cambierà anche B e quindi tutto il processo correlato.

Un concetto che spesso sfugge perfino al Fondo Monetario Internazionale, quando le sue previsioni della stabilità economica di un Paese non interagiscono con la realtà: ad aprile 2008, per esempio, le stime sull'Italia e Usa erano di un futuro roseo. Poi è arrivata la crisi. Stessa cosa nel 2011 e 2013, nei grafici mostrati dall'ospite: qualche calo ma poi ripresa vertiginosa.

Per questo la complessità, dagli anni settanta, è aumentata d'importanza, associandosi ad un'altra parola chiave in economia: resilienza. Ossia andare oltre ciò che vedi nel tuo contesto sociale e che questo vuol farti vedere, avendo il coraggio di cercare "nuovi futuri" anziché sedimentarsi sul forecasting, cioè riprendere modelli del passato nel presente.

Discutendo poi con Roberto Siagri, Presidente di Eurotech e Capogruppo Imprese Metalmeccaniche di Confindustria Udine, la divisone tra quest'ultimo concetto citato e il forsight, ossia cercare innovazioni, emerge ancora meglio: a seguire la prima strada sono i colossi della Silicon Valley, che acquisiscono le ricerche di terzi senza avere al loro interno dipartimenti apposta; l'altra è il modus operandi, ad esempio, della Fiat: anziché puntare su auto piccole di classe, come la Smart, è rimasta legata alla 600 per famiglie e ha fallito.

Alla fine, è emerso che bisogna puntate su quel "segnale debole" del foglio piegato per rilanciare l'economia nostrana, sia in termini di soldi che di idee: piegando all'infinito un pezzo di carta, infatti, l'esponenziale dello spessore di ciò che ottengo è altissimo, mentre all'inizio è praticamente nullo. Un'ottima similitudine per descrivere lo scenario del presente e quello del futuro che tutti vorremo vedere.

E’ morto Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, conosciuto anche in Fvg

VENEZIA – Sabato sera, 4 luglio, è morto all’ospedale di Padova dove era ricoverato da alcune settimane, Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre dal 1980.
 
Un lutto che ha avuto vasta eco anche in Friuli Venezia Giulia, dove Bortolussi ha partecipato in più occasioni a iniziative e convegni, ed era conosciuto per il grande impegno a sostegno delle piccole e medie imprese.
 
Confcommercio del Friuli Venezia Giulia, con il suo presidente regionale Alberto Marchiori e i presidenti provinciali di Gorizia Gianluca Madriz, Trieste Antonio Paoletti e Udine Giovanni Da Pozzo, partecipa al cordoglio del mondo dell’economia per la sua scomparsa.
 
Confcommercio Fvg ne ricorda, oltre alle doti umane, anche il grandissimo impegno a sostegno delle piccole e medie imprese del Nordest, in particolare le decennale battaglia contro la pressione fiscale e la tassazione statale e locale, ma anche le ripetute critiche agli sprechi e all’inefficienza della pubblica amministrazione.
 
«Bortolussi è stato uno dei massimi esperti nazionali sulle tematiche economiche nordestine». In provincia di Pordenone, ricorda il presidente regionale Marchiori, «l’amico Giuseppe è stato al nostro fianco in tante manifestazione congiunte a tutela del fare impresa».
 
Bortolussi avrebbe compiuto 67 anni il 4 agosto. Era stato colpito dalla malattia lo scorso ottobre: aveva già subito un importante intervento che lo aveva fisicamente molto debilitato.
 
Nonostante questo, Bortolussi continuava a occuparsi dell’associazione artigiani con telefonate quasi quotidiane e, come raccontano gli associati, con la grinta che ha sempre dimostrato.
Lascia la moglie e tre figlie.
 
Assessore nel 1996 al commercio, turismo e sport del Comune di Venezia nella seconda giunta Cacciari, dal maggio 2005 al 28 marzo 2010 è stato assessore esterno alle Attività produttive del Comune di Venezia nella terza giunta Cacciari. E’ stato consigliere regionale.

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